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Pratiche di Mindfulness nei programmi scolastici: abilità sociali ed emotive

Dallo studio è emerso come i bambini che hanno praticato mindfulness a scuola siano più capaci di gestire lo stress, più ottimisti e più collaborativi.

Di Laura Stefanoni

Pubblicato il 13 Feb. 2015

Aggiornato il 02 Mar. 2015 10:44

FLASH NEWS

Uno studio condotto presso la University of British Columbia ha recentemente indagato l’effetto dell’inserimento di alcune semplici pratiche di mindfulness e di esercizi che insegnano a prestare attenzione agli altri all’interno di programmi scolastici volti a favorire lo sviluppo di abilità sociali ed emotive.

Lo studio ha coinvolto ricercatori appartenenti a diverse discipline, dalle neuroscienze, alla pediatra, alla psicologia dello sviluppo e all’ educazione, allo scopo di indagare in modo particolare gli effetti del programma MindUP™, nel corso del quale era previsto l’insegnamento di alcune pratiche di mindfulness, quali pratiche di esperienza sensoriale e pratiche con focus sul corpo e con focus sul respiro, su di un campione costituito da 99 bambini che frequentavano quattro diverse classi del quarto e del quinto grado.
Dallo studio è emerso come i bambini che avevano preso parte a questo programma fossero capaci di mettere in atto strategie di regolazione dello stress più efficaci e si mostravano, inoltre, più ottimisti e collaborativi con gli altri rispetto a bambini loro pari inseriti in un programma simile ma nel corso del quale non era previsto l’insegnamento di alcuna pratica di mindfulness. Rispetto a questi bambini, coloro che erano stati inseriti nel programma MindUP™ mostravano, inoltre, prestazioni scolastiche migliori in matematica.

Sulla base di questi risultati, secondo Schonert-Reichl, autrice dello studio, è quindi possibile affermare che

“i bambini a cui vengono insegnate pratiche di mindfulness, il cui scopo è quello di imparare a prestare attenzione al momento presente in maniera intenzionale e non giudicante, risultano più avvantaggiati sia in situazioni scolastiche sia della vita di tutti i giorni”.

L’effetto dell’insegnamento di tali pratiche è certamente legato a diversi fattori. Una spiegazione possibile potrebbe essere, secondo Schonert-Reichl, che l’insegnamento di queste pratiche promuove l’apprendimento all’interno di una situazione di interazione sociale, in un clima meno stressante e più attento, favorendo così lo sviluppo di una maggiore tendenza alla condivisione e all’aiuto degli altri ed un più facile raggiungimento dei propri obiettivi, tra i quali ottenere risultati scolastici migliori.

È questa una delle prime ricerche che hanno indagato in maniera empirica gli effetti derivanti dall’ insegnamento di pratiche di mindfulness sul benessere di bambini in età scolare. Gli studi condotti fino a questo momento hanno infatti indagato l’effetto di tali pratiche soprattutto negli adulti. Nello specifico, nel corso dello studio, sono state valutate alcune abilità cognitive, quali memoria, concentrazione e attenzione, attraverso test che misurano le funzioni esecutive. È stata, inoltre, valutata la capacità di regolazione dello stress attraverso l’analisi dei livelli di cortisolo e lo stato di benessere soggettivo attraverso misure di tipo self-report. Infine, aspetti legati alle abilità sociali sono stati misurati attraverso il giudizio riportato dai pari.
I risultati di questo studio sembrano quindi suggerire che questo tipo di programmi, volto allo sviluppo delle abilità sociali ed emotive, possa permettere l’identificazione di strategie che consentano non solo di aiutare bambini in difficoltà ma possa promuovere anche un migliore stato di benessere, aiutando i bambini nella loro crescita.

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Laura Stefanoni
Laura Stefanoni

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale

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