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Efficacia del riluzolo nei pazienti con depressione da moderata a grave

Trial clinico sull' efficacia del riluzolo nel trattamento della depressione, persino tra i pazienti resistenti ad altri trattamenti farmacologici.

Di Claudio Nuzzo

Pubblicato il 25 Gen. 2016

Recenti evidenze scientifiche hanno mostrato l’ efficacia del riluzolo anche nel trattamento della depressione unipolare, persino tra i pazienti che non mostrano miglioramenti con altri trattamenti farmacologici e psicoterapeutici.

Il riluzolo è un farmaco ampiamente utilizzato per ritardare il ricorso alla ventilazione meccanica e prolungare la vita nei pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Tale farmaco agisce inibendo l’attività del glutammato, il principale neurotrasmettitore eccitatorio del sistema nervoso centrale, che si ipotizza svolga un ruolo centrale nella degenerazione dei motoneuroni.

 

Efficacia del riluzolo per la depressione

Recenti evidenze scientifiche, tuttavia, hanno mostrato l’ efficacia del riluzolo anche nel trattamento della depressione unipolare, persino tra i pazienti che non mostrano miglioramenti con altri trattamenti farmacologici e psicoterapeutici. E’ noto, infatti, come la depressione sia caratterizzata da una disregolazione glutammatergica e come il riluzolo possieda proprietà antiepilettiche, neuroprotettive e modulatorie di grande interesse per il trattamento dei pazienti depressi.

Nel tentativo di fornire ulteriori prove a favore dell’ efficacia del riluzolo, il team della dott.ssa Salardini dell’Università di Tehran ha voluto indagare l’effetto del riluzolo in un campione di 64 pazienti con depressione da moderata a grave (criteri DSM-IV-TR), con età compresa tra 18 e 50 anni. I soggetti venivano inclusi nello studio se ottenevano un punteggio alla Hamilton Depression Rating Scale (HDRS) superiore a 19, con un punteggio di 2 o più nell’item 1. In aggiunta, la diagnosi di Disturbo Depressivo Maggiore veniva confermata tramite l’impiego della Intervista Clinica Strutturata per i Disturbi di Asse I (SCID-I).

 

Il trial clinico:  citalopram, riluzolo, placebo

In seguito i pazienti erano divisi in due gruppi: ad entrambi veniva somministrata una dose di citalopram (20 mg al giorno per la prima settimana e 40 mg al giorno per le successive 5 settimane), tuttavia il gruppo sperimentale beneficiava anche di una dose di 50 mg riluzolo mentre il gruppo di controllo assumeva un placebo al posto del SSRI.

Al termine dello studio, durato 6 settimane e comprendente tre momenti di valutazione (seconda, quarta e sesta settimana), i risultati confermavano le precedenti evidenze scientifiche: il gruppo sperimentale mostrava miglioramenti significativi (93,3%) e più veloci rispetto al gruppo di controllo (53,3%).

Trattandosi di un randomized controlled trial (RCT) condotto in doppio cieco, i risultati di questo studio sono di primaria rilevanza.

Sebbene la numerosità del campione non fosse elevata e i ricercatori non abbiano considerato alcun outcome fisiologico rispetto alle concentrazioni di glutammato, la percentuale di pazienti che beneficiavano immediatamente del a era significativamente superiore rispetto al gruppo di controllo trattato con citalopram e placebo.

I successivi studi avranno il compito di chiarire come l’ efficacia del riluzolo nel ridurre la concentrazione di glutammato nei pazienti depressi, ad esempio, come suggerito dal team della Salardini, incrementandone il metabolismo o la ricaptazione.

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