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Covert o Overt? le due tipologie di narcisismo a confronto

Alcuni autori hanno distinto tra due tipi di narcisismo: overt, caratterizzato da un Sé grandioso, e covert, caratterizzato da sentimenti di vulnerabilità.

Di Luisa Laurelli

Pubblicato il 01 Apr. 2016

Aggiornato il 11 Ott. 2019 14:42

Wink ha identificato due fattori, definiti narcisismo overt e narcisismo covert. Il narcisista overt mostra dirette espressioni di esibizionismo, auto-importanza; il narcisista covert, invece, sembra essere ipersensibile, ansioso, timido e insicuro.

 

Prendendo a prestito il mito greco di Narciso, il termine ‘narcisismo è stato impiegato dalla psicoanalisi per descrivere una condizione patologica. Oggi il termine è utilizzato in riferimento ad una preoccupazione o ad un interesse relativo al Sé che va da un continuum di normalità fino alla patologia.

Sono stati descritti diversi sottotipi di narcisismo a seconda dell’esperienza clinica dei vari autori, Millon (1998) parla per esempio di personalità narcisistica senza scrupoli, appassionata, compensatoria, elitaria, fanatica.

 

Criteri diagnostici del narcisismo

L’approccio diagnostico dimensionale si contrappone a quello categoriale, che è adottato in generale anche dall’ultima versione del DSM V (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali).

L’approccio categoriale, anche se utile per la sua praticità, presenta grossi problemi diagnostici per i clinici: se è vero che alcuni fenomeni sono categoriali, i disturbi psicologici si distribuiscono in un continuum, cioè sono dimensionali e non categoriali.

Gli spazi vuoti che rimangono tra una diagnosi categoriale e l’altra sono riempiti da tutti quei pazienti che non riescono a soddisfare i criteri diagnostici previsti dal manuale.

Per il DSM V, i criteri diagnostici del narcisismo patologico sono i seguenti:

  1. Ha un senso grandioso d’importanza (per es., esagera risultati e talenti, si aspetta di essere considerato superiore senza un’adeguata motivazione).
  2. È assorbito da fantasie di successo, potere, fascino e bellezza illimitati, o di amore ideale.
  3. Crede di essere speciale e unico e di poter essere capito solo da, o di dover frequentare, altre persone (o istituzioni) speciali o di classe sociale elevata.
  4. Richiede eccessiva ammirazione.
  5. Ha un senso di diritto (cioè l’irragionevole aspettativa di speciali trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative).
  6. Sfrutta i rapporti interpersonali (cioè approfitta delle altre persone per i propri scopi).
  7. Manca di empatia: è incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri.
  8. È spesso invidioso degli altri, crede che gli altri lo invidino.
  9. Mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti e presuntosi.

Manca completamente in questa diagnosi il cosiddetto aspetto covert del narcisismo.

Secondo Cooper (1998):

Il DSM descrive in modo abbastanza adeguato il tipo overt. Carente a causa dell’omissione di una comprensione psicodinamica della patologia del narcisismo, il DSM non riesce a fornire una descrizione del narcisismo covert. (p. 67).

 

Cosa s’intende per narcisismo overt e covert?

Rosenfeld (1987) ha distinto due forme di patologia narcisistica: i narcisisti ‘a pelle spessa e i narcisisti ‘a pelle sottile. I primi sono arroganti, aggressivi, tendono a distruggere l’oggetto e sopravvivono grazie all’investimento in un sé idealizzato. I narcisisti a pelle sottile, invece, sono vulnerabili, provano vergogna e senso d’inferiorità, cercano approvazione e sono ipersensibili a qualsiasi critica.

Gabbard (1989) individua due tipologie di narcisista, il narcisista inconsapevole (oblivious) e il narcisista ipervigile (hypervigilant). Egli afferma:

I pazienti classificati come ‘narcisistici’ hanno significative differenze nelle caratteristiche interpersonali, che possono essere euristicamente concettualizzate come un continuum di vulnerabilità narcisistica che va dagli individui inconsapevoli e impermeabili a qualsiasi affronto, da un lato, ai pazienti ipervigili, che sperimentano di continuo ferite narcisistiche, dall’altro. I pazienti con disturbo di personalità narcisistico inconsapevole sembrano narcisisticamente invulnerabili poiché escludono le reazioni degli altri dalla propria consapevolezza. Questi individui (…) sono vanagloriosi, arroganti, autocentrati e usano gli altri come spettatori per le proprie performances. La loro armatura caratteriale è impenetrabile e serve a proteggerli da sentimenti d’inferiorità, vulnerabilità e dolore (…) All’estremo opposto del continuum, i pazienti con disturbo di personalità narcisistico ipervigile sono estremamente sensibili alle reazioni altrui e rifuggono perciò dalle luci della ribalta: in un contesto del genere, infatti, il rischio di subire ferite narcisistiche è molto alto. La loro grandiosità è più silenziosa e prende la forma della convinzione di avere il diritto di essere trattati in modo molto speciale rispetto alle altre persone (…)  (p. 112).

