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Quando l’umore cambia alla toilette: la “pupuforia” e il nervo vago

Una ragione fisiologica dell’estasi da W.C. è la stimolazione del nervo vago, dovuta alla distensione del retto, attraverso cui transitano le feci.

Di Gaspare Palmieri

Pubblicato il 10 Ott. 2013

Umore alla toilette - PalmieriCi sono ragioni spiegabili fisiologicamente rispetto all’estasi da W.C. e in particolare la stimolazione del nervo vago, dovuta alla distensione del retto, attraverso cui transitano le feci.

Descrivendo un brutto periodo di ansia e depressione, un paziente mi ha detto durante un colloquio “Dottore è un disastro, sto malissimo per la maggior parte della giornata. Ho notato che sto un po’ meglio solo quando vado di corpo”. Un bel periodo di m…, ho pensato per libera associazione.

Poi ho provato a riflettere sul perché il ragazzo stesse meglio proprio durante l’espletamento del bisogno fisiologico. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata una possibile regressione freudiana alla fase anale, anche se non vi erano evidenze nella struttura di personalità del soggetto.

Così ho iniziato a documentarmi e ho scoperto l’esistenza in lingua anglosassone della parola “poophoria” e di un vero trattato scritto da due eminenti gastroenterologi (Sheth e Richman, 2007).

Anche l’antica Scuola Medica Salernitana aveva identificato un potere terapeutico nell’evacuazione, probabilmente pensando più ad aspetti di disintossicazione del corpo, ben espressa nel motto  “Defecatio matutina bona tam quam medicina”.

Ci sono ragioni spiegabili fisiologicamente rispetto all’estasi da W.C. e in particolare la stimolazione del nervo vago, dovuta alla distensione del retto, attraverso cui transitano le feci.

Il nervo vago è il decimo nervo cranico che va a ramificarsi fino alla zona addominale. La sua stimolazione determina un effetto di rilassamento con riduzione della pressione arteriosa e del battito cardiaco e una minor perfusione cerebrale. La cosiddetta risposta vagale è il contrario della risposta da stress. Ma attenzione, una diminuzione eccessiva della pressione a livello cerebrale può portare fino alla “sincope da defecazione”, con temporanea perdita di coscienza.

 D’altra parte, già precedentemente agli interessanti studi “pupulogici”, il rapporto tra nervo vago e umore era ben noto. La stimolazione elettrica del nervo vago (Vagus Nerve Stimulation, VNS) è stata utilizzata inizialmente in pazienti epilettici per ridurre la frequenza delle convulsioni. Ben presto si notò come anche l’umore migliorasse in seguito a tale stimolazione, tanto che la Food and Drug Administration americana ha riconosciuto nel 2005 la VNS come trattamento per la depressione resistente (Ogbonnaya S., Kaliaperumal C., 2013). L’azione terapeutica avviene tramite l’impianto di uno stimolatore sottocutaneo al lato del collo, in anestesia generale.

Come per gli antidepressivi, non è ancora del tutto chiaro in quale modo l’uso del VNS migliori l’umore.

Tra le ipotesi c’è l’effetto anticonvulsivo, possibili cambiamenti a livello neuroanatomico regionale, un’aumentata tollerenza allo stress o un’azione diretta a livello dei neuroni noradrenergici e serotoninenrgici.

 

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STRESS – DISTURBI DELL’UMORE – DEPRESSIONE

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

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