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I fumatori e l’insensibilità alle informazioni sui danni del fumo

Il cervello dei fumatori viene “ingannato” dal rapporto che questi hanno con le sigarette, rimanendo “insensibile” agli aspetti negativi e dannosi del fumo.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 26 Mar. 2014

 

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Il cervello dei fumatori viene “ingannato” dal rapporto che questi hanno con le sigarette, rimanendo “insensibile” agli aspetti negativi e dannosi del fumo.

In Canada e negli Stati Uniti, circa il 20 % degli adulti fumano sigarette pur consapevoli degli effetti negativi di questa abitudine sulla salute; inoltre circa il 70 – 95 % dei fumatori che smettono di fumare, nonostante gli sforzi, ricominciano a fumare entro un anno .

I fumatori hanno un rischio dalle 3 alle 9 volte maggiore di sviluppare il cancro, malattia polmonare o problemi cardiaci. Le sigarette sono anche associate a problemi di fertilità , invecchiamento precoce , mancanza di igiene e di stigmatizzazione sociale , inoltre il fumo passivo ha un impatto negativo sulla salute di chi lo subisce. Un fumatore su due morirà a causa di questa dannosa abitudine. Perchè essere a conoscenza di tutto ciò non dissuade i fumatori cronici dal continuare a farlo?

Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Université de Montréal ha cercato di capire in che modo l’uso che facciamo di un prodotto condiziona il nostro atteggiamento emotivo nei confronti dello stesso.

In particolare i ricercatori hanno indagato le reazioni emotive dei fumatori cronici nei confronti del fumo cercando di capire  perchè l’esposizione alle informazioni sugli effetti negativi del tabacco è così poco efficace nell’aiutarli ad abbandonare per sempre questa dannosa abitudine.

Utilizzando tecniche di neuroimaging, è stato possibile confrontare le reazioni emotive di 30 fumatori durante l’esposizione a tre diversi tipi di immagini: immagini negative legate al fumare (ad esempio, il cancro del polmone ), altri tipi di immagini negative (ad esempio, un uomo anziano sul letto di morte ), e immagini positive legate al fumare.

I risultati dello studio indicano che i fumatori cronici hanno reagito emotivamente all’esposizione a immagini sia negative che positive connesse con il tabacco, ma che l’intensità della reazione aveva a che fare con come il fumare veniva rappresentato: le aree del cervello legate alla motivazione si attivavano maggiormente in risposta a immagini che rappresentavano il fumare in una luce positiva, e l’attivazione era minore in risposta a immagini relative agli effetti negativi del fumo o in risposta a immagini che incoraggiavano a smettere.

Inoltre l’attivazione in corrispondenza di immagini negative non legate al fumo era maggiore rispetto a quella in risposta a immagini sulle conseguenze negative del fumare.

Il cervello dei fumatori insomma viene “ingannato” dal rapporto che questi hanno con le sigarette, rimanendo “insensibile” agli aspetti negativi e dannosi del fumo.

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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