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Amore online: relazioni reali con match virtuali

Amore online: gli incontri online hanno le stesse caratteristiche di quelli offline? Sono migliori? O più rischiosi?

Di Michela Muggeo

Pubblicato il 11 Lug. 2012

Aggiornato il 02 Ago. 2012 11:14

Amore online: relazioni reali con match virtuali. - Immagine: © Costanza Prinetti 2012.
Amore online. Immagine: © Costanza Prinetti 2012.

 

Amore online: Stabilire relazioni strette, in particolare quelle amorose, è un bisogno essenziale dell’essere umano che direziona molte delle nostre azioni e delle nostre scelte. Creare e mantenere relazioni solide è di fondamentale importanza per il nostro benessere e contribuisce a dare senso e soddisfazione alla nostra vita.

Un’ analisi approfondita degli studi scientifici in materia di amore online è stata pubblicata recentemente da Finkel  e collaboratori (2012). Gli autori, dopo avere discusso approfonditamente le teorie di psicologia sociale relative alle relazioni, hanno messo a confronto la ricerca del partner su internet con quella tradizionale del tu per tu. Le domande che ne sono emerse non sono di poco conto: gli incontri online hanno le stesse caratteristiche di quelli, per così dire, offline? Sono migliori? Soprattutto, algoritmi matematici creati per supporti informatici possono creare delle coppie compatibili?

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Secondo i ricercatori, la ricerca del partner attraverso canali virtuali non è cosa nuova, ma era già presente a partire dagli anni ’60. La svolta decisiva si ha però nel 1995 con il lancio del sito web match.com. Grazie alla tecnologia più avanzata rispetto ai decenni precedenti, infatti, è stato possibile creare programmi semplici su computer veloci. Attraverso questi strumenti migliaia di persone avevano l’opportunità di connettersi, condividere e comunicare attraverso il web. Era nata la prima generazione di ricerca di partner online. La successiva svolta si ha nel 2000 con la nascita di eHarmony che, andando oltre ciò che pubblicizzavano i siti web concorrenti, prometteva di trovare il partner compatibile, utilizzando screening psicologici e strumenti scientifici. Attualmente, ci troviamo addirittura in una terza generazione di rapporti online basati sulle apps dei dispositivi mobili che ci portiamo in giro tutti i giorni. Oggi, se hai voglia di avere un appuntamento con un possibile partner, hai solo bisogno di uno smartphone che attraverso il GPS ti indica persone disponibili nella tua zona.

Ma che cosa offrono in più, rispetto alla relazione tradizionale, gli strumenti informatici?

Prima di tutto l’accesso: non vi è alcun dubbio che con l’avvento di internet le occasioni di “incontrare” nuove persone sono aumentate esponenzialmente. Se si considera che normalmente le persone si conoscono all’interno di ambienti circoscritti – come il lavoro, la scuola, i gruppi sportivi etc. , le nuove tecnologie permettono di entrare in contatto con una quantità di persone che normalmente non potremmo mai incontrare. Secondo i dati di Finkel (2012), il 30% della popolazione mondiale utilizza internet regolarmente. Tradotto in termini di incontri virtuali, significa che tutti noi siamo esposti all’incontro online con quasi 2 milioni di persone. Certo, nessuno di noi ha bisogno di 2 milioni di appuntamenti romantici, ma sicuramente questo dato non ha rivali nel passato. Oramai chattare con persone attraverso la rete, visualizzare profili e proporsi come partner sul web sono diventati fenomeni comuni, socialmente accettati.

Il secondo aspetto legato a internet è sicuramente quello della comunicazione: i siti web di incontri virtuali permettono alle persone di comunicare, parlare, mandarsi messaggi privati o visualizzare foto prima ancora di incontrarsi. La propria pagine web diventa un luogo di presentazione personale e di promozione di sé.

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Il terzo aspetto che i ricercatori indicano come caratteristico degli strumenti virtuali è il matching: la novità delle nuove generazioni di siti dediti agli incontri online, sta nel fatto che essi non si limitano esclusivamente a offrire la possibilità di connettersi con altre persone, bensì promettono di trovare LA persona giusta. Ad esempio, i programmatori di eHarmony hanno affermato che “Dopo tre anni di ricerca e sviluppo, abbiamo identificato la chiave delle dimensioni di personalità che predicono compatibilità e potenzialmente, il successo di una relazione a lungo termine”.

In siti come questo, le persone compilano dei questionari online con alcune informazioni generali (come il sesso, l’età, il livello di istruzione, l’orientamento religioso ecc..) accompagnate a domande più legate alla personalità: interessi, immagine di sé, preferenze sportive, ecc. Alla fine, il candidato in questione inserisce una foto, paga una piccola tassa di iscrizione e…Il match è fatto!

Il particolare omesso è che questi servizi non forniscono alcune informazioni su come le variabili vengono pesate statisticamente e su come vengano combinate tra loro a computer. Gli algoritmi di tali siti web sono per lo più segreti e non sono mai stati pubblicati studi sulla validità o affidabilità delle scale di misura utilizzare o dei modelli usati per accoppiare le persone.

Certamente, scegliere e rimanere in una relazione a lungo termine con una persona è impresa assai ardua da predire. Le coppie, una volta nate, infatti, agiranno come diadi e il loro successo dipenderà da come i partner sapranno affrontare le crisi che si presenteranno. È l’interazione che conta, ciò che ognuno porta nello spazio comune della coppia, che determinerà l’evoluzione della coppia stessa e che può essere scoperto solamente dopo che la coppia si è formata.

Indubbiamente, internet ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare, di connetterci con gli altri e anche di incontrare nuove persone. Rappresenta uno strumento estremamente utile e con infinite potenzialità. Ciò che a mio parere bisognerebbe tenere a mente è che si tratta di un mezzo, uno strumento che può aiutare e che offre stimoli e possibilità ogni giorni diverse. Chiaramente non può essere vissuto come la soluzione ai problemi o come una via di fuga dalle relazioni reali.

Come diceva già il Dr. Snyder del MIT in un articolo del 1966, internet per lo meno ti permette di vedere chi è disponibile.

 

 

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