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Intrattabili dopo una notte insonne? Rivelato il meccanismo alla base della disregolazione emotiva da privazione di sonno

Uno studio ha identificato il meccanismo neurologico responsabile della disregolazione emotiva e dell'aumento di ansia, già dopo una sola notte insonne

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 28 Dic. 2015

Una nuova ricerca rivela i cambiamenti che la privazione del sonno può imporre alla nostra capacità di regolare le emozioni e di stanziare le risorse cerebrali per l’elaborazione cognitiva.

Quante volte ci è capitato di essere intrattabili e troppo emotivi dopo una nottataccia? Probabilmente in quelle corcostanze la capacità del cervello di regolare le emozioni è compromessa dalla fatica.

Questa è una cattiva notizia per il 30% di noi che dormono meno di sei ore a notte (secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention).

Un nuovo studio dell’Università di Tel Aviv ha identificato il meccanismo neurologico responsabile del disturbo nella regolazione delle emozioni e dell’aumento di ansia, già dopo una sola notte insonne.

La ricerca rivela i cambiamenti che la privazione del sonno può imporre alla nostra capacità di regolare le emozioni e di stanziare le risorse cerebrali per l’elaborazione cognitiva.

Lo studio è stato guidato dal Prof. Talma Hendler:

Prima del nostro studio, non era chiaro cosa fosse responsabile della disregolazione emotiva provocata dalla perdita di sonno. Abbiamo ipotizzato che la mancanza di sonno potesse intensificare l’elaborazione delle immagini emozionali e quindi ostacolare le funzioni esecutive cerebrali. Siamo rimasti molto sorpresi nello scoprire che ha un impatto significativo sull’elaborzione sia di immagini neutre che di quelle emotivamente significative: perdiamo la nostra neutralità; la capacità del cervello di dire ciò che è importante è compromessa. E’ come se improvvisamente tutto fosse importante.

Durante lo studio 18 adulti hanno affrontato due prove durante le quali venivano sottoposti a fMRI e / o EEG, la prima dopo una buona dormita e la seconda dopo una notte insonne in laboratorio.

In uno dei test i partecipanti dovevano descrivere la direzione in cui si muovevano piccoli puntini gialli su immagini distraenti. Queste immagini avevano una valenza emotiva: positiva (un gatto), negativa (un corpo mutilato), o neutra (un cucchiaio).

Dopo una notte di riposo i partecipanti hanno individuato la direzione dei puntini sopra le immagini neutre più velocemente e con maggiore precisione, e il loro EEG ha evidenziato differenze nelle risposte neurologiche a distrattori neutri e emozionali. Nella condizione di privazione di sonno, tuttavia, la performance è stata peggiore sia nel caso di distrattore neutro e che in quelli emozionali, e la risposta elettrica encefalica, come misurato da EEG, non ha evidenziato una differenza significativa per le immagini emozionali. Questo è un indice di un decremento nel processo di regolazione. Afferma Ben-Simon:

Potrebbe essere che la privazione del sonno comprometta universalmente il giudizio, ma è più probabile che la mancanza di sonno renda le immagini neutre in grado di provocare una reazione emotiva

I ricercatori hanno condotto un secondo esperimento testando livelli di concentrazione. Ai partecipanti sono state mostrate immagini neutre ed emotive durante l’esecuzione di un compito di attenzione (schiacciare un pulsante in alcuno momenti), in cui dovevano ignorare immagini distraenti di sfondo con contenuto emozionale o neutro, mentre venivano sottoposti a fMRI.

Questa volta i ricercatori hanno misurato i livelli di attività in diverse parti del cervello alla fine del compito cognitivo.

I risultati indicano che i partecipanti dopo una sola notte insonne sono stati distratti da ogni singola immagine (neutra ed emotiva), mentre i partecipanti ben riposati erano distratti solo da immagini emozionali.

L’indicatore è stato il cambiamento di attività dell’amigdala, un importante nodo limbico responsabile dell’elaborazione emotiva e associata alla rilevazione e valutazione di spunti salienti nel nostro ambiente. Ha detto il Prof. Hendler:

Senza dormire, il semplice riconoscimento di quello che è un evento emotivo e quello che è un evento neutro è interrotto. Possiamo venire provocati allo stesso modo da qualunque stimolo, anche neutro, e perdere la nostra capacità di distinguere tra informazioni più o meno importanti. Questo può portare a una distorsione dei processi cognitivi e alterare la capacità di giudizio e la risposta ansiosa 

Le nuove scoperte sottolineano il ruolo vitale del sonno nel mantenimento di un buon equilibrio emotivo. I ricercatori stanno attualmente studiando come nuovi metodi di intervento sul sonno (per lo più sul sonno REM) possano contribuire a ridurre la disregolazione emozionale legata all’ansia, alla depressione e disturbi da stress traumatici.

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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