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Supercondriaco: ridere fa bene alla salute (2014) – Cinema & Psicologia

Il film ha come protagonista un uomo affetto da disturbo da ansia di malattia che interpreta erroneamente qualsiasi sintomo fisico - Cinema & Psicologia

Di Antonio Scarinci

Pubblicato il 22 Mag. 2015

Supercondriaco – Ridere fa bene alla salute (2014).

Regia di Dany Boon. Interpretato da Dany Boon, Alice Pol, Kad Merad.

Trama

Romain Faubert vive a Parigi ed è ipocondriaco. Il suo medico curante, Dimitri Zvenka, diventa il suo unico amico. Il medico che non sopporta le eccessive preoccupazioni per le malattie cerca di liberarsi del fastidioso e invadente paziente in tutti i modi. A seguito di vari tentativi risultati inutili pensa bene di metterlo a contatto con i profughi provenienti da un paese dell’Europa dell’est che fuggono da una feroce dittatura militare. Per Romain che teme anche di scambiare un bacio durante il capodanno è una prova estrema. Nel centro d’accoglienza, dove Dimitri presta servizio come volontario, viene scambiato per il leader della resistenza del paese di provenienza dei rifugiati politici. Anna, sorella di Dimitri, lo aiuta a scappare, lo ospita a casa e se ne innamora. Il falso Anton Miroslav, eroe della resistenza, viene riconosciuto e riportato in patria. Incarcerato dovrà convivere con scarafaggi e topi in una galera dalle condizioni igieniche pessime. Anna e Dimitri si mobilitano con le forze di polizia francesi e riescono a liberare il falso rivoluzionario, che tornato in patria si sposa con la sorella del suo medico curante. La sua ipocondria sembra si sia finalmente risolta ma il finale del film riserva una sorpresa.

Motivi d’interesse

Dany Boon, dopo il successo di Giù al Nord, presenta una descrizione didascalica di una persona che avverte su di sé ogni sintomo di quasi tutte le malattie e riversa la sua ansia sulle persone a lui vicine. Persino scambiarsi un bacio a capodanno è un rito barbaro, le norme igieniche vanno rispettate per evitare possibili contagi infettivi.

La narrazione si snoda grottesca, con il protagonista vittima di qui pro quo che lo espongono a situazioni in cui il suo bisogno di controllo non può esercitarsi. La sua solitudine – impossibile essere amico di un ipocondriaco lamentoso, ansioso con un unico interesse, le malattie – gli impone di ripiegare sull’unica persona con la quale negli anni ha intrattenuto rapporti, il suo medico curante. Non che il medico sia molto felice di queste attenzioni, anzi prova in tutti i modi a liberarsi del fastidioso incomodo ma non ci riesce, escogita una serie di espedienti ma Romain gli è sempre appiccicato addosso, alla ricerca di rassicurazioni.

Tra fraintendimenti psicosomatici, finte emicranie, fobie per batteri e virus e uso smodato di amuchina il film ripropone ad oltranza lo stesso tema: l’eccessiva preoccupazione dovuta alla convinzione di avere una malattia causata dalla lettura errata di sensazioni corporee che persiste nonostante un’accurata valutazione medica escluda la presenza di una condizione patologica, tale da giustificare la preoccupazione ipocondriaca.

Gli studi dei medici sono pieni di pazienti eccessivamente preoccupati del loro stato di salute che richiedono continuamente la prescrizione di esami diagnostici e di farmaci facendo innalzare il debito pubblico della sanità nel nostro paese. Tentano di essere certi di non avere malattie e hanno bisogno di un controllo continuo che possa rassicurarli. La preoccupazione comporta importanti compromissioni sociali, lavorative e in altre aree importanti della vita di questi soggetti.

Il DSM5 (APA, 2014) ha definito una nuova categoria, il disturbo da sintomi somatici e disturbi correlati, dove sono stati inseriti il disturbo da sintomi somatici e il disturbo da ansia di malattia. Il primo ricomprende il 75% degli ipocondriaci diagnosticati con i vecchi criteri del DSM IV-TR (APA 2000), mentre il secondo copre il restante 25%.

Il nuovo manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali ha risposto alla necessità di disporre di un numero maggiore di “categorie” per classificare i disturbi ipocondriaci messa in evidenza da diversi autori (Taylor e Asmundson, 2004; 2009).

I criteri elencati per il disturbo da sintomi somatici sono:

A) Uno o più sintomi somatici che procurano disagio o portano ad alterazioni significative della vita quotidiana.