Anche Wink (1991) ha identificato due fattori definiti ‘narcisismo overt’ e ‘narcisismo covert’. Egli afferma:

Il contraddittorio senso di autostima narcisistico in combinazione con l’uso della scissione ha portato i ricercatori dinamici (Kernberg 1975, 1986; Kohut, 1977) a postulare la presenza di due forme di narcisismo. Quando è palese, la grandiosità narcisistica conduce a un’espressione diretta di esibizionismo, auto-importanza, e la preoccupazione dell’attenzione e dell’ammirazione da parte degli altri. (…) Allo stesso modo, la concezione di narcisismo fallico di Reich (1949) sottolinea la sicurezza arrogante, palese fiducia in se stessi, e la visualizzazione di evidente superiorità. La seconda forma di narcisismo, il narcisismo covert, è contrassegnato da sentimenti in gran parte inconsci di grandezza che si mostrano come mancanza di fiducia in se stessi e d’iniziativa, sentimenti vaghi di depressione, e l’assenza di gioia nel lavoro (deficienza narcisistica). Il narcisista covert sembra essere ipersensibile, ansioso, timido e insicuro, ma osservato da vicino sorprende con le sue fantasie grandiose (Kernberg, 1986). Inoltre, essi condividono con i narcisisti overt quelle caratteristiche narcisistiche, come sfruttamento e un senso di essere speciali, la cui espressione non dipende dallo stile interpersonale.

Millon (1998) delinea un narcisista elitario e un narcisista compensatorio‘.

Il narcisista elitario è convinto di essere superiore e speciale pur non raggiungendo risultati tangibili mentre il narcisista compensatorio è consapevole di un profondo senso di vuoto che cerca di compensare attraverso l’illusione di un senso di superiorità, provando spesso sensazioni di colpa e vergogna.

Sia la forma overt che covert di narcisismo hanno una serie di elementi in comune tra cui il bisogno di ammirazione, fantasie di grandezza, sfruttamento degli altri, sensazione che tutto sia dovuto, il desiderio di rafforzare la propria autostima attraverso l’ammirazione altrui, tendenza alla manipolazione, arroganza, presunzione, eloquio polemico, trascuratezza dei bisogni degli altri e difficoltà nel controllare gli impulsi.

A proposito di questa tipologia di paziente Lowen (1983) descrive il caso clinico di Richard:

Non c’era niente in lui che facesse pensare a un disturbo narcisistico: non aveva un atteggiamento di superiorità né pareva compreso del suo aspetto. Ma qualcosa dei suoi modi m’indusse ad indagare sull’immagine che aveva di se stesso. Gli chiesi di descriversi e Richard disse: ‘Mi sento forte, energico, in gamba. Mi sento più intelligente e più preparato degli altri, e tutti lo dovrebbero riconoscere. Ma mi tiro indietro. Sono nato per essere in prima fila: sono nato re, superiore a tutti gli altri. La penso così anche per quello che riguarda il sesso. Mi dovrebbe essere offerto, le donne dovrebbero provvedere ai miei bisogni; invece mi comporto all’opposto. Mi tiro indietro’. (p. 27)

Cooper (1998) riferendosi ai due tipi di narcisismo patologico suggerisce le espressioni di overt, per indicare il narcisismo con un Sé grandioso, e covert, per gli individui caratterizzati sentimenti di vulnerabilità e sensibilità. Per quanto riguarda gli individui covert, Cooper afferma (Cooper, Ronningstam, 1992):

