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Disturbo d’ansia generalizzato: connessioni fronto-limbiche deboli

Disturbo d'ansia generalizzato:connessioni più deboli tra la corteccia cingolata e l’amigdala. Anomalie nella regolazione emotiva.

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 10 Set. 2012

FLASH NEWS 

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze PsicologicheAncora una volta le neuroscienze tentano il loro colpo in ambito psicopatologico (LEGGI: EACBT 2012 – NEUROSCIENZE E PSICOPATOLOGIA).

Un nuovo studio di neuroimaging condotto presso l’ università di Wisconsin-Madison  dimostra che il cervello delle persone con disturbo d’ansia generalizzato (GAD) presenta connessioni più deboli  tra la corteccia cingolata anteriore e prefrontale e l’amigdala, suggerendo anomalie in termini di regolazione emotiva.

Il disturbo d’ansia generalizzato è caratterizzato da eccessiva e incontrollabile preoccupazione estesa a diversi domini della propria vita, e colpisce quasi il 6 per cento della popolazione.

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Nello specifico lo studio, che ha utilizzato tecniche neuroimaging DTI e fMRI, ha coinvolto 49 pazienti con GAD e 39 volontari sani. I risultati hanno mostrato che analizzando la materia bianca cerebrale rispetto ai soggetti sani, nei pazienti con diagnosi di disturbo d’ansia generalizzato l’amigdala (area essenziale del sistema limbico responsabile dei processi di regolazione emotiva) avrebbe connessioni più deboli con la corteccia cingolata anteriore e prefrontale (aree del sistema fronto-limbico): tale circuito definito uncinate fasciculus sarebbe quindi in qualche modo depotenziato, un po’ come fosse un muscolo che non viene allenato nei pazienti con disturbo d’ansia generalizzato, il tutto a sfavore di una sana regolazione emotiva.

Sarebbe oltremodo utile verificare a livello neuroscientifico l’effetto della psicoterapia  sulla funzionalità di tale circuito: veramente la psicoterapia agendo sui processi di regolazione emotiva può aiutare alla ricostituzione di tale fascio di connessioni associato a un miglioramento sintomatologico che consiste in una riduzione dei sintomi ansiosi?  

 

 

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Redattrice di State of Mind

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