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Relazioni tossiche: un rischio per la salute come il junk food #2

Relazioni poco sane sono dannose alla nostra salute fisica. Vediamo come potere identificare relazioni tossiche e cosa fare per modificarle.

Di Michela Muggeo

Pubblicato il 31 Mag. 2012

Aggiornato il 01 Ago. 2012 14:04

 

Relazioni tossiche: un rischio per la salute come il junk food #2. - Immagine: © Sergey Khamidulin - Fotolia.comNella parte precedente abbiamo visto come relazioni poco sane possono essere dannose non solo al nostro benessere mentale ma anche alla nostra salute fisica. In questa seconda parte vediamo come potere identificare relazioni cosiddette tossiche e che cosa possiamo fare per modificarle.

Ricordiamo che una relazione di questo tipo può influenzare il nostro benessere fisico e mentale sia che si tratti di quella con il partner, che quella con i genitori, fino ai rapporti con colleghi in ufficio. Ovviamente tanto più la relazione compromessa è importante e intima per noi, tanto più ne sentiremo gli effetti. Come si fa, dunque, a riconoscere queste relazioni, dato che nessun rapporto è sempre completamente roseo e privo di conflitti?

La psicologa americana Bourg Carter, esperta di relazioni traumatiche e burn out, ci descrive nel suo libro High Octane Women: How Superachievers Can Avoid Burnout, come riconoscere i segnali di una relazione non sana.

Proviamo a rispondere alle seguenti domande:

  • 1) Quando sei con quella persona, ti senti generalmente bene, persino rinvigorito? Oppure ti senti spesso insoddisfatto ed emotivamente esausto?
  • 2) Dopo aver passato del tempo con questa persona, le sensazioni riguardo te stesso sono migliori o peggiori?
  • 3) Ti senti fisicamente e/o emotivamente al sicuro con questa persona, oppure ti senti minacciato o in pericolo?
  • 4) Vi è una sorta di equilibrio tra ciò che si dà e ciò che si riceve nella relazione? Oppure hai le sensazione che tu sei sempre quello che dà e l’altro chi riceve?
  • 5) La relazione è caratterizzata da sentimenti di sicurezza e soddisfazione, oppure da criticità e angoscia?
  • 6) Senti che l’altra persona è contenta con chi sei tu? Oppure hai la sensazione di dovere cambiare qualcosa di te per rendere l’altro felice?
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Dopo avere risposto a queste domande, proviamo a confrontare le nostre risposte con le definizioni che dà la Carter:

Le relazioni sane sono caratterizzate da comprensione, senso di sicurezza, libertà di pensiero, condivisione, ascolto, reciproco amore/prendersi cura, confronti di idee o disaccordi e rispetto, soprattutto quando ci sono divergenze di opinioni.

Le relazioni tossiche, invece, sono caratterizzate da insicurezza, abuso di potere o controllo sull’altro, richieste eccessive e pressioni, egoismo e centratura su se stessi, criticismo, negatività, disonestà, mancanza di fiducia, commenti denigranti sull’altro e/o gelosia.

In poche parole, una relazione sana ci lascia una sensazione di felicità e ci stimola, mentre relazioni tossiche ci fanno sentire depressi ed esausti.

Che fare allora? Il primo passo è sicuramente quello di riconoscere che ci troviamo in una relazione di questo tipo. Può sembrare una banalità, ma molte persone negano gli aspetti negativi dei loro rapporti più intimi, anche di fronte a familiari e amici che continuamente lo fanno presente.

Il passo successivo, non meno importante, è quello di credere che meritiamo di meglio per noi stessi. Anche se suona come una frase fatta, ci sono innumerevoli ragioni per cui le persone rimangono invischiate in questo tipo di relazioni dannose e non riescono a distaccarsene; uno di questi motivi risiede in una autostima talmente bassa da portarci a credere di non potere sperare in meglio. Questo tipo di pensiero non è chiaramente facile da fare emergere e richiede il supporto di uno psicologo o di un terapeuta.

Una volta capito che possiamo essere trattati diversamente, possiamo iniziare ad agire nella relazione quando la sentiamo tossica “in vivo”: potremmo, così, fare notare al nostro partner o al nostro capo che in questa specifica situazione ci siamo sentiti messi da parte o non rispettati e così via. Chiaramente questo terzo step può essere fatto esclusivamente se si è al sicuro. Se la vostra è una relazione abusante fisicamente, violenta o caratterizzata da importanti scoppi di ira, questo atteggiamento potrebbe solo peggiorare le cose, per cui è opportuno rivolgersi a specialisti o centri anti-violenza.

Alla fine, se tutto ciò che è stato fatto non ci aiuta a cambiare la natura della relazione, saremo giunti al punto in cui considerare la possibilità di distanziarci dalla persona fonte di malessere. Anche in questo caso è bene chiedere supporto psicologico sia nel momento della decisione che durante la separazione (soprattutto per relazioni coniugali o parentali). Andare incontro a una separazione relazionale è senza dubbio un passo difficile da compiere, ma ricordiamoci che il non agire ci lascerà solamente esposti costantemente a stress fisico e mentale che si perpetueranno costantemente. Costruire relazioni sane è ingrediente fondamentale della nostra vita, per cui non tralasciamo ciò che meritiamo per il nostro benessere.

 

 

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