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Salvare i documenti ci permette di migliorare la nostra memoria!

Secondo i ricercatori, utilizzando pc come estensioni della memoria, le persone possono proteggersi dai costi del dimenticare e migliorare la memoria

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 08 Gen. 2015

FLASH NEWS

Secondo un recente studio della University of California il semplice atto di “salvare” qualcosa, ad esempio un file su un computer, può migliorare la nostra memoria: “risparmiare” spazio in memoria grazie all’uso di supporti esterni, infatti, permette di liberare risorse cognitive che possono essere utilizzate per ricordare nuove informazioni. 

L’idea è abbastanza semplice: il salvataggio agisce come una forma di scarico, in altre parole, l’oblio svolge un ruolo essenziale nel sostenere il funzionamento adattivo della memoria e della cognizione. Facendo in modo che certe informazioni siano accessibili in modo digitale, siamo in grado di ri-assegnare le risorse cognitive, che verrebbero altrimenti impiegate per mantenere tali informazioni in memoria, e di concentrarci sul ricordo di nuove informazioni.

I ricercatori erano interessati a esplorare l’interazione tra memoria e tecnologia. Infatti, anche se ricerche precedenti avevano mostrato che salvare le informazioni su un dispositivo digitale, ad esempio un computer o una fotocamera, ostacola la memorizzazione, i ricercatori hanno ipotizzato che ci potesse essere un rovescio della medaglia positivo di questa dimenticanza indotta dal risparmio di risorse mnestiche.

 

Nel primo studio, i ricercatori univeritari Storm e Stone hanno testato le capacità mnestiche di 20 studenti universitari: questi avevano a disposizione un pc sul quale potevano leggere e “studiare” due diversi files .pdf che contenevano una lista di 10 nomi comuni. I files A e B venivano aperti uno dopo l’altro e studiati per 20 secondi ciascuno. Seguiva il test di memoria sul file B per vedere quanti sostantivi venivano ricordati e poi il test sul file A. È importante sottolineare che la metà del campione è stato detto di salvare il file A in una cartella particolare dopo averlo studiato. L’altra metà, invece, doveva semplicemente chiudere il file dopo la lettura.

Proprio come atteso dai ricercatori, gli studenti si ricordavano più parole del file B quando il file A era stato salvato sul pc rispetto a quando l’avevano semplicemente chiuso. Un secondo studio con un gruppo di 48 soggetti ha confermato questi risultati. Ma il secondo studio ha anche rivelato che gli effetti legati al risparmio di memoria dipendevano da quanto gli studenti pensavano che il salvataggio del file fosse affidabile: se gli veniva detto che il file A non era più accessibile perchè il salvataggio non aveva funzionato non si riscontravano benefici nella memorizzazione del file B legati al risparmio mnestico, cioè la memorizzazione del file era uguale nei due gruppi.

Insomma, secondo i ricercatori, utilizzando pc e altri dispositivi digitali come estensioni della memoria, le persone possono proteggersi dai costi del dimenticare; inoltre salvare le informazioni può avere implicazioni più vaste sul nostro modo di pensare: avere una nuova idea o risolvere un problema significa molte volte riuscire a pensare fuori dagli schemi, abbandonare cioè quella fissità funzionale a cui ci ancora la conoscenza immagazzinata in memoria.

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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