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Asessualità: Scelta, Patologia o diverso Orientamento Sessuale?

ASESSUALITA': UN FENOMENO RELATIVAMENTE NUOVO E ANCORA POCO STUDIATO.

Di Camilla Marzocchi

Pubblicato il 20 Giu. 2012

Aggiornato il 05 Ago. 2022 10:37

 

ASESSUALITA’: UN FENOMENO RELATIVAMENTE NUOVO E ANCORA POCO STUDIATO.

Asessualità: Scelta, Patologia o diverso Orientamento Sessuale?. - Immagine: Screenshot illustrativo, a bassa risoluzione del TV Series "The Big Bang Theory" Proprietà di Warner Bros
Dr. Sheldon Cooper e Amy Farrah Fowler, dal telefilm “The Big Bang Theory”

Reduce dall’intensa, colorata ed emozionante esperienza del Bologna Pride (Vedi LGBT), in cui tutte le diversità – non solo sessuali – sono state celebrate e inorgoglite della loro legittima unicità, ..scopro per caso e con molto stupore dell’esistenza di una piccola comunità che si sarebbe sentita forse esclusa dal grido “fate l’amore con chi vi va e come vi va”: la comunità degli Asessuali (www.asexuality.org).

Presenti da molti anni come community, sono giunti per la prima volta quest’anno a manifestare il loro “pride” in occasione del Boston Pride. Una persona “asessuale” è una persona che non sente e non ha mai sentito nella vita nessun tipo di attrazione/desiderio sessuale. Diversamente dal celibato, di solito scelto volontariamente per qualsivoglia motivo, l’ asessualità secondo gli asessuali è parte della loro identità, un modo diverso di sentire e di stare nel mondo. Nessuna conseguenza negativa dunque nella vita relazionale ed emotiva, semplicemente si pongono scopi ed obiettivi che non includono il sesso. Definiscono le loro relazioni normali e caratterizzate da elementi comuni a tutti gli orientamenti sessuali, vicinanza intimità divertimento ironia fiducia condivisione, tranne che, appunto, il sesso.

Asessualità: Scelta, Patologia o diverso Orientamento Sessuale?. - Asexual Hand
“Asexual Hand”, i colori della bandiera del movimento.

Insomma il loro “pride” non sembra guidato da divieti morali o religiosi, o da tentativi di purificazione e ascesi spirituale, né da una stravagante moda del momento, quello che li distingue dagli individui sessuali è “solo” l’assenza di desiderio sessuale e di arousal fisiologico di fronte a stimoli erotici, entrambi sperimentati (o meglio non sperimentati!) da sempre nella vita.

Le ricerche sull’argomento sono poche e tutte da approfondire; un’importante ricerca epidemiologica (Bogaert, 2004) condotta su un campione di 18.000 cittadini inglesi, ha evidenziato come solo l’1% della popolazione potesse essere definita effettivamente “asessuale”, sulla base del solo criterio di assenza di attrazione sessuale verso un partner di qualunque orientamento; inoltre l’asessualità sembra correlare con molti altri fattori tra cui genere (più donne che uomini), bassa statura, problemi di salute, bassa istruzione e basso livello socio-economico, facendo ipotizzare la possibilità di un enorme ventaglio di fattori che possano concorrere nel determinarla.

Alcuni ricercatori (Brotto et al, 2010) hanno quindi provato a differenziare i criteri per definire meglio l’asessualità: le differenze significative emerse nei due gruppi sperimentali – sessuali e asessuali – sono state relative a risposte sessuali, isolamento sociale e alessitimia, mostrando caratteristiche riconducibili ad un Disturbo Schizoide di Personalità, anche se nella ricerca la tendenza ad avere questi tratti non è risultata in alcun modo patologica.

Altri studi (Brotto e Yule, 2011) si sono invece concentrati sugli aspetti fisiologici dell’assenza di desiderio sessuale, come possibile marker somatico dell’ asessualità, ma i risultati non hanno evidenziato differenze significative tra i due gruppi rispetto agli indici di attivazione fisiologica e le misure self report di arousal di fronte a stimoli erotici; nel solo gruppo degli asessuali è emersa una minore affettività positiva legata al desiderio sessuale, senza tuttavia sintomi di ansia e/o depressione. Nessuna prova dunque che si tratti di una disfunzione sessuale!

 

Le domande suscitate da questa curiosa community possono essere tante e del tutto simili a quelle che ci poniamo rispetto a tutti gli altri orientamenti sessuali: una volta escluse cause organiche e/ genetiche (es: Sindrome di Turner), la presenza di abusi sessuali che possano aver alimentato una cronica incapacità nel sentire l’eccitamento sessuale, sintomi depressivi o tratti patologici di personalità, potremmo allora davvero trovarci di fronte ad una nuova e diversa identità sessuale…. in cui indubbiamente uno dei principali sistemi motivazionali primari che siamo abituati a considerare, viene incredibilmente meno.

Ben venga in ogni caso il Boston Pride e la bandiera simbolo degli asessuali, se servirà ad informare e a dare più colori e sfumature ad un ambito, quello della sessualità, che nonostante l’evoluzione culturale incontra pre-giudizi e mal-informazione, queste si davvero poco evolute!

 

 

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