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Depressione Post-Partum: la tecnologia al servizio della diagnosi

Garantisce una migliore raccolta delle informazioni cliniche, che potrebbero altrimenti risultare parziali.

Di Laura Stefanoni

Pubblicato il 03 Apr. 2015

Aggiornato il 14 Nov. 2018 13:32

FLASH NEWS

Abbiamo già parlato di come, negli ultimi anni, si sia cominciato a pensare ad una nuova forma di trattamento della malattia mentale, che possa avvalersi dei più moderni strumenti forniti dalla tecnologia odierna. Secondo i sostenitori di questo tipo di approccio, tali forme di trattamento, definite anche di mobile healt (mHealt), costituirebbero un valido supporto alle modalità di intervento standard.

Tra i principali vantaggi, la possibilità di una più facile e veloce raccolta di informazioni cliniche. Questo il motivo che ha spinto alcuni ricercatori della University of Illinois a credere che l’utilizzo di TabletPC possa promuovere un approccio globale alla valutazione di disturbi quali la depressione post partum, anche all’interno del sistema di sanità pubblica.

CYBERPSICOLOGIA

La ricerca, nata dalla collaborazione con i responsabili del progetto Champaign-Urbana Public Health District, ha coinvolto circa 3.100 donne e prevedeva la valutazione dei sintomi di depressione post partum tramite l’utilizzo di TabletPC, ciascuno dei quali dotato di una versione dell’Edinburgh Postnatal Depression Scale, un questionario costituito da 10 item comunemente usato nella clinica.

La possibilità di utilizzare una versione elettronica del questionario, solitamente somministrato in forma cartacea, ha permesso, secondo Karen M. Tabb Dina, principale autore dello studio, di mettere in luce come l’utilizzo delle nuove tecnologie possa permettere di superare le barriere linguistiche che in una società sempre più globalizzata continuano tuttavia a persistere nel quotidiano. In questo modo, le donne che hanno preso parte allo studio sono state in grado di compilare il questionario nella lingua nella quale si sentivano più a loro agio, senza dover chiedere aiuto al proprio partner.

Ciò garantisce una migliore raccolta delle informazioni cliniche, che potrebbero altrimenti risultare parziali in quanto alcune donne potrebbero essere riluttanti nel dover chiedere aiuto ad altri per descrivere i propri sintomi.

Sulla base di recenti studi che suggeriscono un’incidenza due volte maggiore di questo disturbo nella fascia di popolazione che vive in una situazione economica più svantaggiata e con un basso livello di istruzione, l’opportunità di poter disporre di un supporto audio per la somministrazione del questionario costituirebbe un vantaggio anche nel rapporto con pazienti dalle limitate capacità di lettura, consentendo loro di rispondere al questionario in maniera autonoma.

Inoltre, la somministrazione in forma elettronica consentirebbe una più rapida elaborazione delle informazioni raccolte, permettendo così un trattamento efficace in tempi più brevi, aspetto cruciale in un contesto di assistenza sanitaria pubblica, in cui spesso il ricambio di pazienti è necessariamente molto veloce.

DEPRESSIONE POST-PARTUM

Superata l’incertezza legata al timore che le informazioni raccolte in questa maniera possano essere più facilmente diffuse ed assicurando quindi una loro memorizzazione all’interno di una banca dati digitale protetta, l’utilizzo di TabletPC potrebbe costituire un utile strumento di supporto alla diagnosi così come al trattamento di diverse forme di disturbo mentale. Senza contare il forte impatto ambientale che deriverebbe dall’implementazione di tale pratica, grazie alla riduzione nel numero di materiale cartaceo utilizzato.

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Laura Stefanoni
Laura Stefanoni

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale

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