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Linus, il controllo genitoriale e il senso di colpa – Peanuts Nr. 04

I Peanuts alleati nella vita e nella Psicoterapia - Rubrica - Nr. 04 - perché Linus, invece di sentirsi amato e accudito, si sente in colpa?...

Di Rossana Piron

Pubblicato il 14 Mag. 2015

PEANUTS, ALLEATI NELLA VITA E NELLA PSICOTERAPIA_RUBRICA  (04)

Il tono comunicativo che la madre di Linus utilizza nella lettera esprime apparentemente calore, protezione e desiderio di cura verso il figlio. Allora perché Linus, invece di sentirsi amato e accudito, si sente in colpa?

Linus e il senso di colpa - Peanuts Nr.04

Analizzando da vicino i vari passaggi, diventa sempre più chiara la strategia persuasiva utilizzata dalla madre, finalizzata, più o meno consapevolmente, a manipolare il comportamento e le scelte del figlio. Se Linus non dovesse seguire i suoi consigli, che cosa succederebbe? Con molta probabilità, lei si mostrerebbe delusa e lui non all’altezza delle aspettative genitoriali.

La manipolazione è quindi a fondo cieco. Qualunque decisione prenda Linus, dovrà rinunciare a qualcosa e non sarà felice: se asseconda la madre abbandonerà la possibilità di scegliere, se non la asseconda perderà la sua approvazione. La critica può essere immediata:

“Come fa un bambino a sapere cosa sia giusto per lui? Sono le madri che si devono occupare del bene dei loro figli!”

Vero. Ma l’errore in cui talvolta si cade è quello di confondere il bene del figlio con i propri desideri, i propri gusti e i propri interessi.

Ad esempio, Linus potrebbe odiare stare al sole, oppure potrebbe essere timido e preferire essere chiamato dalla maestra piuttosto che offrirsi volontario. E’ vero che mangiare le carote fa bene, ma lui potrebbe preferire i pomodori.

La madre pone l’accento non sul gusto personale di Linus, ma sull’idea generalizzata che mangiare le carote sia giusto e necessario per raggiungere buoni risultati, ovvero fornisce le indicazioni come se fossero le uniche oggettivamente plausibili:

“Si fa così perché è giusto”

 

Tamponico - Mammese - Autore dell'immagine: Costanza Prinetti
Madri e manipolazioni

I bambini abituati a questa modalità rischiano di non saper più distinguere il loro punto di vista dalle aspettative altrui e di essere tiranneggiati dal senso di colpa, ovvero da una visione inadeguata e svalutante di sé, che si attiva nel momento in cui non si rispettano gli standard imposti dal contesto familiare.

Il tema del controllo psicologico come strategia genitoriale è stato oggetto di interessanti e recenti studi. E’ una strategia educativa finalizzata a indurre il figlio al raggiungimento di particolari risultati, spesso attraverso modalità intrusive e iperprotettive (Grolnick et al., 2002).

Quando i genitori utilizzano modalità controllanti, vengono meno le caratteristiche supportive in grado di sviluppare il senso di indipendenza nel bambino, che gli permette di esplorare da solo l’ambiente e di prendere decisioni in autonomia (Patrizi et al., 2010).

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

  • Abraham J. Twerski. Su con la vita, Charlie Brown! Ed. Oscar Mondadori, 2000.pag.67
  • Patrizi C., Rigante L., De Matteis E., Isola L., Giamundo V. (2010). Caratteristiche genitoriali e stili di parenting associati ai disturbi internalizzanti in età evolutiva. Psichiatria e Psicoterapia, 29, 2, 63-77.
  • Grolnick W.S., Gurland S.T., DeCourcey W., Jacob K. (2002). Antecedents and consequences of mothers’ autonomy support: An experimental investigation. Developmental Psychology, 38, 143-155.

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Rossana Piron
Rossana Piron

Tecnico di Riabilitazione Psichiatrica, Psicologa clinica

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