Questi individui coltivano la maggior parte delle loro attività narcisistiche in fantasia (la sindrome di Walter Mitty), essendo troppo inibiti per renderle di pubblico dominio. E’ probabile che la loro autopresentazione sia carica di vergogna e modestia e possa apparire profondamente empatica, poiché le altre persone erroneamente interpretano il loro timido e preoccupato desiderio di occuparsi di qualcuno come interesse genuino per gli altri. Incapaci di mantenere relazioni personali durevoli, sono segretamente denigratori, invidiosi delle persone che li circondano, e incapaci di trarre soddisfazione dalle proprie realizzazioni, che a volte sono anche considerevoli (p. 59)

Ancora:

Questi individui arrivano spesso all’attenzione dello psichiatra per un senso di depressione e di morte interiore di cui fanno esperienza in conseguenza del fatto che nulla al mondo riesce a dar loro il brivido della trionfale realizzazione che immaginano sia loro dovuta (p. 64)

Ronningstam (2005) parla di narcisista arrogante enarcisista timido, entrambi presentano problemi di autostima, il primo l’affronta costruendo un senso esagerato di superiorità e crede che tutto gli sia dovuto, inoltre è poco empatico e molto invidioso, mentre il secondo prova una profonda vergogna per le proprie ambizioni ed evita le relazioni sociali a causa di un eccesso di sensibilità al rifiuto.

Kernberg (1998) a proposito dei tratti patologici dei pazienti con Disturbo Narcisistico di personalità, dice:

Questi pazienti sono emotivamente superficiali, specialmente nelle relazioni interpersonali, e sentimenti di grandiosità si alternano a sentimenti d’insicurezza o inferiorità, dando l’impressione che essi si sentano o superiori o del tutto privi di valore (…) (p. 40)

Concludiamo questa breve panoramica su queste due tipologie di narcisismo con le parole di Cooper, il quale afferma che tuttavia non vi è una distinzione netta tra le due tipologie di narcisista, poiché è raro trovare tipi puri che appartengono al gruppo overt o covert, sovente nella clinica si osservano entrambe le tipologie.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Akhtar, S. & Thompson J. A. (1982), Overview: Narcissistic personality disorder. American Journal of Psychiatry, 139 (1), 12-20.
  • Cooper, A. (1998), Nuovi sviluppi nella diagnosi clinica del disturbo narcisistico di personalità, in Ronningstam E. F. (a cura di), I disturbi del narcisimo. Diagnosi, clinica, ricerca. Cortina (2001)
  • Gabbard, G.O. (1989). Two subtypes of narcissistic personality disorder. Bulletin of the Menninger Clinic, 53, 527-532.
  • Kernberg O. (1975), Sindromi marginali e narcisismo patologico, Bollati Boringhieri, 1978.
  • Kernberg O. (1998), Narcisismo patologico e disturbo narcisistico di personalità, in Ronningstam E. F. (a cura di), I disturbi del narcisimo. Diagnosi, clinica, ricerca. Cortina (2001)
  • Kohut H. (1971), Narcisismo e analisi del sé, Bollati Boringhieri, 1976.
  • Lingiardi V. Gazzillo F. (2014), La personalità e i suoi disturbi. Valutazione clinica e diagnosi al servizio del trattamento. Raffaello Cortina.
  • Lowen A. (1983), Il narcisismo. L’identità rinnegata, Feltrinelli, 1895.
  • Millon, T. (1998). DSM narcissistic personality disorder: Historical reflections and future directions. In E. Ronningstam (Ed.), Disorders of narcissism: Diagnostic, clinical, and empirical implications (pp. 75−101). Washington DC: American Psychiatric Press.
  • Reich W. (1973), Analisi del carattere, SugarCo, Milano.
  • Ronningstam E. F. (2001) (a cura di), I disturbi del narcisimo. Diagnosi, clinica, ricerca. Cortina (2001)
  • Ronningstam E. F. (2005), Identifying and Understanding the Narcissistic Personality . Oxford Press
  • Rosenfeld, H. (1987), Comunicazione e interpretazione: fattori terapeutici e antiterapeutici nel trattamento dei pazienti psicotici, borderline e nevrotici, Bollati Boringhieri Editore, Torino 1989.
  • Stone M. H., (1998), Narcisismo normale. Una prospettiva etologica ed eziologica, 1998 in Ronningstam E. F. (a cura di), I disturbi del narcisimo. Diagnosi, clinica, ricerca. Cortina (2001)
  • Wink P. (1991), Two faces of narcissism, in Journal oh Personality and Social Psychology, n. 54, 1991.
  • http://scottbarrykaufman.com/wp-content/uploads/2013/08/Two-faces-of-Narcissism.pdf
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