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Terza età: sedentarietà e Tv sempre accesa

La terza età è concepita come un’involuzione, ma la vecchiaia potrebbe farsi sentire più tardi del previsto se la sfera fisica e sociale restassero attive

Di Chiara Carlucci

Pubblicato il 27 Apr. 2015

La terza età è sicuramente concepita come un’involuzione, ma bisogna ricordare che la vecchiaia potrebbe farsi sentire più tardi del previsto se la sfera fisica e quella sociale restassero, per quanto più possibile, attive.

Il tempo passa per tutti, le situazioni evolvono e gli anni scorrono. C’è chi avverte questa situazione in modo evidente e sofferto; c’è chi si adegua allo scorrere del tempo con naturalezza e tranquillità; c’è poi chi non se ne accorge nemmeno e quindi constata l’andare avanti degli anni con indifferenza e come un qualcosa di ovvio. Ma il risultato è sempre lo stesso: si sta invecchiando.

Sicuramente lo scorrere della vita è il naturale processo della nostra esistenza, ma è inevitabile constatare che l’invecchiare, e quindi il raggiungere la cosiddetta “terza età”, porta con sé ovvie conseguenze. È un dato di fatto che le persone anziane vanno incontro ad una perdita di energia sia fisica che psicologica. In merito alle conseguenze fisiche potrebbero insorgere una diminuzione della massa muscolare, una ridotta efficienza delle funzioni respiratoria e cardiovascolare, deficit della vista e dell’udito e problemi di sovrappeso. Senza dimenticare gli assai frequenti problemi di deambulazione. Tali problematiche fisiologiche comportano delle conseguenze psicologiche, tra cui scarsa autostima, demotivazione, disinteresse, apatia e pigrizia. Volendo utilizzare un unico termine, la vecchiaia molto spesso è sinonimo di “sedentarietà” (Tammaro, 2012).

Una buona parte della popolazione anziana a seguito del pensionamento ha una vita ancora dinamica e attiva; si esce per delle passeggiate, per riunirsi nei circoli, per giocare a carte o a bocce, oppure per frequentare le consuete lezioni all'”Università dell’età libera”. Tutto questo è positivo, non solo perché fa sì che la vita sociale resti attiva anche in tarda età, ma anche al  fine di un’adeguata promozione alla salute.

Ma è purtroppo ben risaputo che la maggior parte degli anziani di oggi trascorre gran parte del loro tempo tra le quattro mura domestiche. Ciò è sicuramente rapportabile alla solitudine, brutta piaga con la quale molto spesso si trovano a fare i conti le persone anziane. Infatti non è da tralasciare che la vecchiaia, e la conseguente  scarsa efficienza e apatia, porta con sé una ristrettezza delle relazioni sociali e una noia difficile da sormontare. È proprio per questo motivo che l’anziano, per passare il suo tempo senza affaticarsi troppo, trascorre le sue giornate al telefono, leggendo libri o giornali e soprattutto guardando la tv.

Ebbene sì! È sicuramente un dato di fatto che la televisione è considerata una “compagnia”. La facilità unica di premere un pulsante per poter udire delle voci è senz’altro una rassicurazione e un potente rimedio contro la solitudine in età senile, al punto tale che diventa sempre più frequente entrare nelle case dei “meno giovani” e trovarla sempre accesa. Non bisogna assolutamente dimenticare che la televisione possiede l’utilissima funzione di tenerci aggiornati su ciò che accade fuori delle mura domestiche e naturalmente ciò è fondamentale per tutti quegli anziani che trascorrono pochissimo tempo fuori casa.

Ma è pur vero che per tenersi informati sulle notizie di cronaca, politica, economia, attualità o quant’altro basterebbe non oltre un’ora di tv accesa al giorno, mentre invece in terza età il tempo trascorso seduti con il telecomando in mano è nettamente superiore a quello necessario, al punto tale che si potrebbe parlare quasi di un “abuso” della televisione. Ad aggravare questa situazione vi è la nuova tecnologia, i canali digitali e l’ampia varietà di programmi televisivi venutisi a creare negli ultimi anni. Ciò non ha fatto altro che incrementare il tempo trascorso dagli anziani davanti la tv, rendendoli contenti di questo e riducendo conseguentemente le loro uscite e la loro voglia di fare movimento.

Non è inoltre da tralasciare il fatto che le innumerevoli ore trascorse di fronte allo schermo televisivo coinvolgono le persone molto più di quanto si possa immaginare. È per questo che non c’è da stupirsi se, anche quando la tv è spenta, i pensionati di oggi continuino tra loro a parlare di ciò che hanno visto al piccolo schermo, rendendo le loro conversazioni povere e monotone e correndo anche il rischio di credere che tutto ciò che la televisione trasmetta sia vero, e quindi non informarsi affatto su ciò che invece accade nel mondo reale.

Come si potrebbe ovviare questo problema? Molti anziani, pensionati e non, hanno la fortuna di essere nonni, e quindi trascorrono un’ampia parte del loro tempo in compagnia dei loro nipoti; una compagnia “vera” e che gli permette di sentirsi utili e accolti, che gli consente di uscire e di vivere in armonia con se stessi, cosa che invece non permette la compagnia “virtuale” della tv. È però opportuno tenere presente che non tutti hanno dei nipoti e ad ogni modo anche questi ultimi crescono; quindi il mestiere di “nonno” è comunque a tempo determinato e frequentemente tende ad evolversi in un lavoro più sedentario.

Sicuramente un ottimo rimedio contro le cattive abitudini della sedentarietà in età senile è lo svolgere un’idonea attività motoria. Nell’ultimo periodo le attività sportive e gli esercizi riabilitativi rivolti agli anziani hanno subìto una grande evoluzione. Ciò è da considerarsi un grande progresso, in quanto è stato dimostrato che l’attività fisica riduce il rischio di malattie cardiovascolari e, di conseguenza, aumenta la  longevità (Scortegagna, 1996).

E non solo! Mantenersi attivi previene lo svilupparsi di patologia degenerative, quali la demenza senile o l’Alzheimer. E con “mantenersi attivi” non bisogna intendere solo le attività che coinvolgono una motricità fisica, anche perché molti soggetti di terza età soffrono di problemi di deambulazione, e ciò li impedisce di praticare attività motoria. Ma è da tener presente che vi sono altre attività costruttive e stimolanti: un esempio celebre è rappresentato dal fare i cruciverba. Ciò comporta un impegno nel mantenere attiva la concentrazione e nell’utilizzare la memoria, è ciò ovviamente contrasta le cattive abitudine sedentarie a cui sono abituati sovente gli anziani di oggi (Paganini Hill e all. 2015).

La televisione rappresenta sicuramente una compagnia e un passatempo, ma non bisogna mai dimenticare che, come qualsiasi altra cosa, va utilizzata con moderazione. Un abuso della tv rende la vita monotona; la noia non fa altro che aumentare anziché diminuire come ci si aspettava. La terza età è sicuramente concepita come un’involuzione, ma bisogna ricordare che la vecchiaia potrebbe farsi sentire più tardi del previsto se la sfera fisica e quella sociale restassero, per quanto più possibile, attive.

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