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Leadership negli Sport di Squadra #17 – Conclusione

Leadership negli Sport di Squadra - Il leader non è colui che sa comportarsi in un modo ma colui che sa comportarsi nel modo giusto al momento giusto.

Di Gabriele Caselli

Pubblicato il 20 Mar. 2014

 

 

Leadership negli Sport di Squadra #17:

Conclusione

LEADERSHIP NEGLI SPORT DI SQUADRA – PSICOLOGIA DELLO SPORT – MONOGRAFIA

Leadership negli Sport di Squadra #17 - Conclusione. -Immagine:© mevsuf - Fotolia.com Il leader non è colui che sa comportarsi in un modo ma colui che sa comportarsi nel modo giusto al momento giusto per poter migliorare sia il livello di produttività che quello di soddisfazione dei membri della squadra.

Lo sport è un mondo che ci ha permesso e ci permette tuttora di studiare l’insieme complesso delle dinamiche intragruppo in modo piuttosto chiaro, per quanto chiare possano essere queste tematiche. E’ difficile, anche dopo anni di ricerche, potere affermare di essere giunti a una conclusione riguardo l’argomento della leadership, tanto meno del leader sportivo, dove sino a non molto più di vent’anni fa la maggior parte delle ricerche si fondava ancora sulle teorie dei tratti di personalità.

Alcune considerazioni rilevanti, però, sono state raggiunte. Per lo meno appare ormai assodata l’importanza di non considerare il leader come uno status con caratteristiche rigide e universali. In ogni ambito, ma soprattutto nello sport, il leader non è colui che sa comportarsi in un modo ma colui che sa comportarsi nel modo giusto al momento giusto per poter migliorare sia il livello di produttività che quello di soddisfazione dei membri della squadra.

Questa considerazione ci porta a concludere che il leader in grado, non tanto di raggiungere, quanto di mantenere la propria posizione è colui che sa essere versatile ed eclettico nel proprio comportamento.

In particolare, la squadra sportiva rappresenta un ambiente che, in alcuni aspetti, si differenzia dalla maggior parte dei gruppi sociali. Uno di questi aspetti è la tendenza, quasi totale, a presentare due diverse posizione di leadership, che sono state definite come istituzionale e intima e che sono occupate rispettivamente dall’allenatore e dal capitano. E’ doveroso sottolineare che questa non è una caratteristica esclusiva del gruppo sportivo anche se in questo si manifesta con assiduità estremamente elevata. Entrambi, allenatore e capitano, sono dei leader e hanno i compiti di un leader; il primo è scelto dalla dirigenza, il secondo dagli atleti; il primo dirige la preparazione rimanendo fuori dal campo, il secondo dirige il gioco all’interno della partita; ognuno quindi può arrivare dove non arriva l’altro.

Questa considerazione, e gli studi precedentemente presentati, rende evidente l’importanza che la collaborazione dei due leader ha per la squadra e, al contempo, il danno che può infliggere un loro eventuale conflitto aperto. Infatti le variabili che, appartenenti alla leadership, influenzano la produttività e il morale degli atleti sono influenzate dal comportamento di entrambi.

I livelli di cui l’allenatore e il capitano devono preoccuparsi per poter svolgere i propri compiti sono, in definitiva, due: la prestazione e la soddisfazione della squadra. Come è stato descritto, esistono molte variabili influenti l’uno o l’altro di questi livelli anche se la maggior parte dei fattori considerati agisce su entrambi. In effetti la prestazione e il morale del team sono evidentemente interdipendenti, agire sull’uno equivale influenzare anche l’altro.

Per questa loro caratteristica è importare evitare di mantenere un atteggiamento eccessivamente polarizzato sul compito o sulla relazione poiché, così facendo, il rischio è quello di essere controproducenti, non solo per l’altro aspetto ma anche per quello sul quale si stanno investendo i propri impegni. Questa interdipendenza, evidenziata dal modello di Martens e Peterson [1971] e Williams e Harker [1982], non è altro che un’altra prova, un’altra conferma, dell’importanza, per sopperire ad entrambi, di mantenere un comportamento versatile e adattabile a diverse esigenze della situazione o dei compagni di squadra.

ARGOMENTI CORRELATI: 

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LEADERSHIP NEGLI SPORT DI SQUADRA – PSICOLOGIA DELLO SPORT – MONOGRAFIA

 

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Gabriele Caselli
Gabriele Caselli

Direttore scientifico Gruppo Studi Cognitivi, Professore di Psicologia Clinica presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

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