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Tracce del tradimento: perché si lasciano e perché si cercano – Introduzione

State of Mind presenta una nuova rubrica, una serie di articoli sul tradimento e sul perché si lasciano tracce della scappatella nella relazione di coppia..

Di Roberto Lorenzini, Sandra Sassaroli

Pubblicato il 20 Mar. 2015

RUBRICA TRACCE DEL TRADIMENTO – Introduzione (01)

Una serie di articoli sul tradimento. E sul lasciare e cercare tracce del tradimento. Quasi a tradire la segretezza del tradimento. Per State Of Mind, a partire da oggi, ci chiediamo con una serie di articoli come e perché si lasciano tracce nel tradimento.

All’inizio c’è una coppia. Un uomo e una donna. Due uomini. Due donne. Insomma, una coppia. Adolescenti, adulti, anziani, coetanei, amanti, al primo incontro, fidanzati, conviventi, sposati, in via di separazione. Che s’interessano, desiderano, stimano, dedicano, amano, inseguono, cercano, fuggono, ritrovano.

Poi appare un altro, nuovo, diverso, precedente, reale, immaginato, disponibile, seduttivo, sfacciato, sfuggente, irraggiungibile. Uno dei due guarda fuori, vede l’altro, mette un piede oltre il confine, furtivamente, senza che il compagno se ne accorga, esclude il compagno da questa vicenda che è sua e non della coppia; si è ritagliato uno spazio privato, forse se ne sta andando.

L’altro dei due a volte, non sempre, avverte un cambiamento, l’esclusione; sospetta, teme l’inganno, l’abbandono, l’umiliazione e allora vuole vederci chiaro e chiede spiegazioni, controlla, diffida, minaccia. Questa è la consumata figura del tradimento che tutti conosciamo per averla interpretata almeno una volta nella parte del traditore, del geloso o del rivale.

E’ la modalità più frequente con cui si transita da una coppia all’altra: il rimpasto delle relazioni avviene così nel 99% dei casi ma il restante 1% non è mai arrivato alla nostra osservazione e forse non esiste. La nuova coppia che nasce resterà tale fino a quando si metterà di nuovo in scena la figura del tradimento; e così via di coppia in coppia fino alla vedovanza.

E’ comprensibile che le cose vadano così perché gli interessi in gioco del traditore e del tradito sono in contrasto. Il traditore prima di lasciare la vecchia coppia vuole accertarsi che la nuova sia praticabile e funzioni meglio della precedente per cui è normale che cerchi un periodo di sovrapposizione in cui sperimentare il nuovo senza perdere il vecchio. E’ dunque suo evidente interesse tenere celata la nuova relazione.

Il tradito, al contrario, è interessato a non continuare a investire in una impresa che forse è già in liquidazione aumentando le perdite ed è dunque suo interesse scoprire al più presto come stanno le cose per interrompere l’investimento a fondo perduto o per impedire, per quanto è in suo potere, il proseguire della nascente relazione e ristabilire la coppia.

Questa storia è talmente antica e ripetitiva e su di essa sono state scritte un’infinità di pagine di saggistica, letteratura, poesia che non meriterebbe certo altro inchiostro. Infatti il tema di questo libretto non è il tradimento e la gelosia a cui pure si accennerà, ma una strana malformazione di entrambe, una perversione della figura classica e ben consolidata del tradimento.

Normalmente il traditore tradisce perché crede di poter star meglio (e spesso si sbaglia), il geloso cerca di scoprire il tradimento perché non vuole star peggio (e spesso si sbaglia): fino a qui ognuno gioca la sua parte sensata, coerente, efficace e di consumata tradizione. Talvolta però avvengono cose strane.

Il traditore invece di tenere con cura nascosto il tradimento ne lascia ovunque delle tracce visibili, dice di non voler essere scoperto e sembra far di tutto per esserlo, apparentemente si comporta in maniera contraddittoria ai suoi scopi, sembra volersi cacciare volontariamente nei guai perdendo il vantaggio della segretezza che gli consente di avere per un periodo di prova più o meno prolungato la situazione di “doppia coppia”.

Il geloso invece di cercare le prove del tradimento e agire di conseguenza e cioè smettere di cercarle se non ci sono o, se ci sono, interrompere il rapporto o blindarlo dalle interferenze con manovre deterrenti, cerca, cerca, si arrovella, continua a cercare, cercare e arrovellarsi.

Torniamo all’inizio: tradire ed essere traditi, lasciare e cercare tracce di questo tradimento.

Qual è il perché di questo apparentemente insensato seminare tracce e cercarle? Se varrà a evitare a qualcuno questo calvario tradendo ed essendo traditi con serietà, avremmo raggiunto il nostro scopo.

 

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RUBRICA TRACCE DEL TRADIMENTO

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Sandra Sassaroli
Sandra Sassaroli

Presidente Gruppo Studi Cognitivi, Direttore del Dipartimento di Psicologia e Professore Onorario presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

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