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Più stupido di una scimmia? Intelligenza di uomo e primati a confronto

Oltre alle abilità empatiche, di problem solving e comunicative, gli scimpanzé sembrano essere abili anche nei giochi di strategia, forse più dell’uomo.

Di Elena Sirotti, Guest

Pubblicato il 11 Set. 2014

Aggiornato il 18 Lug. 2019 12:57

Sirotti Elena & Di Dodo Valentina 

OPEN SCHOOL

 

Nel linguaggio comune se le parole scimmia e intelligenza vengono usate nella stessa frase, generalmente si ha a che fare con un’offesa. Ma le scimmie sono davvero così stupide?

Anni di ricerche hanno evidenziato nei nostri cugini primati abilità empatiche, di problem solving e comunicative. Oggi un altro baluardo dell’intelligenza umana crolla: anche nei giochi di strategia gli scimpanzé sembrano essere abili, forse più dell’uomo.

Un recente esperimento effettuato da alcuni scienziati del Primate Reserch Institute dell’università di Kyoto e del California Institute of technology di Pasedena, ha dimostrato che gli scimpanzé sono più abili nei giochi strategici rispetto agli esseri umani.
I ricercatori hanno utilizzato la teoria dei giochi per fare previsioni su scelta e dinamica temporale in tre differenti situazioni competitive.

In uno di questi compiti i due partecipanti dovevano scegliere tra due quadrati identici (destra o sinistra) su uno schermo, la scelta veniva poi mostrata dal computer all’avversario. Il primo partecipante vinceva quando sceglieva il quadrato opposto a quello dell’avversario (destra-sinistra); il secondo partecipante vinceva quando sceglieva lo stesso quadrato dell’avversario (destra-destra). Alla fine del compito solo uno era il vincitore e riceveva una ricompensa adeguata: una mela per gli scimpanzé e dei soldi per gli uomini.

Analizzando i risultati i ricercatori hanno notato che gli esseri umani arrivavano lentamente a una strategia, senza mai avvicinarsi al gioco ottimale stabilito dalla teoria dei giochi. Invece gli scimpanzé imparavano velocemente a riconoscere le mosse dell’avversario e usavano un metodo di gioco ottimale. Questo accadeva anche quando venivano introdotte nuove regole, scambiati i ruoli o modificate le ricompense.

I ricercatori hanno osservato che questi risultati sono solo in apparenza così strabilianti. In realtà, come sottolineato da Colin Camerer, gli scimpanzé per sopravvivere hanno dovuto sviluppare e mantenere numerosi comportamenti di tipo competitivo e varie abilità strategiche per analizzare e anticipare il comportamento dei predatori. Mentre, nel corso dell’evoluzione, gli uomini hanno sviluppato maggiormente comportamenti cooperativi e pro-sociali.

 Sempre in ottica evolutiva, per gli scimpanzé sono numerosi i vantaggi nell’essere forti, veloci e precisi nei comportamenti di dominanza, mentre nella società umana queste abilità portano a minori benefici essendo una società meno agonistica e competitiva rispetto al mondo animale.

Un’ulteriore attenuante per le peggiori prestazioni ottenute dall’uomo in questo tipo di compiti è l’assenza dell’uso del linguaggio.

I ricercatori sottolineano l’importanza del linguaggio nell’uomo anche a livello corticale. Infatti, aree celebrali che negli scimpanzé sono dedicate alla memoria e alla processazione di stimoli visivi, rilevanti in questo tipo di compiti, sono state sostituite nell’uomo dalle aree dedicate al linguaggio e alla processazione semantica, abilità non utilizzata in questo tipo di ricerca.

Quindi per ora il nostro orgoglio è salvo.

Anche se gli scimpanzé hanno molte abilità e caratteristiche che li accomunano alla specie umana, esse non possono essere comparate in modo diretto. Nelle due specie, infatti, queste abilità hanno assunto nel corso dell’evoluzione funzioni e scopi diversi: un comportamento intelligente per una scimmia non è funzionale al raggiungimento degli scopi prioritari per l’uomo e viceversa.

 

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