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Psicologia crossculturale: Il mio volto, il mio sé, il mio cuore

Psicologia crossculturale: la vista del proprio viso innesca diverse associazioni per gli occidentali e gli asiatici.

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 31 Lug. 2013

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Psicologia crossculturale: la vista del proprio viso innesca diverse associazioni per gli occidentali e gli asiatici.

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In uno studio cross-culturale pubblicato da poco su Cognitive Neuroscience i ricercatori si sono avventurati nel complesso mondo della consapevolezza corporea introcettiva chiedendosi se vi fossero differenze culturali in tali processi psicologici.

 

L’infelicità è nell’occhio dello spettatore. - Immagine: © Delphimages - Fotolia.com.
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Ai soggetti sperimentali è stato richiesto di tenere il conto dei propri battiti cardiaci ascoltando il proprio corpo per circa un minuto – una misura che tecnicamente è nota come consapevolezza introcettiva. Il conteggio soggettivo dei partecipanti è stato poi confrontato con una registrazione oggettiva del battito cardiaco. Il campione era composto da 20 individui occidentali e da 20 individui asiatici che hanno completato il compito sia mentre guardavano una fotografia del proprio volto, sia una foto del volto di uno sconosciuto, sia guardando lo schermo di un computer spento.

Il principale dato emerso è che i soggetti occidentali nella condizione in cui guardavano il proprio volto presentavano una maggiore accuratezza nel conteggio del proprio battito cardiaco rispetto alla condizione neutra (in cui fissavano lo schermo del pc). Eppure, tale differenza tra le due condizioni non è stata riscontrata nei soggetti asiatici.

I ricercatori hanno ipotizzato che la vista del proprio viso innesca diverse associazioni per gli occidentali e gli asiatici.

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Per le persone occidentali vedere la propria faccia attiverebbe una prospettiva del sé individualista che favorirebbe l’elaborazione di altre informazioni di auto-correlate, compresi i segnali interni del proprio corpo.

Al contrario, per gli asiatici sarebbe più saliente una prospettiva collettivista – di concettualizzazione del sé dal punto di vista collettivistico e sociale che non favorirebbe la focalizzazione su segnali fisiologici strettamente e necessariamente “individuali”.

Questo studio è il primo a esaminare le differenze cross-culturali nell’interazione tra stimoli visivi sovraliminari e consapevolezza introcettiva del proprio corpo.

LEGGI:

PSICOLOGIA CROSSCULTURALE –  ESPRESSIONI FACCIALI – FACIAL EXPRESSIONS

 

 

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Linda Confalonieri

Redattrice di State of Mind

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