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Segnali facciali statisti e dinamici influenzano in modo diverso la coerenza di valutazioni sociali

I risultati suggeriscono che, utilizzando la foto di un viso, si può influenzare la valutazione che gli altri hanno dell’affidabilità di quella persona

Di Redazione

Pubblicato il 08 Lug. 2015

Daniela Sonzogni

FLASH NEWS

Gli individui sono molto sensibili a diversi aspetti del volto quando devono formare valutazioni sociali. Gli aspetti riguardanti la sfera emotiva si basano sulla muscolatura facciale che è dinamica, mentre gli aspetti della struttura del volto sono relativamente statici.

Un team di ricercatori della New York University esamina la distinzione tra questi tipi di segnali facciali indagando la consistenza delle valutazioni sociali derivanti dagli spunti dinamici contro gli spunti statici. In particolare, attraverso quattro studi con volti reali, generati digitalmente, e le decisioni comportamentali a valle, hanno dimostrato che le valutazioni sociali basate su segnali dinamici, come le intenzioni, hanno una maggiore variabilità rispetto alle valutazioni sociali basate su spunti statici come la capacità. Così, anche se la valutazione delle intenzioni varia considerevolmente attraverso differenti cues del segnale facciale, la valutazione delle abilità è relativamente fissa.

I risultati suggeriscono che utilizzando la foto di un viso, si può influenzare la valutazione che gli altri hanno dell’affidabilità di quella persona, ma la percezione della capacità del viso difficilmente viene cambiata. Questa distinzione è dovuta al fatto che il giudizio di affidabilità è basata sulla muscolatura dinamica del volto che può essere leggermente modificata: una faccia neutra che assomiglia più ad un’ espressione felice è probabilmente vista come degna di fiducia mentre una faccia neutra simile ad un’ espressione arrabbiata è più probabile venga vista come inaffidabile, anche quando i volti non sono apertamente sorridenti o arrabbiati. La percezione della capacità è tratta dalla struttura scheletrica del volto che non può essere modificata.

Nello studio sono stati impiegati quattro esperimenti in cui soggetti maschi e femmine hanno esaminato sia le foto che le immagini generate dal computer di adulti maschi.

Nel primo esperimento i soggetti hanno esaminato cinque foto distinte di 10 adulti maschi di diverse etnie. Qui la percezione di affidabilità dei soggetti varia in modo significativo: le facce dall’aspetto felice venivano viste come facce più affidabili mentre quelle dall’aspetto più arrabbiato erano viste come inaffidabili. Tuttavia la percezione di capacità o la competenza dei soggetti è rimasta statica, i giudizi erano gli stessi indipendentemente dalla foto presentata.

Il secondo esperimento replica il primo, ma qui i soggetti valutano quaranta volti generati dal computer che lentamente evolvevano da un “po’ felice” a un “po’ arrabbiato” determinando 20 diverse istanze neutrali di ogni singolo viso che poco assomigliava ad un’ espressione felice o arrabbiata. Come per il primo esperimento la percezione di affidabilità dei soggetti avveniva in parallelo all’emozione dei volti cosicché se il volto appariva leggermente più felice era più probabile venisse catalogato come più affidabile e viceversa per le facce che apparivano un po’ arrabbiate. Ancora una volta la percezione delle capacità è rimasta invariata.

Nel terzo esperimento i ricercatori hanno implementato uno scenario reale. Ai soggetti sono stati mostrati una serie di volti generati dal computer e sono stati invitati a rispondere a due domande: “Che faccia avrebbero scelto come loro consulente finanziario (fiducia), e con chi pensano ci fosse più probabilità di vincere una competizione di sollevamento pesi (capacità)?” In questa condizione i soggetti erano significativamente più propensi a scegliere come loro consulente finanziario volti che presentavano espressioni più positive o felici. Per contro, la somiglianza emotiva non ha avuto alcun effetto nella selezione dei soggetti per la vincita di sollevamento pesi, anzi, erano più propensi a scegliere volti con una forma particolare: quelli con una struttura facciale comparativamente più ampia, che studi precedenti hanno associato con abilità fisica e testosterone.

Nel quarto esperimento i ricercatori hanno utilizzato una tecnica di correlazione inversa per scoprire come i soggetti rappresentano visivamente un volto affidabile o competente e come essi rappresentano visivamente il volto di un consulente finanziario di fiducia o del campione di sollevamento pesi competente. Questa tecnica ha permesso ai ricercatori di determinare quale di tutti i possibili segnali facciali guida queste distinte percezioni senza specificare nessun segnale in anticipo. Qui, la somiglianza con espressioni felici o arrabbiate hanno guidato l’affidabilità e quindi la scelta di un consulente finanziario immaginario, mentre la più ampia struttura del volto ha veicolato la capacità ed è stato utilizzato nella scelta dei volti per un campione di sollevamento pesi immaginario.

Questi risultati hanno confermato i risultati dei tre precedenti studi, consolidando la conclusione dei ricercatori che le percezioni di affidabilità sono malleabili mentre quelle di capacità e competenze rimangono immutabili.

 

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