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Come rappresentiamo il tempo? Il passato…è a sinistra!

Per rappresentare il tempo costruiamo eventi organizzati cronologicamente lungo una linea temporale; pensiamo al passato a sinistra e al futuro a destra.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 21 Gen. 2014

 

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Per rappresentare e spiegare a noi stessi il tempo costruiamo mentalmente sequenze di eventi correlati tra loro e organizzati in modo cronologico lungo una linea temporale; per questo motivo molte persone in Occidente pensano al passato come a sinistra e al futuro come a destra.

Traccia una linea verticale su una pagina, scrivi quello che hai mangiato per cena ieri e quello che hai intenzione di mangiare domani. Se sei europeo senza dubbio hai scritto il menu della cena di ieri a sinistra di quello della cena di domani.

Questo succede perché per rappresentare e spiegare a noi stessi il tempo costruiamo mentalmente sequenze di eventi correlati tra loro e organizzati in modo cronologico lungo una linea temporale; per questo motivo molte persone in Occidente pensano al passato come a sinistra e al futuro come a destra.

Un team di ricercatori dell’Università di Ginevra si sono chiesti se la capacità di evocare mentalmente una linea del tempo sia una parte necessaria del ragionamento su eventi cronologici.

Hanno reclutato sette soggetti europei con con neglect dell’emisfero sinistro, cioè persone che a causa di lesioni cerebrali unilaterali all’emisfero destro hanno difficoltà ad esplorare lo spazio controlaterale alla lesione (cioè quello sinistro) e non sono  consapevoli degli stimoli presenti in quella porzione di spazio esterno o corporeo e dei relativi disordini funzionali; ad esempio possono mangiare solo dal lato destro del piatto, radere solo la parte destra del viso e ignorare i numeri sul lato sinistro di un orologio .

Il team ha reclutato anche sette volontari che hanno subito danni al lato destro del cervello ma non presentavano neglect emisferico, e sette persone prive di danni cerebrali.

Tutti i volontari hanno preso parte a una serie di test di memoria. In primo luogo hanno imparato un po’ di cose su un personaggio immaginario chiamato David, gli sono state poi mostrate le immagini di quello che a David piaceva mangiare 10 anni fa e di quello che avrebbe potuto piacergli nell’arco dei prossimi 10 anni. I partecipanti sono stati poi mostrati i disegni di 10 dei cibi preferiti di David , più quattro alimenti che non avevano mai visto prima . I partecipanti dovevano dire se era un cibo che a David era piaciuto in passato o se avrebbe potuto piacerli in futuro. Il test sono stati ripetuti con oggetti nell’appartamento di David e con i suoi vestiti preferiti.

Le persone con neglect emisferico riuscivano a ricordare solo alcuni, pochi, dei cibi e degli oggetti, in particolare il ricordo degli elementi del passato di David era più scarso di quello degli elementi relativi al futuro e commettevano anche più errori quando gli elementi si riferivano al passato. In pratica le persone con neglect emisferico avevano difficoltà a immaginare il lato sinistro della loro sequenza temporale.

Questi risultati suggeriscono che i concetti di tempo e spazio hanno una base neurale nel cervello e la capacità di rappresentare visivamente lo spazio della mente è fondamentale per la nostra capacità di ricordare e ragionare sugli eventi che si verificano cronologicamente.

Sarebbe interessante vedere se le persone con neglect dello spazio destro hanno problemi con eventi che dovrebbero verificarsi nel futuro, dicono i ricercatori, ma questi tipi di sintomi sono rari poiché le aree cerebrali che rappresentano lo spazio si trovano prevalentemente nell’emisfero destro.

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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