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Tra Alzheimer e ApoE4 c’è SirT1, la proteina target del vino rosso

La presenza dell’ApoE4 è indicatore di rischio per AD.Le anomalie associate ad ApoE4 e AD potrebbero essere prevenute aumentando la concentrazione di SirT1.

Di Viviana Spandri

Pubblicato il 07 Nov. 2013

Aggiornato il 17 Feb. 2014 10:17

Viviana Spandri

 

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

La presenza dell’ApoE4 (posizionato sul cromosoma 19) rappresenta ad oggi il maggior indicatore di rischio genetico per sviluppare l’Alzheimer. Le anomalie associate ad ApoE4 e Alzheimer, come il costituirsi di fosfo-tau e beta-amiloide, potrebbero essere prevenute aumentando la concentrazione di SirT1.

La Malattia di Alzheimer (Alzheimer Disease-AD) è la forma più comune di malattia degenerativa invalidante a esordio prevalentemente senile, tipicamente esordisce con un deficit di memoria per i fatti recenti ed è caratterizzata da morte neuronale in seguito alla formazione di placche amiloidi e ammassi neurofibrillari, attribuibili alla proteina beta-amiloide.

I malati di AD in Italia sono circa 492000, mentre nel mondo nel 2006 ammontavano a 26.6 milioni, principalmente di sesso femminile. Al momento non esistono trattamenti curativi, o anche solo efficaci al 100% nel fermare la progressione della malattia e la ricerca si sta muovendo in più direzioni per cercare le cause di questa forma di demenza e riuscire a sviluppare trattamenti preventivi.

Una di queste strade di ricerca mira a trovare un trattamento preventivo per il 2.5% della popolazione portatrice di due alleli ApoE4, condizione che nella popolazione di razza caucasica o giapponese porta a un rischio stimato di 10 o 30 volte superiore di sviluppare la malattia rispetto a coloro che non hanno neanche un allele; inoltre l’allele singolo ApoE4 è presente nel 25% della popolazione.

La presenza dell’ApoE4 (posizionato sul cromosoma 19) rappresenta ad oggi quindi il maggior indicatore di rischio genetico per sviluppare AD. L’ApoE4 è una delle 3 principali isoforme, insieme ad ApoE2e ApoE3, dell’ApoE (apolipoproteina E), è normalmente coinvolta nelle reazione metaboliche del colesterolo, e nello specifico del Sistema Nervoso Centrale (SNC) viene prodotta dagli astrociti e trasporta il colesterolo ai neuroni attraverso i recettori ApoE.

Resta un mistero quale sia il meccanismo attraverso cui l’ApoE4 aumenti il rischio di sviluppare una malattia degenerativa. In una ricerca pubblicata recentemente dal gruppo di ricerca del Buck Institute è stata dimostrata una correlazione negativa tra ApoE4 e SirT1, una proteina “anti-aging” bersaglio del resvaratrol, presente nel vino rosso.

Nello specifico questo gruppo di ricerca ha scoperto che ApoE4 provocherebbe una grave riduzione nella concentrazione di SirT1, una delle 7 sirtuine che possiede l’uomo, sia in cellule neuronali coltivate in laboratorio che in campioni di tessuto cerebrale di pazienti con ApoE4 e AD.

Le anomalie associate ad ApoE4 e AD, come il costituirsi di fosfo-tau e beta-amiloide, potrebbero essere prevenute aumentando la concentrazione di SirT1, che è stata dimostrata avere un ruolo di protettore per la neurotossicità in quanto associata a un cambiamento nell’elaborazione della proteina precursore dell’amiloide (APP), mentre ApoE4, al contrario, favorisce la formazione del peptide beta-amiloide associato con le placche amiloidi, uno dei segni distintivi di AD.

Inoltre la presenza dell’allele ApoE3 (che non porta ad aumentare il rischio di sviluppare AD) sembrerebbe essere correlata ad una concentrazione più elevata di peptide anti-AD (alfa sAPP) invece che di peptide beta-amiloide pro-AD. Il meccanismo d’azione di SirT1 sarebbe quindi spiegato, dal momento che la sovra-espressione di SirT1 è stata precedentemente connessa all’aumento di ADAM10, la proteasi che scinde APP per produrre sAPP alfa e prevenire la beta-amiloide. L’ApoE4 porterebbe a una diminuzione della SirT1 in rapporto alla SirT2, nota per essere tossica per le cellule neuronali, e quindi mediante questo meccanismo porterebbe alla morte neuronale.

LEGGI:

MORBO DI ALZHEIMERTERZA ETA’GENETICA & PSICHE – DEMENZA

Demenza, Alzheimer & Stimolazione Cognitiva: Use it or Lose it

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

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