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La Terapia Sensomotoria per i Bambini – Reportage dal Workshop

Terapia Sensomotoria: attenzione alla consapevolezza e ai movimenti corporei, seguire le sensazioni corporee collegandole ad emozioni e vissuti interni

Di Irene Giardini

Pubblicato il 11 Mar. 2013

Reportage dal Workshop

La terapia sensomotoria per i bambini

22-23 Febbraio Milano

LEGGI LA SCHEDA DEL WORKSHOP

Workshop – La psicoterapia Sensomotoria per i BambiniNella pratica clinica della Psicoterapia Sensomotoria viene riservata una spiccata attenzione alla consapevolezza e ai movimenti corporei, a come poter aiutare i pazienti a diventare consapevoli dei loro movimenti nel qui e ora, e ad insegnargli a seguire e ad ascoltare le loro sensazioni corporee provando a dare loro una voce, collegandole ad emozioni e vissuti interni.

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Il 22 e 23 Febbraio l‘Istituto di Scienze Cognitive, ha organizzato un workshop sulla terapia Sensomotoria per i bambini. Molto fiduciosa parto venerdì mattina all’alba sfidando la neve e ritorno a casa base sabato sera dopo un’ora di cammino sulla neve. La partecipazione a questo evento ha fornito agli psicoterapeuti molti strumenti da mettere nella “cassetta degli attrezzi”.

Le docenti la Dr. Bonnie Goldstein, Consulente psicologa per bambini e adolescenti del Lifespan Learning Institute (Los Angeles), psicoterapeuta specializzata nel trattamento dei bambini, adolescenti, famiglie e gruppi e la Dr. Esther Perez, Trainer in Trauma Focused Cognitive Behavioral Therapy e in Sandplay therapy, docente presso la University of Southern California e docente a livello internazionale di Sensorimotor Psychotherapy, si sono da subito mostrate preparate e disponibili al confronto.

Psicoterapia Sensomotoria: il Ruolo del Corpo nelle Esperienze Traumatiche. - Immagine: © Guido Vrola - Fotolia.com
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Ma facciamo un passo indietro cos’è la psicoterapia sensomotoria?

La Psicoterapia Sensomotoria (Sensorimotor Psychoterapy: Fisher & Ogden, 2009; Ogden & Minton, 2000; Ogden, Minton & Pain, 2006) è un approccio ai disturbi post-traumatici e alla psicoterapia in generale sviluppato negli anni ’80.

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Nella pratica clinica della Psicoterapia Sensomotoria viene riservata una spiccata attenzione alla consapevolezza e ai movimenti corporei, a come poter aiutare i pazienti a diventare consapevoli dei loro movimenti nel qui e ora, e ad insegnargli a seguire e ad ascoltare le loro sensazioni corporee provando a dare loro una voce, collegandole ad emozioni e vissuti interni.

Durante questo week end molti sono stati gli esempi in questo senso, soprattutto utilizzando il video di sedute in cui Pat Ogden, Esther Perez e Bonnie Goldstein, lavoravano in seduta con i bambini attraverso proposte giocose e di movimento corporeo, dando spazio in una sapiente improvvisazione terapeutica ai vissuti di quei bambini cosi ben “visibili” nel corpo, un corpo che parla se solo si riesce a dargli voce, un corpo che detiene la memoria, la memoria del trauma.

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In questi video i bambini venivano in un qualche modo invitati ad osservare la relazione tra il loro movimento, le emozioni e le convinzioni, stando nel momento presente elicitando così abilità di mindfulness. I bambini vengono guidati nell’esplorazione all’interno del setting imparando con diversi esercizi a monitorare e a modulare le proprie sensazioni fisiche, le posture e i movimenti ma soprattutto imparando a capire quanto tutto questo influenzi gli stati emotivi  e i vissuti relazionali.

La centralità dell’approccio sensomotorio sta nell’integrare gli aspetti somatici all’interno del processo terapeutico, permettendo una lettura mente-corpo, utilizzando di volta in volta a seconda dell’esigenza interventi bottom-up o interventi top-down. Nel processo terapeutico ogni cosa prende un senso e si parte dall’assunto che qualsiasi cosa propone il paziente non solo va bene ma è uno spunto per un nuovo viaggio, è l’indicazione della direzione da seguire.

In quest’ottica il terapeuta diventa facilitatore per il paziente e lavora stimolando la curiosità dello stesso verso il suo modo di percepire le risposte corporee, e soprattutto nella comprensione di come le risposte del passato continuino oggi ad emergere nel presente e ad influenzare il contesto odierno. Compito del terapeuta sarà far capire al paziente quanto un cambiamento nelle proprie risposte corporee, come un cambiamento nella postura e nella gestualità possa portare un cambiamento nel funzionamento globale dell’individuo non solo nel presente ma anche nel futuro.

Seminario di Pat Ogden: Il Trauma e il Corpo: La Terapia Sensomotoria
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All’interno del workshop grande importanza è stata, quindi, data alla regolazione diadica all’interno della relazione terapeutica, piuttosto che attraverso il solo linguaggio, attraverso quello che le relatrici chiamano “narrazione somatica” nel trattamento di bambini e adolescenti, un linguaggio del corpo che dal bambino passa al terapeuta e viceversa fatto di moltissimi ingradienti: la postura, la mimica, la vicinanza e la lontananza: il terapeuta diventa regolatore biologico.

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Dal workshop quindi emergono nuove chiavi di lettura e una cornice interpretativa che non passa unicamente dalla parola ma che usa il corpo come veicolo di emozioni e pensieri.

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