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Leadership negli Sport di Squadra #14: La valutazione della leadership

I risultati della Leadership Scale for Sports hanno dimostrato la presenza di relazioni tra variabili che possono influenzare le preferenze degli atleti.

Di Gabriele Caselli

Pubblicato il 14 Gen. 2014

Leadership negli Sport di Squadra #14:

La valutazione della leadership

LEADERSHIP NEGLI SPORT DI SQUADRA – PSICOLOGIA DELLO SPORT – MONOGRAFIA

Leadership negli Sport di Squadra #14: La valutazione della leadership. -Immagine:© Ivelin Radkov - Fotolia.com I risultati delle ricerche effettuate utilizzando la Leadership Scale for Sports hanno permesso di dimostrare l’esistenza di diverse relazioni tra variabili che possono influenzare le preferenze degli atleti.

La psicologia dello sport ha elaborato, in questi ultimi anni, alcuni strumenti validi per l’analisi del comportamento del leader. In realtà, la maggior parte di questi, si sono concentrati sulla figura del leader istituzionale piuttosto che sulla leadership intima, limitandosi, quindi, all’analisi dell’efficacia del comportamento dell’allenatore rispetto alle prestazioni della squadra e alla soddisfazione dei membri del gruppo.

Questi strumenti non solo hanno permesso di analizzare il sistema delle dinamiche sociali che connette l’allenatore ai componenti della squadra e ai suoi risultati ma sono risultati essere una base indispensabile per la costruzione, come nel caso del lavoro di Smith e Smoll, di programmi di formazione e di miglioramento delle proprie capacità di leader. Questi percorsi di formazione hanno permesso all’allenatore di squadre professionistiche di apprendere quelle abilità umane necessarie, oltre alla competenza tecnica, per ottenere il massimo sforzo dai propri giocatori, e agli allenatori di squadre giovanili di comprendere l’aspetto educativo del proprio ruolo e imparare a gestirlo positivamente.

Lo strumenti che verrà preso in considerazione in questo articolo è la Leadership Scale for Sports di Chelladurai e Saleh [1980].

Leadership Scale for Sports (LSS)

Questo questionario costruito da Saleh e Chelladurai [1980] ha come base teorica il modello multidimensionale della leadership elaborato da quest’ultimo, secondo cui il ruolo di leader dipenderebbe da caratteristiche individuali, dalle richieste della situazione e da quelle dei compagni di squadra. Da questo punto di vista l’apparato teorico del modello in questione rappresenta una sintesi di tutto ciò che lo ha preceduto.

Il suo punto forte è quello, quindi, di non tralasciare nessuna categoria di variabili potenzialmente rilevante. Per questo motivo utilizzare l’LSS implica la somministrazione di tre versioni composte dagli stessi item ma orientate a soggetti diversi, attraverso una modificazione nelle istruzioni per la sua compilazione.

Le tre versioni sono rispettivamente indirizzate a misurare: a) le preferenze degli atleti per specifici comportamenti del leader (esempio: “Preferisco che il mio allenatore chieda le opinioni degli atleti su questioni importanti per l’allenamento”), b) percezioni degli atleti sul comportamento del leader (esempio: “Il mio allenatore fornisce apprezzamenti ad una atleta in seguito ad una prestazione positiva”), e c) la percezione degli allenatori relative ai propri comportamenti (esempio: “In seguito a prestazioni positive rinforzo gli atleti”) [Cei, 1998].

La struttura del questionario è costituita da 40 item divisi in cinque dimensioni comportamentali del leader che sono:

Allenamento e istruzione: che racchiude tutti i comportamenti dell’allenatore orientati a migliorare le prestazioni della squadra e alla sua preparazione tecnico/fisica nel corso dell’allenamento.

Comportamento democratico: che rappresentano eventuali comportamenti partecipativi messi in atto dall’allenatore davanti alla necessità di prendere decisioni importanti per la squadra.

Comportamento autocratico: sono i comportamenti dell’allenatore che evidenziano un forte grado di autorità e di indipendenza nel prendere decisioni importanti per la squadra.

Supporto sociale: sono i comportamenti dell’allenatore che esprimono interesse per lo stato di salute e di forma fisica e mentale degli atleti e per la condizione delle relazioni interpersonali interne alla squadra.

Feedback positivi: sono i comportamenti dell’allenatore che rinforzano l’atleta e che permettono a quest’ultimo di percepire come riconosciuto il suo sforzo e il suo risultato.

I risultati delle ricerche effettuate utilizzando la Leadership Scale for Sports hanno permesso di dimostrare l’esistenza di diverse relazioni tra variabili che possono influenzare le preferenze degli atleti. Con l’aumentare dell’età e dell’esperienza i giocatori tendano ad apprezzare maggiormente il sostegno sociale e il comportamento autocratico dell’allenatore [Chelladurai e Carron, 1983], una preferenza che, secondo Horn [1992] potrebbe essere legata più che altro a caratteristiche situazionali.

Anche il genere influenza i risultati del questionario. Tendenzialmente le femmine prediligono uno stile decisionale più democratico rispetto a i maschi, i quali però ricercano maggior supporto sociale nell’allenatore [Martin e al, 1999].

Infine il tipo di sport di squadra praticato può essere un’altra variabile importante nell’analisi delle preferenze degli atleti, in effetti, secondo gli studi di Terry e Howe [1984], quelle discipline caratterizzate da un’interazione diretta tra i membri risultano prediligere un allenatore più autocratico rispetto a quelle in cui l’interazione tra giocatori è solamente indiretta.

Una rassegna su tutte queste indagini è stata compilata da Chelladurai [1990, 1993] al fine di riconfermare le ipotesi di base del suo modello multidimensionale. I risultati ottenuti in effetti sembrerebbero avvalorare l’idea che sia le caratteristiche dei giocatori , sia quelle situazionali, sia quelle tipiche dell’allenatore incidano sulle preferenze degli atleti per il comportamento del leader e sulla sua efficienza, traducibile nell’analisi delle prestazioni e della soddisfazione della squadra.

Da questa rassegna l’autore individua due aspetti che suggerisce di prendere in considerazione nelle ricerche future attraverso l’LSS. Il primo è riconducibile al fatto che la maggior parte degli studi finora effettuati ha preso in considerazione le variabili inerenti le caratteristiche dei membri della squadra tralasciando i fattori situazionali. Il secondo riguarda un’eventuale ricostruzione del questionario attraverso item più appropriati all’ambito sportivo e derivati dalle esperienze degli atleti e degli allenatori più che dall’ambito organizzativo e industriale (da quale dipendono quelli della versione attuale).

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

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Gabriele Caselli
Gabriele Caselli

Direttore scientifico Gruppo Studi Cognitivi, Professore di Psicologia Clinica presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

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