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Un collirio per contrastare le malattie neurodegenerative?

Una soluzione oftalmica, le cui gocce stimolano la produzione neuronale, potrebbe essere impiegata con successo nella cura di patologie neurodegenerative.

Di Maria Aricò

Pubblicato il 28 Set. 2015

Aggiornato il 05 Ott. 2015 12:52

 

Una speciale soluzione oftalmica potrebbe essere impiegata con successo nella cura delle patologie neurodegenerative. Lo studio è stato condotto su modello animale, e se si rivelasse efficace sull’uomo avrebbe delle implicazioni notevoli.

Una speciale soluzione oftalmica potrebbe essere impiegata con successo nella cura delle patologie neurodegenerative. Questa la scoperta di un team di ricercatori dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Ibcn-Cnr), coordinato dalla dottoressa Paola Tirassa. Lo studio è stato condotto su modello animale, e se si rivelasse efficace sull’uomo avrebbe delle implicazioni notevoli nel trattamento di patologie quali l’encefalopatia diabetica, l’infiammazione cronica o danni da agenti chimici.

La ricerca, pubblicata sulla rivista European Journal of Neuroscience, dimostra come la somministrazione di gocce oculari, contenenti NGF (acronimo di Nerve growth factor), sia in grado di ridurre gli effetti del danno neuronale, stimolando la produzione di nuovi neuroni da parte delle cellule progenitrici presenti nel cervello. L’ NGF è il fattore responsabile della crescita delle cellule nervose scoperto dal Premio Nobel Rita Levi Montalcini, che ne individuò per prima le capacità riparative e rigenerative.

La terapia oculare risulta efficace in quanto le gocce consentono di superare la barriera retinica e raggiungere le aree cerebrali, contrastando gli effetti degenerativi causati dai danni cerebrali. Lo studio dell’Ibcn-Cnr rappresenta dunque la base per lo sviluppo di terapie non invasive per la cura delle malattie neurodegenerative.

La ricerca ha consentito inoltre di far luce sui meccanismi biologici coinvolti nello sviluppo delle connessioni e delle strutture cerebrali, individuando nella zona subventricolare (SVZ, SubVentricular Zone) dei ventricoli laterali la principale zona d’azione del NGF. Quest’area è considerata infatti la più ricca fonte di cellule progenitrici; queste, se stimolate dal fattore di crescita contenuto nel collirio, generano nuovi neuroni che vanno a rimpiazzare quelli lesionati.

 

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