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La scienza del bacio di Sheril Kirshenbaum – Recensione

La scienza del bacio di Sheril Kirshenbaum: Baciami come non sono mai stata baciata prima! In modo scientifico.

Di Valentina Davi

Pubblicato il 19 Dic. 2012

Aggiornato il 14 Mar. 2013 15:12

 

 

LA SCIENZA DEL BACIO. Raffaello Cortina Editore (2011)
La Scienza del bacio. Raffaello Cortina Editore (2011)

Baciami come non sono mai stata baciata prima! In modo scientifico.

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Ripensate al peggior bacio della vostra vita. Com’è stato? Sbauscioso? A centrifuga? Cannibalesco, mentre cercava di mordervi la lingua o mangiarvi la faccia? Mozzafiato perché più che un bacio profondo sembrava una gastroscopia? O talmente moscio da farvi cadere le braccia ed esclamare “tutto qui?!!”.

A quanto pare baciare bene è un’arte, così non stupisce che innumerevoli siti online piuttosto che riviste per adolescenti (e non) riportino “i consigli degli esperti per un bacio davvero indimenticabile”.

E la domanda sorge spontanea: ma chi diavolo è un esperto del bacio?! E quali sono questi preziosi suggerimenti? Bene o male tutti noi abbiamo delle teorie naive su quale sia il modo migliore per baciare, ma la scienza come si esprime su quello che è indubbiamente uno dei comportamenti più diffusi al mondo?

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Ce lo spiega in maniera simpatica Sherile Kirshenbaum in La scienza del bacio (2011), curiosissimo libro in cui antropologia, fisiologia, psicologia e genetica danno il loro contributo “per fornire qualche consiglio pratico [su come baciare] basato sulle migliori ricerche svolte finora”.

COMIC-1 - 50 Sfumature di Blu. © 2011-2012 Costanza Prinetti
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Il libro presenta una nutrita bibliografia per chi volesse approfondire gli argomenti trattati – che spaziano dalle origini evolutive del bacio e la sua diffusione nel mondo, a come il nostro corpo ne viva l’esperienza a livello chimico e cerebrale. Inoltre l’autrice cita numerosi dati tratti da studi scientifici e riporta alcune chicche esilaranti raccolte in giro per il mondo, rendendo la lettura piacevole e interessante.

E allora vediamo alcuni dei 10 consigli scientifici di Sherile Kirshenbaum per un bacio indimenticabile.

1) Toglietemi tutto, ma non il mio rossetto

Mentre le scimmie bonobo reclamizzano la propria fertilità sfoggiando un sedere rosso, noi donne, grazie al processo di cooptazione evolutiva, abbiamo spostato questo segnale sul viso: labbra rosse e carnose infatti sono indicatori attendibili di capacità riproduttiva e suscitano una forte attrazione sessuale verso gli uomini (Cunningham et al., 1995). Donne, non uscite mai di casa, quindi, senza un rossetto in borsa!

2) L’omme addà puzzà?

Considerando che la bocca è un’autentica “fogna” poiché contiene milioni di batteri, trascurare la propria igiene orale non è un’idea furba, tanto più che le donne nel valutare un compagno dipendono moltissimo dal gusto. Ma anche l’olfatto gioca un ruolo importante. Nel famoso “esperimento della t-shirt sudata” (Wedekind et al., 1995) 49 donne annusarono le magliette puzzolenti di 44 maschi e le classificarono in base alla gradevolezza e all’attrazione sessuale. Si osservò che le donne tendenzialmente preferivano l’odore delle t-shirt indossate da uomini con un fattore MHC molto diverso dal proprio. Il fattore MHC è un gruppo di geni che controlla il modo in cui il sistema immunitario ci difende dalle malattie; scegliendo un partner con un MHC diverso dal proprio si trasmette alla propria prole un sistema immunitario più versatile e flessibile, un indubbio vantaggio in termini di sopravvivenza evolutiva. Quindi ben vengano deodorante e profumo, ma in alcune situazioni l’incompatibilità è solo una questione di chimica ed odore naturale. È proprio il caso di dire che a volte scegliamo il nostro partner a naso…

3) L’attesa del piacere è essa stessa piacere

Quando desideriamo qualcosa il nostro cervello scarica dopamina, il neurotrasmettitore che fornisce un senso di piacere in quanto legato all’attesa di una ricompensa; se nel momento del bacio la dopamina ha raggiunto i massimi livelli, la ricompensa (e quindi il piacere) saranno maggiori. Rimandate quindi il più possibile il momento del bacio vero e proprio, magari impegnando il tempo a flirtare spudoratamente con l’oggetto dei vostri desideri.

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4) (Non) tenere le mani a posto 

Farsi le coccole prima del bacio vero e proprio, tenersi per mano, accarezzarsi il viso o la schiena, riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, stimola i livelli di ossitocina, l’ormone del legame affettivo, e scatena sensazioni positive.

Forse alcuni di questi consigli vi sembreranno scontati, ma, come sostiene l’autrice del libro, “assumono una nuova forza e risonanza appena si riconosce la scienza che c’è dietro” e forse è bene tenerli a mente la prossima volta che ci appresteremo a baciare qualcuno.

Dimmi come cammini e ti dirò quanto sesso fai - Immagine: © olly - Fotolia.com
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Infatti saper dare un bacio indimenticabile ha una rilevanza che va ben oltre la caducità di un momento piacevole. Se gli uomini tendono a dare meno importanza al bacio in sé (soprattutto nel caso di una relazione occasionale) in quanto lo considerano il preludio a qualcosa di più, “un modo per eccitare una donna o per scoprire qualche indizio sulla sua ricettività sessuale”, per le donne il primo bacio pare essere un buon metodo per testare un potenziale compagno (Hughes et al., 2007).

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Poiché l’orologio biologico femminile ticchetta e gli ovuli sono contati, dal punto di vista evolutivo una donna non può permettersi il lusso di prendere una cantonata nella scelta del partner; il bacio sembra quindi un primo indicatore attendibile sull’idoneità del papabile compagno per una relazione duratura: se un bacio non vi convince, meglio lasciar perdere.

In conclusione, saper baciare bene è un’arte che si può apprendere, ma accortezze ed una tecnica impeccabile non sempre sono sufficienti; dopotutto “a kiss is but a kiss” e a volte è la chimica che ci frega! In tal caso poco male, baciate qualcun altro, magari sarete più fortunati.

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Valentina Davi
Valentina Davi

Coordinatrice di redazione di State of Mind

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