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Nonostante tutto… W Peppa Pig! – Bambini & Psicologia

Peppa Pig - Credo che la simpatia che i bambini nutrono nei confronti di Peppa derivi proprio dalla facilità con cui ci si identificano. Bambini, Psicologia

Di Ilaria Cosimetti

Pubblicato il 16 Gen. 2014

 

 

W Peppa Pig! Nonostante tutto… - Bambini & Psicologia - Immagine: © 2004-2014 Astley Baker Davies
Immagine dalla serie televisiva di animazione Peppa Pig. © Astley Baker Davies

Sì è vero, Peppa è a volte irriverente, prepotente, femminista e occasionalmente crudele ma quale cinquenne non lo è?! Credo che la simpatia che i bambini nutrono nei confronti di Peppa derivi proprio dalla facilità con cui ci si identificano.

Tutti i bambini amano o hanno amato, prima di averne fatto indigestione, Peppa Pig.

Merito della programmazione no stop e del merchandising sconfinato?

Forse… Ma non solo, a mio parere.

Peppa Pig, per chi abbia fatto ritorno sul pianeta Terra solo ieri e non ne avesse mai sentito parlare, è un cartone animato di enorme successo dedicato ai bambini in età prescolare ma apprezzato anche dai più grandicelli.

Narra le vicende di Peppa, graziosa maialina di 5 anni, della sua famiglia e dei suoi amici multietnici, appartenenti cioè a diverse specie animali.

Il mio rapporto, da madre, con Peppa è caratterizzato da una forte ambivalenza: la adoro al calare delle tenebre, quando i miei adorabili figli si trasformano in creature affamate e lamentose e la maialina rosa è l’unica cosa, priva di zuccheri, che li tiene lontani dalla cucina mentre cerco di rimediare in tempi record una cena degna di questo nome. La detesto in ugual misura al sorgere del sole quando il mio apparato uditivo, ancora appagato dalle uniche ore di silenzio a lui concesse, subisce la violenza dei grugniti della famiglia Pig, lo strimpellare di Madame Gazzella o le canzoncine del grammofono di Nonno e Nonna Pig.

Quel che penso, da psicologa, è che si tratti di un buon prodotto da proporre ai bambini, soprattutto se riconosciamo alla televisione lo scopo di intrattenere (con ragionevole moderazione) i nostri figli più che di educarli.

Sì è vero, Peppa è a volte irriverente, prepotente, femminista e occasionalmente crudele ma quale cinquenne non lo è?!

Credo che la simpatia che i bambini nutrono nei confronti di Peppa derivi proprio dalla facilità con cui ci si identificano. La vita della famiglia Pig è su per giù la vita di una famiglia qualsiasi: i bambini vanno all’asilo, giocano al parco con gli amici e vanno a trovare i nonni. Niente di eccezionale direte voi ma per i bambini la quotidianità è ancora qualcosa di straordinario e mi piace che questo cartone rispetti questa visione attraverso la curiosità dimostrata da Peppa nei confronti di qualsiasi cosa la circondi.

Un’altra cosa che apprezzo è che questo mondo rosa si macchi ogni tanto di litigi, incomprensioni, piccole trasgressioni e disobbedienza perchè anche questo fa parte della vita di tutti i giorni. Mamma e Papà Pig danno delle regole ai figli ma permettono loro di verificare gli esiti della loro inosservanza, Peppa litiga con la compagna Suzy Pecora perchè così fanno le amiche del cuore e Papà Pig demolisce mezza casa nel tentativo di appendere un quadro a dimostrazione del fatto che anche i genitori sbagliano. Il lieto fine è comunque sempre garantito dall’epilogo della puntata che vuole tutti i protagonisti scomposti in una sonora e contagiosa risata, dando la possibilità ai giovani telespettatori di osservare le vicende più drammatiche (mi riferisco ad un pancake mal riuscito al massimo) con la rassicurante consapevolezza che tutto si risolverà nel migliore dei modi.

C’è un’altra cosa tanto rassicurante per i piccoli quanto snervante per noi adulti: la ripetitività.

La sigla è semplice e ridondante e dal momento che il più delle volte ad una puntata ne seguono diverse altre, capita di riascoltarla spesso. La programmazione è a dir poco invasiva, permettendo ai fan di gustare l’episodio con rassicurante prevedibilità. La pacata voce narrante supporta i dialoghi ribadendone i contenuti e anticipando i possibili e tipici “perchè” dei bambini di questa età.

In linea con lo sviluppo cognitivo dell’audience sono anche la durata delle puntate (5 minuti), la ridotta complessità dei dialoghi e la struttura lineare della trama, costruita attorno ad un unico tema centrale. Anche le canzoni contenute nel cartone sono di breve durata, i testi semplici e la melodia assolutamente orecchiabile, forse anche troppo visto che mi sono ritrovata a cantarle sotto la doccia.

I disegni sono stilizzati intelligentemente. Predominano forme semplici ed essenziali come il cerchio, gli occhi sono posizionati entrambi sul laterale del viso modello “sogliola” , le case sfidano la gravità sul cucuzzolo di una collina e tutto è vivacemente colorato. Tutto ciò non può non ricordare proprio il tipico disegno infantile e così la maialina non conquista solo i nostri televisori ma invade anche i fogli bianchi dei nostri bambini.

Insomma un prodotto davvero indicato, nonostante anche su peppa Pig siano piovute critiche e teorie complottistiche frutto forse di un atteggiamento genitoriale che tende a giudicare con eccessiva serietà e severità ogni prodotto destinato all’infanzia.

Sarà mica colpa, anche in questo caso, della smania di controllo nei confronti dei nostri figli?!

LEGGI:

BAMBINI TELEVISIONE – TV SERIES

 

BIBLIOGRAFIA:

 

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