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Il bilinguismo nell’infanzia migliora lo sviluppo cognitivo

Un bambino bilingue è esposto ad una maggiore quantità d’informazione linguistica rispetto ai coetanei monolingue e questo ne favorisce lo sviluppo cognitivo

Di Ioana Cristina Marchis

Pubblicato il 17 Set. 2014

Aggiornato il 18 Mag. 2016 10:45

FLASH NEWS

 

 

Un gruppo di ricercatori di Singapore, in un recente studio pubblicato il 30 Luglio su Child Development sostiene che l’esposizione a un ambiente bilingue nell’infanzia produca dei benefici al livello cognitivo.

Allo studio hanno partecipato bambini di sei mesi di età, bilingue e monolingue, sottoposti ad un compito di abituazione visiva (una tecnica utilizzata spesso nella psicologia dello sviluppo che sfrutta la spontanea tendenza del bambino a “preferire” la novità, ossia a fissare più a lungo uno stimolo nuovo rispetto ad uno familiare).

Ai bambini venivano presentate delle immagini colorate di un orso e di un lupo. Mentre ad una metà del gruppo di partecipanti nella fase dell’abituazione veniva presentata l’immagine dell’ orso (stimolo familiare) e nella fase test l’immagine del lupo (stimolo nuovo), la sequenza opposta veniva presentata all’altra metà.

Dai risultati è emerso che i bambini bilingue si annoiavano più velocemente dello stimolo familiare rispetto ai bambini monolingue.

Gli studi precedenti hanno evidenziato come la velocità con cui un bambino si annoia di fronte ad un’immagine familiare e la conseguente preferenza per la novità è un predittore di esiti migliori in età prescolare nelle aree come l’intelligenza non verbale, il linguaggio espressivo e ricettivo e gli esiti nei test che misurano l’IQ.

Inoltre, dai risultati è emerso che i bambini bilingue preferivano di più lo stimolo nuovo dimostrando una “preferenza per la novità”. Tale preferenza è un predittore di esiti migliori nei test di vocabolario in età scolare.

Il professore Lether Singh, autore del presente articolo sostiene che: “Una delle maggiori sfide nel campo della psicologia dello sviluppo è la raccolta dei dati. L’abituazione visiva funziona meravigliosamente in quanto dura pochi minuti ma riprende il comportamento naturale del bambino e la sua tendenza a preferire la novità. Anche se è un compito semplice, l’abituazione visiva è uno dei pochi compititi che vengono utilizzati nella prima infanzia come predittore dello sviluppo cognitivo”.

Un bambino bilingue è esposto ad una maggiore quantità d’informazione linguistica nuova rispetto ai suoi coetanei monolingue. A sei mesi impara già a distinguere tra due codici linguistici diversi e, dato che imparare due lingue in contemporanea richiede più efficienza nella elaborazione dell’informazione, i bambini sviluppano delle competenze specifiche per affrontare tale compito.

Da adulti, imparare una nuova lingua è un processo lungo, scrupoloso e laborioso. Tante volte proiettiamo che le stesse difficoltà possono riscontrare anche i nostri bambini immaginando uno stato di grande confusione nelle loro teste nel tentativo d’imparare più lingue in contemporanea. Tuttavia, da un grande numero di studi è emerso che i bambini sono bene equipaggiati per affrontare le sfide dell’acquisizione bilingue e di fatto possono beneficiare di tale opportunità.

 

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Ioana Cristina Marchis
Ioana Cristina Marchis

Dottoressa Magistrale in Psicologia dello Sviluppo e dei Processi Educativi, Tirocinante presso Studi Cognitivi

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