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European Society for Trauma and Dissociation – Report dal Congresso 2014

Report dal Congresso su Dissociazione Traumatica: come funziona la relazione di interdipendenza tra le esperienze di trauma e i fenomeni di dissociazione?

Di Redazione

Pubblicato il 08 Apr. 2014

Maria Paola Boldrini

 

ESTD 2014

Report dal Congresso della

European Society for Trauma and Dissociation

Trauma, Dissociation and Attachment

in the
 21st century: where are we heading?

27-29 Marzo – Copenhagen

ESTD 2014 - European Society for Trauma and Dissociation

Tornare da un congresso  e… aver voglia di raccontarlo!

Tra il 27 e 29 Marzo si è tenuto a Copenaghen il quarto congresso dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation). Un evento di grande impatto per chi si interessa di questo ambito e un’esperienza di apprendimento e condivisione utile da socializzare.

La Società Europea per il Trauma e Dissociazione è stata fondata nell’aprile 2006, grazie alla collaborazione tra i membri europei della ISSTD (International Society for the Study of Trauma and Dissociation) e soprattutto con il supporto del  Consiglio Direttivo di questa.  Gli scopi dell’ESTD sono:  promuovere un aumento della conoscenza del Trauma, Dissociazione e tutti i disturbi legati al trauma cronico; fornire  formazione professionale circa dissociazione, trauma e disturbi traumatici legati; supportare la comunicazione e la collaborazione tra tutti i professionisti nel campo della dissociazione e traumi;  stimolare progetti di ricerca nazionali ed internazionali; fornire conoscenza e istruzione in particolare a quei paesi europei che non hanno facile accesso a questo campo.

Proprio nell’ottica di questi scopi il congresso appena concluso si è svolto con la partecipazione dei massimi esperti internazionali del settore, con grande risposta da parte degli iscritti e non solo, infatti hanno partecipato anche delegazioni di altri paesi come il Giappone, la Nuova Zelanda e la Russia. Il ricco programma (www.estd2014.org) è stato ben suddiviso tra  workshop precongressuali, plenarie, mini-workshop, simposi e presentazione di poster. L’iniziativa più apprezzata secondo organizzatori e partecipanti è stata quella dei mini – workshop, ritenuti davvero efficaci e di buon impatto per la condivisione dello stato dell’arte della ricerca e della pratica clinica con pazienti post traumatici, con disturbi dissociativi , ma soprattutto con disturbi di personalità.

Di grande impatto sono stati anche i workshop precongressuali, vere e proprie occasioni di formazione e confronto sulle nuove direttrici dell’intervento psicoterapeutico su disturbi complessi, ma non rari. In particolare hanno raccolto i maggiori consensi:  il workshop di P. Ogden ( tra i Fondatori e attuale Direttrice del Sensorimotor Psychotherapy® Institute), su: Conversazione implicita: il ruolo essenziale della Comunicazione non verbale nel trattamento del trauma e dissociazione”, dove si è parlato approfonditamente dello studio e delle strategie di intervento adottate nell’applicazione della Sensorimotor Psychotherapy al campo della comunicazione non verbale.

Il workshop di S. Boon (NDR: presto sarà in Italia per il workshop: Nuove Frontiere nella Cura del Trauma) e K. Steele (entrambe terapeute e ricercatrici note, membri di diverse organizzazioni scientifiche del settore) su: “Trattamento dei disturbi dissociativi complessi: imparare abilità e superare impasse”, dove sono stati esposti dalle conduttrici gli ultimi esiti dei loro studi e mostrando anche come questi possano essere implementati nella pratica clinica.

Gli oratori delle plenarie più apprezzati, a detta di partecipanti e organizzatori, sono stati: E. Nijenhuis, sicuramente molto atteso e protagonista anche di un seguitissimo workshop “pre-pre” congressuale, in plenaria ha parlato sul tema :”Dove c’è una volontà, c’è un modo: strategie di sopravvivenza comuni in pazienti con DID e PTSD, destando nella platea un grande interesse e dando notevoli spunti per il futuro, avendo chiuso l’intervento con le sue ipotesi sulla formulazione delle diagnosi dei disturbi post traumatici per il DSM VI;

S. Hart, anche lei molto attesa, ha parlato dello Sviluppo della Toria Neuroaffettiva: Da attaccamento disorganizzato e dissociazione di nuovi approcci alla psicoterapia”, coinvolgendo abilmente l’uditorio nella presentazione dello stato dell’arte degli studi di cui si occupa; G. Liotti, con il suo intervento su Attaccamento disorganizzazione e di dissociazione: Approfondimenti da recenti studi di ricerca Psicopatologia dello Sviluppo e neuroscienze”, ha messo in luce gli studi di B. Farina, A. Speranza e colleghi (2013) che hanno destato molto interesse tra i partecipanti; A. Moskowitz, ha parlato di  Trauma, dissociazione, attaccamento e psicosi: Verso un nuovo paradigma della psicopatologia”, proponendo un excursus avvincente su un tema che porta ampie riflessioni per il futuro.

Tra i mini-workshop quelli che hanno visto maggiore affluenza sono quelli riguardanti le applicazioni dell’EMDR, in particolare quello di A. Gonzalez su “EMDR e l’approccio progressivo in Somatoforme Dissociazione” e quell odi D. Mosquera su “Narcisismo e Trauma”, entrambe sono pscioterapeute EMDR esperte e conosciute ricercatrici. Altro mini-workshop che ha riscosso ampi consensi è stato quello di G. Tagliavini e G. Giovannozzi su “Dr. Porges e Mr. Hyde: opportunità e insidie ​​per lavorare con autonomica (dis) regolamentazione nella terapia del trauma complesso”, una vivace presentazione di due esperti del settore (NDR: sono inoltre i curatori dell’edizione italiana dell’ultimo di libro di S. Boon, K. Steele e O.Van der Hart) che, a detta di partecipanti, ha dato spunti per la pratica clinica.

Ci sarebbe ancora molto altro da dire, ma rimando i lettori più curiosi e interessati a un approfondimento che è possibile sul sito del congresso, dove si trovano anche gli abstract di molti degli interventi che ho citato.

In chiusura, mi preme condividere che l’atmosfera, emersa dalle mie brevi interviste a partecipanti e organizzatori, è stata di genuino entusiasmo per aver condiviso questa esperienza informativa e formativa. Molti dei presenti hanno manifestato nei momenti assembleari, l’approvazione per questo tipo di organizzazione che ha riservato spazi equilibrati sia ai momenti di aggiornamento, sia a momenti di riflessione e confronto, un valore aggiunto reale per un congresso.

Il fatto che sia una società in crescita forse ha reso così vivace e memorabile questa situazione? Se è così allora speriamo che continui a crescere e speriamo che altre organizzazioni prendano spunto!

Hej! (Ciao in danese!)

 

 ARGOMENTI CORRELATI: 

TRAUMADISSOCIAZIONEATTACCAMENTOEMDR

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AUTORE:

Maria Paola Boldrini – Psicologa, Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Didatta nei corsi di Specializzazione presso Studi Cognitivi

Coder per l’AAI di M. Main
Presidente dell’Associazione Cognitivismo Clinico di Modena
Socio Ordinario SITCC e SPR – Europe

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