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La mia Londra di Simonetta Agnello Hornby (2014). Recensione – Letteratura & Psicologia

L'autrice dedica a Londra un libro che è un diario, un intreccio di racconti, una guida alla scoperta di una metropoli tra le più affascinanti al mondo.

Di Gianluca Frazzoni

Pubblicato il 03 Ott. 2014

 

 

Simonetta Agnello Hornby dedica a Londra un libro che è un diario, un intreccio di racconti, una guida spirituale alla scoperta di una metropoli tra le più affascinanti al mondo e insieme sfuggente, inafferrabile.

Londra si apre al lettore come un universo intricato e trasparente per equilibrio e armonia, affine al ritmo rallentato di un’intenzione che riemerge dal tempo e capace di improvvise accelerazioni verso l’immaginario in divenire di ciò che domani prenderà forma. Gli stili architettonici si inseguono, forgiano idee impreviste o ne vengono forgiati, in un flusso ininterrotto di mutamenti che ora appaiono nitidi all’osservazione, ora si sviluppano nel movimento sotterraneo di una trasformazione silenziosa.

Londra è un agglomerato cangiante e infinito di ispirazioni artistiche, stimoli letterari, esplorazioni del genere umano attraverso percorsi che sfumano nella dimensione irrazionale dell’esperienza. Camminare per Londra è un viaggio nella storia delle persone comuni, fra le storie di chi ha contribuito a rendere questa città una sintesi sempre aperta di sensazioni, dialettiche esistenziali, legami fra il particolare e l’universale.

Simonetta Agnello Hornby scrive come un’amica, un’amante appassionata, una moglie affettuosa e indulgente; il suo sguardo è scevro da ogni retorica come avviene quando si descrive qualcosa che si è vissuto veramente e fino in fondo. Conosciamo un luogo di gigantesche contaminazioni culturali, dove il richiamo alla tradizione riesce in parte a sopravvivere nonostante l’affermarsi prorompente della modernità, come se l’anima di Londra intuisse da sempre la ricorsività delle stagioni umane, i volti solo in apparenza diversi nel passaggio da una tendenza all’altra, da un gusto delle cose al successivo. Sopravvivono piccole botteghe e librerie antiquarie, molto meno di un tempo, eppure tenaci a non farsi travolgere dalle luci che poi, poco più in là, provano a uniformare gli slanci e i sentimenti riuscendovi solo a metà.

Londra non smarrisce mai la voglia dei suoi abitanti e di chiunque la attraversi per un breve respiro di portare qualcosa di sé che venga riconosciuto, che rimanga nello spirito mai concluso di questa città. La storia, le catastrofi, le leggende e i personaggi sospesi fra cronaca antica e leggenda letteraria, il battito ancora vivo dell’epoca vittoriana e l’impronta dei Tudor quasi modellata nella creta. Sono inesauribili per numero e colori le anime di Londra, alla stregua di un romanzo che s’attorciglia e dispiega, retrocede e un attimo a seguire slancia la propria figura dai contorni imponenti.

Simonetta Agnello Hornby riesce felicemente nel tentativo di rappresentare sulla pagina l’essenza dello scheletro londinese, i suoi incroci tra quartieri inaccostabili e quasi per paradosso indissolubilmente legati; la lettura di questo libro ricrea il passo dell’uomo dentro Londra, le sorprese che lo attendono, le metamorfosi che lo accompagnano. Imperdibile per gli affezionati della Regina, colmo di suggestioni per tutti gli altri. 

 

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