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La Postura Influenza le Stime e i Giudizi?

Postura, Stime & Giudizi? I risultati hanno confermato le ipotesi: la postura corporea influenza i giudizi e le stime quantitative.

Di Alessandra Piccolini

Pubblicato il 14 Mar. 2013

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Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Postura, Stime & Giudizi? I risultati hanno confermato le ipotesi: la postura corporea influenza i giudizi e le stime quantitative.

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Piegarsi a sinistra fa sembrare la Torre Eiffel più bassa: leggenda metropolitana o realtà? Recenti teorie hanno suggerito che la postura potrebbe influenzare alcuni processi cognitivi superiori, come la stima di una quantità, di una percentuale, o di una misura (in questo caso, l’altezza della famosa torre) che non conosciamo. È stato, inoltre, dimostrato (Dehaene, Bossini, & Giraux, 1993; Dijkstra, Kaschak, & Zwaan, 2007) non solo come la postura possa avere una certa influenza sui processi di recupero dei ricordi autobiografici, ma anche come vi sia la tendenza, negli esseri umani, di associare la parte sinistra del corpo (o il corrispondente campo visivo) a numeri e quantità minori, mentre la parte destra a numeri più grandi (Restle, 1970).

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Basandosi su queste ricerche, Eerland e colleghi dell’Università di Rotterdam, hanno voluto verificare l’effettiva esistenza di una variazione nella stima di quantità di alcuni soggetti al variare della loro postura. Una condizione prestabilita dello studio era però che i soggetti dovessero mantenere la convinzione, durante l’intero esperimento, che la postura da loro assunta fosse perfettamente dritta (e quindi rimanere ignari del fatto che questa, al contrario, venisse manipolata).

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Per raggiungere lo scopo prefisso gli autori hanno chiesto a 33 studenti di psicologia di salire, uno alla volta, su una balanced board (una piattaforma ad inclinazione variabile), calibrata in modo da inclinare il corpo di un soggetto lievemente verso destra, lievemente verso sinistra oppure da mantenerlo perfettamente dritto, in verticale.

Gli studenti sono stati poi istruiti ad adattare la propria postura rendendola corrispondente ad una “misura di equilibrio corporeo”, mostrata su uno schermo posto di fronte a loro. In questo modo è stato possibile “ingannarli” dicendo loro che tale misura avrebbe sempre segnalato quando il loro corpo era perfettamente dritto e in equilibrio (al contrario, a volte la misura dava un riferimento di “corpo dritto” quando il soggetto era lievemente inclinato a destra o a sinistra).

 È stato poi chiesto a tutti i soggetti (una volta sulla piattaforma) di rispondere a 39 domande in cui si chiedeva di fornire una stima di quantità (l’altezza di un edificio, la popolazione di una città, la percentuale di alcol in una bevanda, ecc.). Sono stati inoltre informati che probabilmente non avrebbero saputo la risposta esatta alle domande, e che quindi avrebbero successivamente dovuto stimare il grado di certezza sulla risposta (di fatto, nessun partecipante ha fornito risposte corrette alle domande).

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I risultati hanno confermato le ipotesi: la postura corporea influenza i giudizi e le stime quantitative. Ignari del fatto che il proprio corpo fosse leggermente inclinato a sinistra o a destra, i soggetti hanno fornito stime minori nel primo caso rispetto al secondo.

Sulla base della teoria di Restle (1970) citata sopra è possibile ipotizzare una spiegazione a questi risultati. Gli autori hanno pensato che un’inclinazione verso sinistra renda, a livello mnestico, più accessibili numeri e grandezze minori; il contrario avverrebbe con un’inclinazione verso destra, “ancorata” a numeri grandi. Si tratta di un’ipotesi piuttosto generica, che ha bisogno di ulteriori conferme.

Resta anche aperto il quesito sulle stime dei mancini: la variazione di inclinazione corporea influirebbe allo stesso modo? Attendiamo future ricerche. Nel frattempo accontentiamoci della risposta alla domanda iniziale: piegarsi a sinistra fa effettivamente sembrare la Torre Eiffel più bassa, di ben 12 metri.

 

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