B) Pensieri, sentimenti o comportamenti eccessivi correlati ai sintomi somatici o associati a preoccupazioni relative alla salute, come indicato da almeno uno dei seguenti criteri:
1. Pensieri sproporzionati e persistenti circa la gravità dei propri sintomi;
2. Livello costantemente elevato di ansia per la salute o per i sintomi;
3. Tempo ed energie eccessivi dedicati a questi sintomi o a preoccupazioni riguardanti la salute.

C) Sebbene possa non essere continuativamente presente alcuno dei sintomi, la condizione di essere sintomatici è persistente (da più di 6 mesi) (DSM5 – APA, 2014, p.359).

I criteri del disturbo da ansia di malattia sono:

A) Preoccupazione di avere o contrarre una grave malattia.

B) I sintomi somatici non sono persistenti o, se presenti, sono di lieve intensità. Se è presente un’altra condizione medica o vi è un rischio elevato di svilupparla la preoccupazione è chiaramente eccessiva o sproporzionata.

C) E’ presente un elevato livello d’ansia riguardante la salute e l’individuo si allarma facilmente riguardo al proprio stato di salute.

D) L’individuo attua eccessivi comportamenti correlati alla salute (per es., controlla il corpo) o presenta un evitamento disadattivo (per es. evita visite e ospedali)

E) La preoccupazione per la malattia è presente da almeno 6 mesi, ma la specifica patologia temuta può cambiare in tale periodo di tempo.

F) La preoccupazione riguardante la malattia non è meglio spiegata da un altro disturbo mentale, come il disturbo da sintomi somatici, il DAP, il DAG, il BDD, il DOC, o il disturbo delirante tipo somatico (DSM5 – APA, 2014, p.364).
In definitiva, il disturbo da sintomi somatici viene diagnosticato quando sono presenti significativi sintomi somatici, al contrario, gli individui con disturbo da ansia di malattia hanno sintomi somatici minimi e sono preoccupati principalmente dall’idea di essere malati.

Il nostro Romain sarebbe diagnosticato come disturbo da ansia di malattia.
Sperimenta molti “falso allarme” dicendo a se stesso “Stavolta è andata bene. La prossima volta potrebbe essere una cosa seria!”. Consolida così le credenze disfunzionali.

Attiva coping maladattivi: raccoglie molte informazioni che aumentano l’incertezza; chiede aiuto e così rinforza l’idea di essere debole e fragile; si sottopone a numerose indagini diagnostiche che acuiscono l’ansia; riceve spiegazioni parziali e non accurate dai medici che non escludono l’assenza di malattie; ricerca la diagnosi sicura al 100%.

L’immagine di sé è caratterizzata dall’assunzione di essere una persona fragile, vulnerabile, debole, facile alle malattie. L’immagine di debolezza è sul piano fisico (vulnerabilità alle malattie, faticabilità) e sul piano psicologico (tendenza a provare emozioni esagerate, ad avere difficoltà nel controllarle). Gli scopi che persegue sono di non essere malato, di non essere debole e ansioso, di rispettare una regola di prudenza.
Una caratteristica che mette in evidenza il finale del film è che il decorso di questo disturbo è cronico, persiste per anni nel 50% dei casi (APA, 2014).

Romain, agitatissimo, vestito del solo accappatoio, porta al pronto soccorso il figlio perché ha messo i piedi nel pediluvio della piscina, anziché saltarlo.

 

Indicazioni per l’utilizzo

Può essere una traccia ironica per ingaggiare il disputing con il paziente sulle sue credenze disfunzionali e i suoi circoli viziosi di mantenimento, quando però la sofferenza del paziente sia stata validata e la relazione terapeutica consolidata.

 

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L’ipocondria, l’ansia per la propria salute

 

BIBLIOGRAFIA:

  • American Psychiatric Association (2000). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. 4th ed, Text Revision. Washington, DC: American Psychiatric Association.
  • American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. 5th ed. Arlington VA. Tr. it. Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali DSM 5. Milano: Cortina, 2014.
  • Taylor, S., Asmundson, G.J.G. (2004) Treating Health Anxiety. A Cognitive-behavioral approach. New York, Guilford Press.
  • Taylor, S., Asmundson, G.J.G. (2009) “Hypochondriasis and Health anxiety” in Martin, M.A., Stein, M.B. (a cura di) Oxford Handbook of Anxiety and Related Disorders, Oxford University Press.

 

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SCRITTO DA
Antonio Scarinci
Antonio Scarinci

Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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