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L’efficacia degli interventi cognitivo comportamentali per l’obesità associata all’uso di antipsicotici

E' stata dimostrata l'efficacia di interventi cognitivo-comportamentali per l'obesità associata all'uso di antipsicotici in pazienti con malattie mentali. 

Di Riccardo Dalle Grave

Pubblicato il 30 Mar. 2016

Lo scopo dello studio è stato quello di dimostrare l’efficacia di un intervento di terapia cognitivo comportamentale di perdita di peso della durata di 12 mesi basato sul metodo del Diabetes Prevention Program in pazienti affetti da gravi malattie mentali che assumevano antipsicotici.  

Lo studio

122 pazienti ambulatoriali del VA Greater Los Angeles Healthcare System di Los Angeles (USA) affetti da gravi malattie mentali diagnosticate con il DSM-IV con aumento di peso ≥ 7% o un indice di massa corporea (IMC)> 25 sono stati randomizzati tra un intervento di perdita di peso cognitivo comportamentale basato sulla modificazione dello stile di vita (n = 60) e un trattamento usuale di controllo (n = 62).

Il trattamento cognitivo comportamentale includeva incontri di gruppi e sedute di consulenza individuali per 8 settimane, l’uso del diario alimentare e dell’attività fisica, un sistema di contingenze basato sull’assegnazione di premi, incontri mensili di rinforzo e di consulenza per un anno.

I controlli hanno ricevuto materiale di auto-aiuto e visitato a intervalli equivalenti il centro, ma non hanno ricevuto sedute di gruppo o individuali di consulenza. Gli esiti valutati sono stati i cambiamenti nelle misure antropometriche, nei sintomi psichiatrici, nella conoscenza sulla salute, nella glicemia ed emoglobina A1c e nei livelli di lipidi.

I risultati

L’analisi intention-to-treat ha trovato che i partecipanti all’intervento cognitivo comportamentale di modificazione dello stile di vita hanno ottenuto a 12 mesi un decremento ponderale medio di 4,6 kg rispetto a un incremento medio di 0,6 kg del gruppo di controllo (p <.01). L’IMC e la percentuale di grasso corporeo hanno seguito la stessa traiettoria di cambiamento. Entrambi i gruppi hanno dimostrato miglioramenti statisticamente significativi nella conoscenza sulla salute, senza differenze significative tra i due gruppi.

La terapia cognitivo comportamentale di perdita di peso è risultata più efficace dell’usuale trattamento di cura nel trattare l’obesità se associata all’assunzione di antipsicotici, indipendentemente dalla diagnosi del DSM-IV di grave malattia mentale, dal tipo di farmaco antipsicotico assunto e dalle conoscenze acquisite.

I risultati dello studio hanno importanti implicazioni cliniche perché dimostrano che gli interventi cognitivi comportamentali di perdita di peso sono efficaci anche nei pazienti affetti da gravi malattie mentali che hanno avuto un incremento ponderale in seguito all’assunzione di farmaci antipsicotici.

Tali risultati dovrebbero stimolare lo sviluppo e l’implementazione anche in Italia di specifici programmi cognitivo comportamentali di gestione del peso nei pazienti affetti da gravi malattie mentali. Questi, nella maggioranza dei casi, non ricevono alcun aiuto per gestire l’aumento di peso e le complicanze metaboliche associate, che spesso si verificano in conseguenza dell’assunzione degli antipsicotici e che contribuiscono a peggiorare ulteriormente la loro qualità di vita fisica e psicosociale.

 

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