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PTSD e la risposta immunitaria allo Stress – Psicologia

I monociti potrebbero essere il bersaglio di farmaci per il trattamento di disturbi dell'umore, tra cui l'ansia da stress che è una caratteristica del PTSD.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 28 Feb. 2014

 

 

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

I monociti potrebbero essere il bersaglio di farmaci per il trattamento di disturbi dell’umore, tra cui l’ansia da stress che è una caratteristica del PTSD.

Nei topi, l‘ansia e l’infiammazione prodotte dallo stress cronico inducono il sistema immunitario a combattere per un periodo prolungato: nonostante un lungo intervallo di riposo, a settimane di distanza, questo sovraccarico di lavoro è causa nell’animale di reazioni biologiche e comportamentali eccessive in risposta a fattori di stress isolati e acuti.  È quanto emerge da una ricerca pubblicata su Biological Psychiatry, secondo la quale una comunicazione bidirezionale tra il sistema nervoso centrale e il resto del corpo sottende i meccanismi cellulari alla base della risposta allo stress.

In questo modello di stress, topi maschi vivono insieme per il tempo necessario a stabilire una gerarchia, poi un maschio aggressivo viene aggiunto al gruppo per due ore alla volta. Lo stress attiva il sistema nervoso simpatico, cioè la risposta di lotta-o-fuga (fight-or-flight response). Se una risposta pronta è importante per la sopravvivenza, l’attivazione prolungata del sistema simpatico può invece provocare effetti negativi sulla salute: i topi residenti vengono ripetutamente sconfitti e in sei giorni la sconfitta sociale porta a una risposta immunitaria infiammatoria e sintomi d’ansia comportamentali.

Dopo aver sottoposto i topi a questo stress cronico, i ricercatori hanno analizzato le caratteristiche biologiche e comportamentali della risposta allo stress in due diversi momenti, 14 ore e otto giorni dopo la fine del periodo di sensibilizzazione. In entrambi i momenti, i topi stressati mostravano livelli più elevati di proteine infiammatorie nel sangue e di accumulo di monociti nel cervello, rispetto al gruppo di controllo. Gli scienziati avevano inoltre precedentemente scoperto che nei topi con stress cronico le cellule del sistema immunitario, i monociti, si accumulavano nel cervello scatenando sintomi ansiosi.

Dato che un tipo di cellula immunitaria persisteva nella milza , i ricercatori hanno rimosso la milza dei topi dopo la sensibilizzazione alla sconfitta sociale: dopo la rimozione della milza i topi sensibilizzati allo stress non erano più sensibili al fattore di stress acuto e alla riacutizzazione dell’ansia. Questo risultato indica la milza come fonte di cellule immunitarie che rispondono alla stress acuto.

Gli scienziati stanno ora testando i campioni di sangue per i biomarcatori di pazienti con PTSD: le cellule immunitarie o le proteine ​​infiammatorie potrebbero indicare che i pazienti sono in uno stato di sensibilizzazione allo stress.

Il passo successivo sarà confrontare i profili di cellule immunitarie che migrano al cervello con quelle della milza durante la risposta allo stress.

I monociti potrebbero essere il bersaglio di farmaci per il trattamento di disturbi dell’umore, tra cui l’ansia da stress che è una caratteristica del PTSD.

ARGOMENTI CORRELATI:

PTSD – DISTURBO DA STRESS POST-TRAUMACO – ANSIASTRESS

 

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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