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Chi predica bene e razzola male: seguiremmo mai i nostri consigli?

Di fronte ai problemi altrui dispensiamo numerosi consigli. Ma nella stessa situazione problematica, riusciremmo a seguire gli stessi consigli dispensati?

Di Marina Morgese

Pubblicato il 17 Set. 2015

Quando dispensiamo consigli su come affrontare i momenti bui, spesso ci sentiamo fiduciosi nelle parole di incoraggiamento e nei suggerimenti dati ai nostri cari, tuttavia…se avessimo lo stesso problema, seguiremmo mai il nostro consiglio?

 

È più facile consigliare di sopportare che sopportare.

Robert Browning, Balaustion’s Adventure, 1871

 

Tutti quanti purtroppo, ci ritroviamo nel corso della vita, a dover fare i conti con qualche problema: che sia di tipo personale, familiare o lavorativo, lo sconforto ci butta giù e spesso riusciamo a trovare sollievo e magari una soluzione solo grazie ai consigli dei nostri amici.

Quando invece siamo noi a dispensare consigli su come affrontare i momenti bui, spesso ci sentiamo fiduciosi nelle parole di incoraggiamento e nei suggerimenti che diamo ai nostri cari affinché si sentano pronti a trovare un’efficace via d’uscita al problema, tuttavia…se avessimo lo stesso problema, seguiremmo mai il nostro consiglio?

Partendo dall’articolo scritto dalla psicologa Melissa Dahl ‘Why Is It So Hard to Take Your Own Advice?’, il giornalista Oliver Burkeman ha riflettuto sul perché di frequente non si riesca a seguire un consiglio che magari, qualche tempo prima, abbiamo dispensato fieri, dall’alto della nostra saggezza, all’amico afflitto di turno.

Burkeman scrive la rubrica settimanale ‘This column will change your life’, nella quale dedica ampio spazio alla diffusione di alcuni piccoli consigli per affrontare al meglio alcune situazioni (non senza il riferimento ad articoli scientifici e opinioni di esperti), eppure egli stesso scrive che, nonostante creda fortemente nei consigli che dispensa, non li segue poi così spesso.

C’è qualcosa dunque che rende, ai nostri occhi, i nostri problemi diversi e più gravi rispetto ai problemi altrui? O in realtà non crediamo poi tanto in ciò che diciamo per confortare i nostri cari? Burkeman, nell’articolo consigliato, espone diverse spiegazioni possibili del perchè non ci fidiamo delle belle parole che noi stessi abbiamo dispensato e continuiamo a dispensare. Se proprio non riuscite a seguire i vostri consigli, seguite il mio e leggete l’articolo…lo troverete molto interessante!

Ho l’enorme arroganza di pensare che se voi seguiste alcuni dei suggerimenti che vi do ogni settimana in questa rubrica, potreste essere un po’ più felici o più produttivi, avere rapporti meno tesi con gli altri e un po’ più di calma interiore (dalle email che mi arrivano so che almeno ogni tanto questo succede). Ma se per caso pensate che io segua immancabilmente i miei stessi consigli, siete proprio fuori strada.

Accetta il mio consiglio, tanto io non lo uso – Oliver Burkeman

Consigliato dalla Redazione

Se voi seguiste alcuni dei suggerimenti che vi do, potreste essere€™ più felici o più produttivi, avere rapporti meno tesi con gli altri e un po’ più di calma interiore. (…)
Tratto da: Internazionale

 

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Marina Morgese
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Caporedattrice di State of Mind

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