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Medici & Pazienti: diagnosi, comunicazione e internet

Cambia la comunicazione tra Medici e Pazienti: la ricerca di informazioni mediche su internet sta modificando le dinamiche di diagnosi.

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 11 Lug. 2012

Aggiornato il 02 Ago. 2012 11:14

FLASH NEWS 

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

“Dottore, mi fido di lei ma onestamente guardo anche su Internet!”

I pazienti navigano su internet alla ricerca di significati e interpretazioni dei propri sintomi. Aspetto che ritroviamo sicuramente in modo patologico nei pazienti ipocondriaci, ma non solo. E soprattutto il fenomeno non riguarda solo la sintomatologia psichiatrica ma anche la sfera somatica in generale. Secondo un nuovo studio della University of California i pazienti dei nostri tempi utilizzano molto Internet per documentarsi, informarsi e arrivare preparati alle visite medico-specialistiche giocando un ruolo più che attivo nel processo diagnostico e terapeutico. Lo studio ha preso in esame circa 500 persone membri di gruppi di supporto on-line e che avevano fissato un appuntamento con un medico specialista. Analizzando le modalità di fruizione di tali gruppi, di altre risorse di Internet e di fonti tradizionali (tra cui anche chiedere pareri ad amici e familiari) la ricerca ha dimostrato che non vi sono evidenze per cui i pazienti che ricercano informazioni su Internet riguardanti la propria patologia non debbano avere fiducia nel medico specialista cui si stanno rivolgendo.

Altri fattori sembrano invece impattare sulla scelta di ricercare attivamente informazioni su Internet riguardo al proprio stato di salute, tra cui, per esempio, una condizione di preoccupazione rilevante oppure la sensazione di poter avere un margine di controllo sul proprio malessere. Ritroviamo anche una maggiore ricerca attiva di informazioni in rete nei casi in cui i pazienti ritengano che sia molto probabile la persistenza nel tempo della loro condizione medica.

Un altro dato interessante riguarda come operativamente vengono poi giocate le informazioni raccolte nelle relazione medico-paziente: circa il 70% dei soggetti dello studio ha riferito che avrebbe chiesto chiarimenti al medico riguardo le informazioni trovate su Internet, e addirittura il 40%  ha espresso l’intenzione di stampare il materiale trovato in rete per condividerlo con lo specialista durante la visita.

Al di là delle osservazioni naives che ciascun professionista (e anche ciascun paziente) raccoglie nell’ambito della pratica clinica, questi dati fanno luce su  nuovi fenomeni in cui gli artefatti digitali degli anni 2000 stanno modificando le relazioni e le interazioni medico-paziente nell’ambito sanitario. Dunque, quali emozioni sono in gioco e che interpretazioni darà il singolo specialista di fronte a questo fenomeno, e soprattutto francamente quali possono essere  i pro e i contro per la pratica clinica, sia essa medico-somatica o psicoterapica? 

 

 

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Redattrice di State of Mind

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