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In Treatment – Psicoterapia in TV. Recensione e Analisi del terzo episodio: S01E03 Sophie

In Treatment - S01E03 Sophie. Lo stato dissociativo di Sophie le permette di poter pensare di non avere bisogno di una terapia.

Di Giovanni Maria Ruggiero

Pubblicato il 14 Gen. 2013

Aggiornato il 21 Gen. 2013 09:31

In Treatment – Psicoterapia in TV

TERZA PUNTATA

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In Treatment S01 - Sophie - Immagine: Copyright HBO http://www.hbo.com/in-treatment/index.html#/in-treatment/episodes/1/03-sophie/index.htmlLo stato dissociativo di Sophie le permette di poter pensare di non avere bisogno di una terapia. Si è trattato solo di un incidente.

Nella terza seduta della settimana incontriamo quello che mi sembra il Paul migliore, finalmente rilassato e sorridente. È di nuovo una prima visita, ed è di nuovo un paziente non facilissimo, che pone una domanda terapeutica ambigua e sfuggente. Anzi, non c’è domanda terapeutica. Solo una richiesta di consulenza, un parere esperto. Ma il paziente è una giovane ragazza priva delle contorsioni mentali degli adulti. Il suo dolore è altrettanto complesso di quello di Laura e di Alex, ma la trattativa è molto meno subdola.

Sophie è un’adolescente che ha avuto un incidente stradale. La dinamica dell’incidente però non è chiara, è possibile che in qualche modo Sophie se lo sia procurato e quindi, in qualche modo, abbia cercato di suicidarsi. La ragazza non ricorda i dettagli dell’incidente e soprattutto non sa dire se veramente aveva l’intenzione di uccidersi.

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La richiesta di un parere psicologico, anzi psichiatrico, nasce da questa oscurità. Sophie era dissociata, ovvero ha agito in uno stato di coscienza disconnesso dal resto dell’attività mentale. Tecnicamente potrebbe essere un’amnesia dissociativa.

In Treatment - Psicoterapia in TV. Recensione di S01E02 Alex. - Immagine: © HBO
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Il caso è interessante sia nei suoi aspetti drammatici che psicologici. Una paziente del genere aggiunge un sapore da vecchia psichiatria viennese. Sophie per Paul è l’occasione di un percorso investigativo coinvolgente. Gli stati dissociativi sono un caso estremo di sofferenza mentale prodotta da gravi traumi reali in cui la persona è a rischio della sua vita. In questa situazione estrema di pericolo una risposta possibile è il “faint”, la brusca ed elevata riduzione del tono muscolare accompagnata da una disconnessione fra i centri superiori e quelli inferiori. E’ una simulazione di morte. In questa situazione vi è un distacco dall’esperienza e sono possibili sintomi dissociativi.

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Se questa condizione perdura a lungo non permette l’integrazione della memoria traumatica nel resto della vita mentale. Memoria che rimane, tuttavia, iscritta nel corpo. Da questo processo deriva la frammentazione dissociativa (Liotti e Farina, 2011 LEGGI LA RECENSIONE SU STATE OF MIND). Vedremo in seguito come il caso di Sophie sia tagliato su questo modello teorico.

Lo stato dissociativo di Sophie le permette di poter pensare di non avere bisogno di una terapia. Si è trattato solo di un incidente.

Paul accetta la posizione diffidente di Sophie, ma al tempo stesso comprende il grande bisogno di accoglimento della ragazza e la sua sofferenza. È una puntata che allenta la tensione, dopo la ferocia sotterranea di Laura e di Alex. Riesce a convincere Sophie di avere bisogno di più incontri per poter stilare il suo parere e, in questo modo, aggancia la giovane paziente.

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Giovanni Maria Ruggiero
Giovanni Maria Ruggiero

Direttore responsabile di State of Mind, Professore di Psicologia Culturale e Psicoterapia presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna, Direttore Ricerca Gruppo Studi Cognitivi

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