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Un programma di training psicologico per il trattamento della sindrome del colon irritabile

Lo studio dimostra che un programma di training psicologico ha un significativo impatto nel trattamento della sindrome del colon irritabile o infiammato

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 22 Mag. 2015

FLASH NEWS

Uno studio pilota condotto presso il Massachusetts General Hospital e pubblicato in questi giorni su PLOS ONE ha dimostrato che un programma di training psicologico per promuovere una risposta di rilassamento può avere un significativo impatto clinico nel trattamento della sindrome del colon irritabile e della sindrome del colon infiammato.

Il training impatterebbe inoltre nell’espressione dei geni deputati alla risposta del corpo agli genti infiammatori e allo stress.

In letteratura molti studi hanno già dimostrato il ruolo dello stress nell’ esacerbare i due disturbi gastrointestinali sopracitati e come fattore di mantenimento di un circolo vizioso tra sintomatologia somatica e psicologica (ansia e stress). Altri studi hanno dimostrato l’efficacia di interventi a carattere psicologico in grado di interrompere il circolo vizioso e migliorare la sintomatologia in questo tipo di disturbi gastrointestinali.

Lo studio pilota ha reclutato 48 soggetti- 19 dei quali con diagnosi di disturbo del colon irritabile e 29 dei quali con diagnosi di disturbo del colon infiammato- che hanno partecipato a un programma di intervento psicologico di 9 settimane finalizzato alla riduzione dello stress che includeva anche 20 minuti di training di rilassamento.

I partecipanti sono stati testati ripetutamente utilizzando un’ampia varietà di strumenti standardizzati che consideravano sia i sintomi gastrointestinali, che le variabili psicologiche (ansia, stress, dolore percepito); inoltre sono stati raccolti campioni di sangue per lo studio dell’espressione genica e dei fattori infiammatori. Al termine dell’intervento i pazienti dunque hanno avuto un miglioramento nei sintomi gastrointestinali, nella sintomatologia ansiosa e nell’autoefficacia percepita (ad esempio, si è notato che i soggetti si sentivano più in grado di affrontare il dolore, con un decremento della variabile definita “catastrofizzazione del dolore”).

Soprattutto dalle analisi è emerso un cambiamento dell’espressione di molti geni direttamente coinvolti nelle modalità di risposta allo stress e ai fattori infiammatori: il cambiamento a seguito del training di riduzione dello stress consisterebbe in un decremento della loro espressione. In particolare il pathway controllato dalla proteina NF-kB sembra essere uno di quelli maggiormente influenzati dal training di rilassamento.

Pur essendo uno studio pilota non controllato, nel senso che non vi è alcun gruppo di controllo, e con un numero esiguo di soggetti, i risultati sono meritevoli di attenzione per la prospettiva multidisciplinare tra biologia, medicina e psicologia.

 

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Redattrice di State of Mind

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