expand_lessAPRI WIDGET

Mario Monti come e perché…

Riuscite a immaginare Mario Monti che dice: “Solo in questo paese succede che…”, “Solo in Italia…”, “L’Italia non è un paese normale…”?

Di Giovanni Maria Ruggiero, Sandra Sassaroli

Pubblicato il 16 Mar. 2012

 

Riuscite a immaginare Il Presidente del Consiglio Monti che dice:  “Solo in questo paese succede che…”, “Solo in Italia…”, “L’Italia non è un paese normale…”?

Mario Monti come e perché. - Immagine: Licenza d'uso Creative Commons, fonte: Wikipedia Italia Noi no. Si dice che Monti abbia uno stile diverso. Probabilmente è così. E proprio la difficoltà di immaginarselo mentre si abbandona alle compiaciute autoflagellazioni che taluni scambiano per autocritica può essere una prova. La tranquillità di Monti mal si adatta all’irritato compiacimento, al narcisismo rovesciato dell’autodenigrazione catastrofica.

C’è qualche analogia con una teoria psicologica cognitiva della depressione. Si tratta dell’ipotesi di Edward Watkins (2004), il quale differenzia due tipi di pensiero.

Il pensiero di tipo “why”, che affronta i problemi cercando spiegazioni globali e- come direbbe Ellis- “definizionali” in quanto approda a descrizioni di sé e del mondo negative e distruttive.

Al suo opposto il pensiero di tipo “how”, che è più propriamente funzionale perché tenta di trovare soluzioni pratiche senza cercarle in una faticosa auto-analisi delle proprie supposte mancanze o colpe(Watkins, 2004). Una esposizione più dettagliata la trovate qui: Come o Perché? E le conseguenze per il pensiero.

Concreteness Training (CNT) - Immagine: © twixx - Fotolia.com -
Articolo consigliato: La Concreteness Training (CNT) di Watkins

Detto questo, in realtà le cose non sono così semplici. Definirsi rimane un bisogno umano che ricerchiamo malgrado i suoi aspetti negativi e deprimenti. Forse per questo indulgiamo in lunghe ruminazioni: preferiamo denigraci, a volte, piuttosto che non pensare nulla di noi stessi. Uno strano senso di disorientamento, una sottile angoscia ci coglie quando realizziamo l’esercizio un po’ zen e un po’ anglo-sassone di astenerci da qualunque pensiero non pratico.

Un giorno qualcuno dovrà tentare una riflessione più profonda sulla portata storica di questa potente visione del mondo metà buddista e orientale e metà pragmatica e americana che sempre più si sta imponendo come unico stile sociale accettabile: uno strano stato mentale (anglo-schizoide, diceva lo psicoanalista Davide Lopez) che unisce in sé imperturbabilità, grandissima brillantezza sociale unita a una singolare assenza di intimità. Avete mai notato la spettacolare capacità cinematografica e holliwoodiana che hanno molti anglo-sassoni di catturare l’attenzione dell’interlocutore e di parlare socialmente? E al tempo stesso la sensazione che danno di non avere davvero rivelato la loro intimità?

Esageriamo naturalmente. Si tratta di mezze verità. Stereotipi. Ma riflettiamoci su. Ogni verità è anche un pregiudizio, e viceversa. E comunque lo aveva notato anche Leopardi nel “Discorso sullo stato presente dei costumi degli italiani” (Leopardi era un genio assoluto e non solo un poeta).

Tutto questo è poco europeo e per niente italiano. Intendiamoci: un modello di comportamento sociale alla Monti più trattenuto e misurato, dopo la scorpacciata di caos emotivo della politica e della società italiana degli ultimi decenni, ci fa bene. Ma interrogarsi su quel che si è davvero rimane un bisogno non del tutto ozioso,e mi pare sia un bisogno europeo e italiano. Felicitazioni e complimenti agli anglo-sassoni che riescono a farne a meno, ma alla lunga questo non fa per noi. Cavarsela con il vuoto zen può essere una soluzione solo temporanea. Forse il vero sé non esiste e cercarlo è un esercizio inutile. Ma anche recitare un copione non tagliato sul nostro carattere nazionale può essere altrettanto sbagliato. Fermo restando che con Monti si può rifiatare e godere un po’ di ristoro emotivo dall’otto volante della storia italiana.

 

 

BIBLIOGRAFIA:  

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Giovanni Maria Ruggiero
Giovanni Maria Ruggiero

Direttore responsabile di State of Mind, Professore di Psicologia Culturale e Psicoterapia presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna, Direttore Ricerca Gruppo Studi Cognitivi

Tutti gli articoli
Sandra Sassaroli
Sandra Sassaroli

Presidente Gruppo Studi Cognitivi, Direttore del Dipartimento di Psicologia e Professore Onorario presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

Tutti gli articoli
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel