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Baby Femminicidio.. Vittime e Carnefici sempre più piccoli!

Femminicidio: le vittime e i carnefici iniziano ad essere molto piccoli di età. Gli adolescenti rischiano maggiormente la vita nella scelta del partner.

Di Elena Tugnoli

Pubblicato il 08 Lug. 2013

Aggiornato il 07 Ott. 2013 12:02

 

Di Elena Tugnoli 

 

 

BABY FEMMINICIDIO. - Immagine: © gmmurrali - Fotolia.com

Pre adolescenti  o adolescenti rischiano maggiormente la vita nella scelta del partner, più che tra le mura di casa; donne di maggiore età rischiano maggiormente la vita nell’ambiente domestico.

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Il femminicidio è oggi molto presente nell’attualità, telegiornali, riviste, giornali ne parlano continuamente.

Oggi siamo “abituati” a sentirne parlare ma ancora ci sconvolgiamo, sia per la violenza e la crudeltà di cui è capace un uomo, familiare o non, sia perché le vittime e i carnefici iniziano ad essere molto piccoli di età.

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Ultimo caso quello di Fabiana, accoltellata e bruciata dal fidanzatino 17enne.

Fabiana Luzzi
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Le ricerche riportano che spesso ragazze o donne scelgono partner violenti fisicamente o psicologicamente quando vengono da contesti dove la violenza è di casa. Ad esempio adolescenti che hanno vissuto relazioni con partner violenti, in età adulta perpetuano la stessa scelta, soprattutto le femmine rispetto ai maschi, continuano a scegliere partner con cui avere relazioni pericolose. Oppure vittime di violenza da bambini, da adolescenti avranno più probabilità di esserne nuovamente vittime o di mettere in atto comportamenti aggressivi. (1-2)

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Altre ricerche mostrano che l’aumento delle ragazze uccise dipende non più dalla mano di familiari ma di fidanzati già dall’età di 11 anni, le cause sono o fidanzati di maggiore età oppure fidanzatini in preda a “pulsioni” adolescenziali,  quindi meno capaci di prevedere/gestire reazioni impulsive o emotive. (3-4)

Questi dati quindi ci suggeriscono una differenzazione per età: pre adolescenti  o adolescenti rischiano maggiormente la vita nella scelta del partner, più che tra le mura di casa; donne di maggiore età rischiano maggiormente la vita nell’ambiente domestico.

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La differenza è sottile ma la donna è più capace di valutare il partner e di riconoscerne la  pericolosità pur scegliendo di rimanerci insieme a seguito di dinamiche psicologiche/affettive. La ragazza adolescente non ragiona in termini di pericolosità ma di affettività inserita poi in un contesto di ribellione genitoriale dovuta alla fase di età. Le variabili che sembrano fare la differenza per gli adolescenti individuate dai ricercatori sono: l’influenza dei pari, uso di sostanze, l’adattamento psicologico e gli atteggiamenti verso la violenza. La facilità all’influenza del gruppo e l’atteggiamento verso la violenza, che si possa intendere come sfida o come poco timore della pericolosità (familiarità per la violenza?), possono portare le ragazze a sottovalutare il rischio e mettersi in condizioni pericolose maggiormente che le donne adulte.

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Altri ricercatori sottolineano come la qualità delle relazioni violente non differisca molto da quelle non violente, secondo gli adolescenti,  per criteri quali: percezione di amore, cura del partner, presenza di gelosia ed altri fattori. Inoltre emerge come la relazione “pericolosa” sia di lunga durata, ci siano molti contatti affettivi e un maggiore supporto strumentale. Questi dati ci permettono di sottolineare come siano invischiate queste relazioni probabilmente da dinamiche molto ben collaudate e compensate di vittima-carnefice.(6)

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La caratteristica che accumuna queste due classi di età è la difficoltà a separarsi dal partner nonostante la sua pericolosità. Così come Fabiana non si è decisa a lasciarlo, anche Rosaria, un altro caso di cronaca, dopo essere finita in ospedale per colpa del compagno e dopo ripetuti ripensamenti decide di tornare dal suo carnefice.  Queste sono due delle alternative possibili per chi inciampa in una relazione difficile, la terza che sarebbe la salvezza non viene considerata perché accecate “dall’amore”…

LEGGI:

FEMMINICIDIO – VIOLENZA – AMORE & RELAZIONI SENTIMENTALI – IMPULSIVITA’ – ADOLESCENTI

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

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