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Un intervento CBT-based per migliorare la sintomatologia depressiva e prevenire l’obesità in un campione di adolescenti americani

Adolescenti sovrappeso evidenziano maggiore predisposizione a sviluppare disturbi mentali accompagnati da problematiche legate a performance scolastiche

Di Claudio Nuzzo

Pubblicato il 20 Nov. 2015

Aggiornato il 14 Dic. 2015 11:26

 

E’ ormai noto come gli adolescenti in sovrappeso evidenzino una maggiore predisposizione a sviluppare disturbi mentali accompagnati da problematiche legate alla performance scolastica.

In aggiunta, oltre il 37% delle ragazze e il 20% dei ragazzi in questa fascia d’età riporta sintomi depressivi gravi, indipendentemente dai problemi di peso. Per tale motivo, risulta imperativo sviluppare ed applicare interventi mirati alla riduzione dei sintomi depressivi e del peso corporeo nelle scuole.

Sulla base di questi presupposti, un innovativo protocollo CBT definito COPE (Creating Opportunities for Personal Empowerment) Healthy Lifestyles TEEN (Thinking, Emotions, Exercise, Nutrition) è stato impiegato in un campione di 779 adolescenti americani con età compresa tra 14 e 16 anni, mostrando effetti significativi e a lungo termine nella riduzione della sintomatologia depressiva e del peso corporeo.

Nel dettaglio, il team guidato da Bernadette Melnyk (2015) ha voluto confrontare l’effetto del COPE sugli outcomes sovracitati con l’effetto di un programma mirato ad incrementare le capacità attentive dei soggetti (Healthy Teens). Il programma COPE è costituito da 15 incontri (uno a settimana) a carattere educativo, tesi ad illustrare la relazione esistente tra pensieri ed emozioni, per insegnare come reagire agli eventi quotidiani in maniera adattiva. In particolare, agli studenti viene insegnato come le modalità di pensiero influenzino direttamente le emozioni e i comportamenti che conseguono ad un evento, fornendo i necessari esempi, solitamente avvalendosi del modello ABC.

Inoltre, il programma include importanti nozioni sulle migliori abitudini alimentari e 20 minuti di attività fisica per ogni incontro, finalizzati a migliorare la salute dei partecipanti. 

Dopo un’ intensa giornata di formazione rispettivamente per il COPE o il Healthy Teens, gli insegnanti hanno proceduto a trasmettere di volta in volta le informazioni dei diversi protocolli agli adolescenti, assegnati casualmente ai due gruppi (cluster RCT). Inoltre, ogni adolescente riceveva un piccolo manuale contenente gli insegnamenti proposti dal protocollo a loro assegnato, comprendente dei compiti da svolgere a casa durante l’arco dello studio. Dai risultati è emersa una significativa riduzione del peso corporeo e del BMI (indice di massa corporea) solo nel “gruppo COPE”.

Inoltre, tali risultati permanevano a distanza di 12 mesi e gli studenti di questo gruppo tendevano a rimanere fisicamente attivi a differenza di quelli assegnati al gruppo Healthy Teens. Per quanto riguarda la sintomatologia depressiva, i due gruppi ottenevano i medesimi benefici. Tuttavia, i partecipanti che all’inizio dello studio presentavano una elevata sintomatologia depressiva, riuscivano a migliorare e a rientrare nel range di normalità solo se assegnati al gruppo COPE; quelli assegnati al gruppo Healthy Teens, invece, non evidenziavano alcun miglioramento.

Come riportato dagli studenti stessi nel follow-up, il protocollo COPE risulta efficace nella gestione dello stress e permette ai partecipanti di sentirsi meglio con se stessi (69,6% del campione), inoltre risulta in grado di suggerire e sostenere i comportamenti più adattivi dal punto di vista delle abitudini alimentari e dell’esercizio fisico per lo studente (48%) e la sua famiglia (22,6%).

I punti di forza del protocollo COPE sono molti: l’effetto positivo sulle abitudini alimentari, sul BMI, sugli outcomes psicosociali, sulla performance scolastica e la possibilità di essere erogato dagli insegnanti precedentemente formati dal/i clinico/i. Sebbene i risultati sostengano il valore aggiunto del COPE rispetto al Healthy Teens, un limite dello studio sta nel non aver controllato l’effetto dei 20 minuti di attività fisica prevista per ogni incontro COPE, invece assenti nel Healthy Teens.

Cionondimeno, appare chiaro come un programma incentrato sullo sviluppo delle competenze cognitivo-comportamentali degli studenti, sia in grado di ridurre il rischio di obesità e di disturbi dello spettro depressivo all’interno della popolazione di adolescenti americani. Le ricerche future avranno il compito di rintracciare tale effetto positivo in nuove popolazioni e stabilire quale sia l’effettivo contributo della componente psico-educativa e dell’attività fisica.

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