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Smascherare il bugiardo si può: tecniche facial action coding system e body coding system

Attraverso l’analisi del comportamento non verbale e verbale, si possono individuare i segni indicativi per riconoscere le menzogne delle affermazioni.

Di Redazione

Pubblicato il 20 Nov. 2013

Agustina Zaka e Rita Cautela.

 

 

Smascherare i bugiardiSmascherare il bugiardo: identificare le tracce comportamentali connesse all’atto di mentire permette di valutare le dichiarazioni rese. Quindi attraverso l’analisi del comportamento non verbale e verbale, si possono individuare i segni indicativi per riconoscere le menzogne o la veridicità delle affermazioni che la persona ha fornito.

Esistono varie tecniche, metodi e strumenti per rilevare gli indicatori di emozioni, interessi, motivazioni e bugie di cui la validità è riportata in letteratura scientifica e in descrizioni applicative (ad esempio Vrij et al 2000, Jensen et al. 2010).
L’accuratezza dell’analisi si ottiene svolgendo un’analisi trasversale che riguarda: le espressioni facciali, il comportamento motorio gestuale, gli aspetti non verbali del parlato e la linguistica utilizzata. I movimenti del volto e del corpo ci forniscono molte sfumature e sono perciò canali fondamentali con cui confrontare il verbale e riconoscere così le eventuali menzogne. (contraddizioni)

La tecnica più completa per esaminare il comportamento mimico del volto è il Facial Action Coding System (FACS) elaborata da Ekman e Friesen nel 1978. Si basa su 41 unità fondamentali denominateUnità d’Azione“, le quali si combinano tra di loro nel determinare specifiche configurazioni di espressioni facciali. A loro volta tali espressioni facciali vengono associate a determinati vissuti emozionali.

Il FACS è, quindi, un sistema di osservazione di carattere descrittivo e non interpretativo. L’interpretazione del significato psicologico si svolge tramite l’utilizzo di tecniche diverse, come per ad esempio EMFACS e FACSAID, che permettono di identificare le emozioni primarie (sorpresa, paura, disgusto, rabbia, felicità, tristezza). Nel Laboratorio NeuroComScience, situato nel Parco scientifico AREA Science Park di Gorizia, è stata elaborata recentemente una tecnica di decodifica del comportamento del volto più completa rispetto alle precedenti in quanto prende in considerazione oltre alle emozioni primarie, quelle secondarie, i segnali manipolatori, di conversazione e regolatori.

Un altro canale non verbale fondamentale nell’analisi riguarda i gesti e i movimenti del corpo. La tecnica che prende in considerazione tutte le parti del corpo, è il Body Coding System (BCS). Tale sistema analizza le espressioni non verbali del corpo, scomponendole nelle unità d’azione al fine di creare una classificazione che faciliti la lettura delle emozioni di una persona. La tecnica è nata per rispondere ai quesiti riguardanti i legami esistenti tra le espressioni del corpo, le caratteristiche di personalità, l’esperienza emotiva e i processi emotivi.

Nel body coding system ogni movimento del corpo è identificato da un nome e un numero ben preciso.
Le singole unità d’azione vengono poi arricchite da altri parametri, se presenti, e in che misura essi vengono osservati:

-unilateralità
-asimmetria
-intensità
-tipologia di appartenenza del movimento: rotatorio, oscillatorio
-orientamento del movimento: avanti, indietro, in basso, in alto, incrociato e così via.

Il movimento può essere inoltre:

ripetitivo: quando ha lo stesso significato dell’espressione verbale (tipicamente i movimenti propiziatori delle mani, le “bacchette” che scandiscono il ritmo del parlato)
aggiuntivo: quando arricchisce di significato quanto detto
-sostitutivo: se apporta significati apparentemente nascosti
-contraddittorio: se contraddice ciò che viene espresso
-indifferente: rispetto ai contenuti può essere ad esempio un segnale di scarico del peso corporeo

I sistemi di analisi FACS E BCS risultano estremamente utili, ad esempio, se applicati nell’ambito del recruitment e nella gestione delle risorse umane.

Durante i colloqui di lavoro o nelle fasi di riorganizzazione del personale i candidati sono sottoposti ad alti livelli di stress emotivo. Utilizzare più canali non verbali rende più facile l’acquisizione di informazioni che il soggetto non vuole, o non può esternare a causa di un’emotività più o meno accentuata, delle aspettative che nutre e delle abilità che inevitabilmente il recruiter sembra richiedere.

Affinché il processo si svolga nella maniera più naturale possibile, bisogna utilizzare una corretta impostazione dell’analisi. Non si tratta di innescare processi di diffidenza reciproca, ma di corretta comunicazione. Solo in tal modo si può raggiungere l’integrazione dei punti di vista tra i due interlocutori.

Conoscere e applicare un protocollo permette di essere preparati ad affrontare opportunamente lo stato emotivo di chi si ha di fronte, a metterlo a proprio agio, a scoprire e valorizzare le sue risorse, idee e aspirazioni.

Seguire delle linee guida chiare, significa allo stesso tempo essere flessibili e obiettivi, per raggiungere un’alta affidabilità ed efficienza.

 

LEGGI ANCHE:

LINGUAGGIO & COMUNICAZIONEESPRESSIONI FACCIALI – FACIAL EXPRESSIONS

INTERVISTA A MARK FRANK – RICONOSCERE LE MENZOGNE

 

BIBLIOGRAFIA:

 

 

AUTORI DELL’ARTICOLO:

Agustina Zaka e Rita Cautelaneurocomscience.org

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