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Il Grande Gatsby- Cinema & Psicoterapia #09

Nell’amore di James Gatz c’è una forte componente narcisistica che lo spinge a lottare con tutti i mezzi, anche illegali, per diventare “Il Grande Gatsby”.

Di Antonio Scarinci

Pubblicato il 26 Lug. 2013

Antonio Scarinci e Antonio Ciocci.  

RUBRICA CINEMA & PSICOTERAPIA  #09

Il Grande Gatsby

Proposte di visione e lettura (CorattiLorenziniScarinciSegre, 2012)

 

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Sembrerebbe una banale storia d’amore, di un amore fallito rovinosamente, ma nell’amore di James Gatz, questo era il vero nome del protagonista del film, c’è di più, una forte componente narcisistica che lo spinge a lottare con tutti i mezzi, anche illegali, per diventare “Il Grande Gatsby”.

Info 

The Great Gatsby. Un film di Baz Luhrmann. Con Leonardo Di Caprio, Tobey Maguire, Carey Mulligan, Joel Edgerton, Isla Fisher. Drammatico, Australia, USA 2013. Tratto dal romanzo di Scott Fitzgerald.

Trama

Nella cornice dell’America degli anni venti, piena di entusiasmo e felici promesse che verranno spazzate via dalla Grande Crisi del ventinove si snoda la storia d’amore tra Gatsby e la bella Daisy.

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I due hanno avuto una relazione che si è interrotta a causa della guerra e per la sete di successo e di denaro dell’uomo, sicuro che la sua amata sarebbe rimasta ad aspettarlo, mentre si impegnava nel compito di arricchirsi con attività illecite.  Lo ritroviamo, infatti, ricco e proprietario di un’enorme e lussuosa villa, situata di fronte alla casa dove Daisy, che nel frattempo si è sposata con un miliardario, adultero e razzista, trascorre le vacanze.

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Gatsby è convinto di poter riconquistare la sua donna, anche perché ora può offrirle quel genere di vita a cui lei ha sempre guardato con desiderio. Sarà deluso e la storia finirà tragicamente, con la sua morte.

Motivi d’interesse

Sembrerebbe una banale storia d’amore, di un amore fallito rovinosamente, ma nell’amore di James Gatz, questo era il vero nome del protagonista del film, c’è di più, una forte componente narcisistica che lo spinge a lottare con tutti i mezzi, anche illegali, per diventare “Il Grande Gatsby”.

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L’essere pari o superiore a quanti fanno da contorno a Daisy, il riconquistarla, la pretesa che Daisy possa andare da Tom, suo marito a dirgli: “Non ti ho mai amato”, per poi tornare con lui e sposarsi in casa di lei come se fossero stati ancora al punto di cinque anni prima è il sogno che incarna Gatsby e che simboleggia il self made man, il desiderio di cose sempre troppo grandi, la necessità di raggiungere traguardi sempre più alti in una escalation che non ha mai fine.

Gatsby lotta, la sua sfida con se stesso e con un mondo da conquistare lo rende un uomo solo, senza veri amici, al più gli altri sono strumenti per realizzare il suo sogno. Nato povero ha coltivato fin dall’infanzia la speranza di diventare grande, di salire sempre più in alto fino alla straripante megalomania di organizzare feste grandiose a cui partecipasse tutta la città. Eppure le persone che affollano le sue feste lo dimenticano, spesso lo disconoscono. La speranza è che Daisy prima o poi arrivi, che si possa riannodare quell’amore grande, totale, assoluto, esclusivo, atemporale, un amore che chiede troppo a una donna che non è l’oggetto narcisistico del Grande Gatsby come lui crede.

Daisy è indifferente a qualsiasi altra cosa che non sia il lusso e una vita ricca e sfarzosa che il marito le permette di condurre, niente la lega al sogno idealistico e irrealistico, troppo pretenzioso del protagonista.

D’altra parte Gatsby non è innamorato di Daisy, non la conosce veramente, è innamorato del suo sogno grandioso. Due mondi che non possono incontrarsi perché troppo autocentrati, troppo egotici.

Gatsby rimane il prototipo dell’uomo solo, sul prato della sua villa mentre ha lo sguardo rivolto alla luce verde che si riflette sul pontile della casa di Daisy, e persino al suo funerale dove non arriva nessuno.

Questo senso di solitudine nei narcisisti è difficile da gestire, rappresenta una ferita al proprio valore e come reazione difensiva porta ad un senso esagerato della propria importanza, ad atteggiamenti superbi e arroganti, a pretese eccessive, ad aspettative irrealistiche nei confronti degli altri.

Le parole che Daisy rivolge a Gatsby quando le chiede davanti al marito di dirgli che non lo ama, che non lo ha mai amato, che ama solo lui sono emblematiche “pretendi troppo”.

Indicazioni per l’utilizzo

Il film presenta contenuti che possono essere discussi in terapia con pazienti narcisisti. Offre un’ottima occasione per incrementare la consapevolezza di alcuni temi problematici e degli stati mentali, grandioso, depresso-terrifico, di vuoto devitalizzato, di transizione. Ottimo a fini didattici.

 

LEGGI:

 AMORE & RELAZIONI SENTIMENTALI  – RECENSIONI – CINEMA – NARCISISMO – DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

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SCRITTO DA
Antonio Scarinci
Antonio Scarinci

Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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