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Gruppi e identità: il senso di appartenenza migliora l’autostima e il senso di efficacia individuale

Secondo lo studio quando l'identità personale è costruita soprattutto in termini di appartenenza a un gruppo si è più preparati a far fronte alle difficoltà

Di Valentina Chirico

Pubblicato il 06 Mar. 2015

Aggiornato il 27 Apr. 2016 15:08

FLASH NEWS

Ogni individuo costruisce la propria identità su una serie di fattori diversi ma quando l’identità personale è costruita soprattutto nei termini dell’appartenenza ad un gruppo si è più preparati a far fronte alle difficoltà, si resiste e reagisce meglio agli svantaggi e agli ostacoli che la vita può far incontrare.

Se la psicologia sociale ha già mostrato la forza con cui l’identificazione con il gruppo riduce l’influenza di una svalutazione sociale, Mouna Bakouri nell’articolo pubblicato sul British Journal of Social Psychology conferma che la connessione con il gruppo ha un effetto “tampone” che attutisce l’impatto stressante degli eventi rafforzando le capacità di coping degli individui e, aggiunge, che il legame di appartenenza non è esclusivamente quello basato sull’identità collettiva (ad esempio etnica) ma può trovare le sue radici anche nell’identità relazionale basata sui rapporti con famiglia e amici.

Tramite l’uso di questionari somministrati a 365 Svizzeri di età compresa tra i 15 e i 30 anni, l’autrice ha raccolto dati circa le preoccupazioni finanziarie degli stessi, le barriere sociali percepite, la professione e i progetti ma anche i livelli di autostima, l’efficacia percepita e il criterio di definizione dell’identità che è stato successivamente codificato per distinguere tra soggetti con un sé basato sui legami e soggetti con un sé definito più su base individuale.

I risultati hanno mostrato che percepire difficoltà e ostacoli strutturali ha un impatto negativo sull’autostima,indipendentemente dallo status professionale, dalla nazionalità o dal livello di problemi economici.

Tuttavia ci sono state delle differenze nelle reazioni: la prima ipotesi era che i partecipanti provenienti da gruppi sociali svantaggiati percepissero maggiori ostacoli e questo si è rivelato particolarmente vero per le persone con problemi finanziari, disoccupati e stranieri. Seconda ipotesi era che la definizione di sé incidesse sul modo di affrontare queste stesse difficoltà ed effettivamente a fronte dei medesimi ostacoli l’autostima di coloro che si erano definiti sulla base di legami significativi ne usciva meno danneggiata, e un’autostima più protetta è connessa a credenze di efficacia personale più positive.

IDENTITA’ SOCIALE

Dunque, indipendentemente dalla natura del legame, chi si era definito sulla base di un’appartenenza sociale era più resiliente anche di fronte a limiti strutturali esterni.

Ogni individuo costruisce la propria identità su una serie di fattori diversi ma quando l’identità personale è costruita soprattutto nei termini dell’appartenenza ad un gruppo si è più preparati a far fronte alle difficoltà, si resiste e reagisce meglio agli svantaggi e agli ostacoli che la vita può far incontrare.

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Valentina Chirico
Valentina Chirico

Dottoressa Magistrale in Psicologia dei Processi Sociali, Decisionali e dei Comportamenti Economici.

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