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La memoria implicita ed esplicita – Introduzione alla Psicologia nr. 31

La memoria esplicita ci consente di ricordare il nome delle cose, delle persone e di luoghi, mentre quella procedurale è implicita e non consapevole.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 29 Ott. 2015

Aggiornato il 16 Mar. 2016 11:08

La memoria a lungo termine si suddivide in memoria esplicita o dichiarativa e memoria implicita o procedurale.
INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA (Nr. 31)

 

Nelle scorse settimane su  questa rubrica abbiamo parlato delle differenze tra memoria semantica e memoria episodica, di memoria autobiografica e di memoria a breve/lungo termine e working memory (ndr).

La memoria esplicita

La memoria esplicita o dichiarativa permette di ricordare i nomi di cose, di luoghi e di persone. Si chiama dichiarativa perché i contenuti presenti al suo interno possono essere rievocati in maniera volontaria, verbalmente e non verbalmente. Per questo motivo si definisce memoria dichiarativa o esplicativa. Essa contiene sia le memorie degli episodi della vita che quelle relative al bagaglio generale dell’individuo. Le caratteristiche presentate dalla memoria dichiarativa, dunque, consentono il superamento della dicotomia tra memoria semantica e memoria episodica.

Le situazioni o eventi verificatisi nell’arco della vita di ciascuno di noi finiscono in questa parte di memoria e possono essere rievocate tutte le volte che è necessario farlo. Questa memoria, dunque, è costituita da tutto ciò che può essere descritto in maniera consapevole e si divide ulteriormente in memoria episodica, memoria semantica, memoria emozionale.

La memoria implicita

La memoria procedurale o implicita si utilizza nel momento in cui dobbiamo fornire una performance. Consiste in quella forma di memoria a cui non possiamo accedere consapevolmente. Per esempio una forma di memoria implicita è quella legata all’ imparare a leggere. Nel momento in cui, ad esempio, leggiamo non dobbiamo ripartire da zero, come se fosse la rima volta, ma automaticamente andiamo a pescare quei ricordi che ci consentono di eseguire quel determinato compito. La memoria implicita si collega a esperienze che avvengono non a livello del tutto cosciente e non sono neppure verbalizzabili.

La distinzione tra memoria implicita e memoria esplicita avviene attraverso l’utilizzo di test impliciti ed espliciti (test del richiamo libero o guidato; test del riconoscimento) per verificare il ricordo che il soggetto possiede di un evento, di una frase o di una parola.
In altri termini, i test espliciti inducono il soggetto a ricordare consapevolmente un precedente apprendimento, mentre il test implicito è studiato per fare in modo che il soggetto rievochi quanto precedentemente appreso senza che lui stesso ne abbia intenzione.

 

RUBRICA: INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Ladavas, E., Berti, A. (2002). Neuropsicologia. Il Mulino: Bologna.
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Alla divisione tra memoria sensoriale, memoria a breve termine e memoria a lungo termine, è stato aggiunto un nuovo magazzino mnemonico: la working memory.

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