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Genetica e soddisfazione coniugale

Genetica - I ricercatori hanno scoperto una correlazione significativa tra la variante di un gene, l'allele 5 – HTTLPR, e la soddisfazione coniugale.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 21 Ott. 2013

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

I ricercatori della University of California Berkeley e della Northwestern University  hanno scoperto una correlazione significativa tra la variante di un gene, l’allele 5 – HTTLPR, e la soddisfazione coniugale.

Una vita di coppia carica di emozioni negative e di poche positive sembrerebbe il requisito fondamentale dell’insoddisfazione coniugale, ma non per tutti è così; alcune persone infatti sono meno sensibili di altre al clima emotivo di coppia, positivo o negativo che sia, e la loro soddisfazione in coppia sembra non essere particolarmente influenzata né dalla positività né dalla negatività delle emozioni sperimentate. Perchè?

I ricercatori della University of California Berkeley e della Northwestern University hanno cercato di rispondere a questa domanda e hanno scoperto una correlazione significativa tra la variante di un gene, l’allele 5 – HTTLPR, e la soddisfazione coniugale.

Tutti gli esseri umani ereditano una copia di questa variante da ciascun genitore ed è la lunghezza dell’allele ad essere associata a una maggiore o minore soddisfazione coniugale.  Lo studio longitudinale ha monitorato oltre 150 coppie sposate da più di 20 anni: i ricercatori hanno osservato sia i genotipi che l’interazione tra i partners, ogni 5 anni. I risultati indicano che gli individui con due alleli corti del gene riferivano maggiori emozioni negative e insoddisfazione (rabbia,  disprezzo, e maggiore infelicità in presenza di emozioni positive) in relazione alla vita di coppia, rispetto a quelli con uno o due alleli lunghi che erano, invece, molto meno sensibili al clima emotivo dei loro matrimoni.

Inoltre la correlazione tra geni, emozioni e soddisfazione coniugale è stata particolarmente pronunciata negli adulti più anziani: durante l’infanzia e la vecchiaia infatti siamo più sensibili alle influenze genetiche. 

I  risultati, specificano i ricercatori, non indicano che i coniugi con diverse varianti di 5 – HTTLPR sono incompatibili, ma suggeriscono che quelli con due alleli corti hanno maggiori probabilità di prosperare in un buon rapporto e soffrire in uno cattivo.

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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