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Gli effetti nascosti del paracetamolo sugli stati emotivi

L'ipotesi è che il farmaco provochi cambiamenti neurochimici che influenzano i processi psicologici di valutazione e di sensibilità degli stimoli emotivi

Di Maria Aricò

Pubblicato il 20 Apr. 2015

Aggiornato il 05 Ott. 2015 12:55

 

Quello che i ricercatori sono arrivati a ipotizzare è che il farmaco provochi cambiamenti neurochimici che influenzano i processi psicologici di valutazione e che potrebbero cambiare la sensibilità agli stimoli emotivi, in generale.

Sono ben conosciuti gli effetti del paracetamolo (o acetaminofene) come analgesico, i farmaci di cui questo è principio attivo son ampiamente diffusi sul mercato; esso agisce regolando la parte del cervello che controlla la temperatura corporea e inibisce la sintesi di prostaglandine nel sistema nervoso centrale. Un recentissimo studio, condotto dall’Ohio State University e pubblicato la scorsa settimana sulla rivista Psychological Science, ha mostrato che il farmaco agisce non soltanto alleviando il dolore fisico ma avrebbe anche effetti sugli stati emotivi quali la tristezza e la gioia.

Gli effetti del farmaco, nel lenire non solo i dolori fisici ma anche quelli psicologici, erano stati già indicati in ricerche precedenti; la novità apportata dallo studio dello psicologo sociale Geoffry Durso riguarda, nello specifico, l’effetto del paracetamolo sulle emozioni positive.

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Il trial clinico ha visto coinvolti 82 partecipanti, dei quali un gruppo ha ricevuto una dose giornaliera di 1000 mg di paracetamolo, all’altro gruppo è stato somministrato un placebo. Dopo un’ora (il tempo necessario affinché il farmaco faccia effetto) sono state mostrate ai partecipanti 40 foto tratte dall’International Affective Picture System (IAPS), scelte per la loro capacità di suscitare emozioni, che mostravano scene spiacevoli di bambini malnutriti e tristi e altre di bambini felici mentre giocano. I partecipanti sono stati invitati poi ad esprimere un giudizio positivo (+5 estremamente gradevole) o negativo (-5 estremamente sgradevole) per ogni foto mostrata.

I risultati hanno mostrato che il gruppo che aveva assunto acetaminofene aveva reazioni meno intense alla visione delle foto, cioè valutava le immagini strazianti in maniera meno sconvolgente e le immagini felici in maniera meno positiva rispetto al gruppo placebo.

I ricercatori hanno in seguito testato un gruppo di 85 persone per valutare se questo cambiamento di giudizio si applicasse solo alle emozioni o se il farmaco smussasse la capacità di valutazione della gente in generale. Questo secondo studio ha dimostrato lo stesso ottundimento delle reazioni emotive; ma non ha dimostrato che il paracetamolo influenzi la quantità di blu che i partecipanti vedevano in ogni foto.

Quello che i ricercatori sono arrivati a ipotizzare è dunque che il farmaco provochi cambiamenti neurochimici che influenzano i processi psicologici di valutazione e che potrebbero cambiare la sensibilità agli stimoli emotivi, in generale. Il team ha ora intenzione di studiare l’effetto di altri antidolorifici come l’aspirina e l’ibuprofene, per verificare se questi possano avere lo stesso impatto sulle emozioni.

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