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Alimentazione: l’Influenza dell’Umore sulla scelta di ciò che mangiamo

Alimentazione: chi ha uno stato d'animo positivo preferisce gli alimenti sani e invece chi è in uno stato d'animo negativo preferisce cibo spazzatura.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 03 Mar. 2014

 

 

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Quattro esperimenti di laboratorio per verificare se le persone in uno stato d’animo positivo preferiscano gli alimenti sani, che hanno benefici a lungo termine sulla salute, e se invece quelle in uno stato d’animo negativo preferiscano cibo spazzatura per un immediato ed edonico vantaggio nella regolazione del tono dell’umore.

Meryl Gardner, professore associato dell’Università del Delaware si è chiesta “Perché quando siamo di cattivo umore scegliamo di mangiare “male” e quando siamo di buon umore facciamo scelte alimentari più sane?

Nel cercare di rispondere a questa domanda Gardner e il suo team hanno scoperto che molto dipende dalla nostra prospettiva del tempo.

I ricercatori hanno sposato le teorie di regolazione affettiva (come le persone reagiscono ai loro stati d’animo e le emozioni) e la prospettiva del tempo per spiegare la scelta degli alimenti.

Hanno condotto quattro esperimenti di laboratorio per verificare se le persone in uno stato d’animo positivo preferiscono gli alimenti sani che hanno benefici a lungo termine sulla salute e se invece quelle in uno stato d’animo negativo preferiscono cibo spazzatura per un immediato ed edonico vantaggio nella regolazione del tono dell’umore.

Nel primo studio i ricercatori hanno studiato l’effetto dell’umore sulla valutazione di cibi sani e non sani in 211 soggetti. I risultati indicano che gli individui in uno stato d’animo positivo, rispetto ai controlli del gruppo con un umore neutro, valutavano i cibi sani più favorevolmente rispetto a quelli non sani.

In un secondo studio condotto su 315 studenti universitari i ricercatori hanno trovato invece supporto alla loro ipotesi che gli individui in uno stato d’animo negativo preferiscono cibi malsani rispetto a quelli sani.

Secondo Gardner il fatto che le persone in uno stato d’animo positivo abbiano apprezzato le opzioni alimentari più sane e l’idea di essere in salute in età avanzata è coerente con l’ipotesi che la prospettiva del tempo è importante. Cioè che uno stato d’animo positivo rende la gente più propensa a pensare al futuro e che pensare al futuro ci fa pensare più in astratto.

I ricercatori hanno poi condotto uno studio per escludere il raggiungimento degli obiettivi come una spiegazione alternativa ai risultati ottenuti nei due studi precedenti .

Per avere un quadro più chiaro del processo sottostante, il quarto studio si è concentrato sui pensieri relativi alla scelta degli alimenti e sull’orientamento verso benefici concreti (sapore / gusto) vs astratti (alimentazione / salute).

In definitiva, i risultati di tutti gli studi combinati dimostrano che gli individui possono scegliere cibi sani o meno sani a seconda del loro stato d’animo.

I risultati mostrano anche l’aspetto integrante dell’orizzonte temporale: le persone in uno stato d’animo positivo che fanno scelte alimentari più sane stanno spesso pensando ai benefici futuri per la salute; chi invece è in uno stato d’animo negativo, si concentra più sul gusto immediato e sull’esperienza sensoriale.

Infine, il risultato più interessante riguarda gli individui che anche a fronte di stati d’animo negativi continuano a fare scelte alimentari influenzate dalla prospettiva temporale: questo risultato sostiene la tesi che provare a concentrarsi su qualcosa di diverso dal presente permetta di ridurre il consumo di alimenti poco salutari.

Insomma la prossima volta che fai uno spuntino pensa al futuro…potresti scegliere di mangiare meglio.

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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