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Cenni storici sulla diagnosi della Bulimia – Magrezza non è bellezza Nr. 6

La diagnosi della bulimia nervosa come disturbo alimentare nasce nel 1979 da Gerald Russell ed è caratterizzata da abbuffate e comportamenti compensatori. 

Di Sandra Sassaroli, Giovanni Maria Ruggiero, Francesca Fiore

Pubblicato il 11 Mar. 2016

Aggiornato il 01 Apr. 2016 09:02

Accanto all’anoressia, all’astensione patologica dal cibo, vi è anche la bulimia. Questa sindrome è stata definita solo di recente e precisamente nel 1979 con la diagnosi della bulimia di Gerald Russell. Il termine si riferisce soltanto a un aspetto del problema, e cioè all’eccesso alimentare.

MAGREZZA NON E’ BELLEZZA – I DISTURBI ALIMENTARI: Cenni storici sulla diagnosi della Bulimia (Nr. 6)

La storia della diagnosi della bulimia

Bulimia è parola greca che significa “fame da bue”, o anche “capacità di mangiare come un bue”. L’uso del termine non è moderno ma risale a vari trattati medici che vanno dal Trecento al Novecento ed era usato in alternanza con il sinonimo cinoressia, “fame da cane”. Il termine è presente anche in fonti antiche, come nell’ Anabasi di Senofonte, ma con un significato diverso, ossia di “fame eccessiva dovuta a un periodo prolungato di denutrizione”, come appunto accadde ai diecimila guerrieri greci guidati da Senofonte. In parallelo ci sono le descrizioni degli eccessi alimentari dei banchetti seguiti da vomito autoindotto.

Negli scritti di Celio Aureliano (V secolo d.C.) si trova l’osservazione di come queste abitudini provochino rigonfiamento del viso e logorio della dentatura, fenomeni riscontrabili anche nei moderni casi di bulimia nervosa e dovuti all’ingrossamento della parotide e all’erosione dentale prodotta dalle sostanze digestive contenute nei liquidi rigurgitati durante l’induzione del vomito. Nel Medioevo ritroviamo casi di alimentazione eccessiva, non accompagnati da vomito autoindotto. Il vomito poteva essere presente come pratica ascetica autopunitiva (vedi, ancora una volta, santa Caterina), non preceduta, però, da eccesso alimentare.

 

La bulimia nell’epoca moderna

In epoca moderna, sono stati riportati 36 casi di iperfagia, di cui 23 nell’Ottocento. Di questi 36 casi, 15 presentavano aspetti che ricordano i sintomi della bulimia nervosa: ingestione rapida, fame nervosa, alimentazione di nascosto e/o notturna, vomito autoindotto e peso normale. Inoltre, uno dei casi di anoressia identificati da Gull era accompagnato anche – episodicamente- da iperalimentazione.

Nel Novecento i primi casi clinici associabili alla bulimia nervosa sono stati sporadicamente osservati a partire dagli anni Trenta. Un leggero incremento è stato osservato negli anni Sessanta, fino all’esplosione degli anni Settanta che ha portato alla prima descrizione accurata della sindrome a opera di Gerald Russell nel 1979, formulando la diagnosi della bulimia.

La moderna forma clinica della bulimia nervosa ha molto in comune con i comportamenti bulimici segnalati in epoche precedenti: la fame nervosa, il consumo rapido ed eccessivo di cibo, l’alternarsi di periodi di astinenza e iperalimentazione, il peso oscillante tra basso e normale (più raramente il sovrappeso), i tratti di carattere ansioso e depressivo, le abbuffate notturne e il vomito (raramente autoindotto, come, invece, nella sindrome attuale).

Tratti di discontinuità sono la prevalenza del sesso femminile, aspetti legati alle carenti condizioni igieniche delle epoche passate (per esempio le infestazioni di parassiti e vermi intestinali, come fattori scatenanti), l’appetito per sostanze non cucinate quali erba, cardi selvatici e perfino candele (un aspetto, questo, chiaramente legato alla minore disponibilità di cibo nel passato).

RUBRICA MAGREZZA NON E’ BELLEZZA – I DISTURBI ALIMENTARI

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Sandra Sassaroli
Sandra Sassaroli

Presidente Gruppo Studi Cognitivi, Direttore del Dipartimento di Psicologia e Professore Onorario presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

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Giovanni Maria Ruggiero
Giovanni Maria Ruggiero

Direttore responsabile di State of Mind, Professore di Psicologia Culturale e Psicoterapia presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna, Direttore Ricerca Gruppo Studi Cognitivi

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Russell, G. (1979), Bulimia nervosa: an ominous variant of anorexia nervosa. Psycological Medicine, 9, 429-448.
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