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Alimentazione: La dimensione sociale dei pasti – Psicologia

Alimentazione: La dimensione sociale dei pasti correla con il peso dei bambini e dei loro genitori - fattore chiave nella prevenzione dell’obesità.

Di Emma Fadda

Pubblicato il 07 Gen. 2014

Alimentazione: La dimensione sociale dei pasti - Psicologia. -Immagine: © Robert Kneschke - Fotolia.comAlimentazione: La dimensione sociale dei pasti correla con il peso dei bambini e dei loro genitori.

La dimensione sociale gioca un ruolo cruciale quando si parla di cibo: mangiare è bello, ma mangiare in compagnia lo è ancora di più. La convivialità rappresenta quindi un elemento fondante la percezione di piacere connessa al cibo, che non è solo indispensabile per la sopravvivenza, ma può essere condivisa, quindi diventare uno spazio sociale di incontro tra le persone.

L’ambiente in cui il pasto si consuma ha a sua volta un effetto sulla qualità percepita del pasto: mangiare su una bella terrazza sul mare è ben diverso che farlo in ufficio davanti al computer, e questo incide fortemente sul nostro umore e sulla possibilità di sperimentare stati emotivi positivi. Non solo, ma è anche il corpo a subirne l’effetto.

Questa la scoperta recente di due ricercatori americani Brian  Wansink e Ellen van Kleef, i quali hanno indagato la relazione tra i rituali familiari durante la cena e l’indice di massa corporea (BMI), calcolato considerando il peso e l’altezza dell’individuo.  Hanno partecipato allo studio un gruppo di bambini e di loro genitori, i quali hanno compilato un questionario volto ad indagare le abitudini familiari durante i pasti, tra cui ad esempio l’abitudine di raccontarsi quanto fatto durante la giornata, piuttosto che l’abitudine di mangiare seduti a tavola o sul divano davanti alla televisione.

I risultati hanno mostrato come le abitudini sociali durante i pasti correlavano con il BMI sia dei genitori che dei loro figli, ovvero tanto più il BMI era elevato tanto più ad esempio le coppie genitori-figli riferivano l’abitudine di mangiare davanti alla televisione accesa. 

Mangiare seduti a tavola in cucina o in sala da pranzo si associava invece a BMI più bassi nei bambini e nei loro genitori. Le bambine che avevano l’abitudine di aiutare i propri genitori nella preparazione della cena mostravano livelli di BMI più elevati, dato non presente nei bambini maschi, che viceversa mostravano più bassi livelli di BMI se provenienti da famiglie in cui vigeva la regola per tutti di stare a tavola sino a quando ognuno non aveva finito di mangiare.

Questi risultati confermano quindi l’importanza della dimensione sociale di condivisione dei momenti dei pasti in famiglia e il suo effetto sull’indice di massa corporea tanto nei bambini che nei loro genitori. L’interazione sociale si sostituisce quindi alla sovra-alimentazione, tipicamente associata con lo svolgimento di attività passive durante i pasti, favorendo la possibilità di sperimentare emozioni positive.

Il risultato di questa ricerca potrebbe quindi rappresentare un fattore chiave nella prevenzione dell’obesità, spunto per poter arricchire i programmi di prevenzione e di cura di tale problematica attraverso una più attenta educazione dei bambini e del loro genitori non solo al cosa mangiare ma anche al come farlo in modo socialmente stimolante e gratificante.

LEGGI:

ALIMENTAZIONESOCIETA’ & ANTROPOLOGIA – BAMBINI GRAVIDANZA & GENITORIALITA’ 

 

 

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Emma Fadda
Emma Fadda

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, PhD presso l'Università Vita-Salute San Raffaele

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