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Tipi di coppie #3 – I Complementari

Coppie complementari sono quelle all’interno delle quali l’assegnazione dei ruoli è rigida: un membro in posizione up e uno in posizione down

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 01 Mar. 2012

Aggiornato il 08 Mar. 2012 14:44

 

Tipi di coppie #3 - I Complementari. - Immagine: © carlosgardel - Fotolia.com Per definizione le coppie complementari sono quelle all’interno delle quali l’assegnazione dei ruoli è rigida: un membro in posizione up e uno in posizione down. I termini up e down riflettono per lo più una configurazione superficiale della distribuzione del potere all’interno delle coppie, infatti spesso accade che il partner in posizione down abbia in realtà molto più potere di quello up.

Le coppie complementari sono composte da partner che entrambi presentano una scissione netta e profonda nei confronti di un aspetto di sé stesso ritenuto inaccettabile, indesiderabile o irraggiungibile; questa parte di sé viene facilmente proiettata sul partner “adatto” ad accoglierla, in quanto in accordo con l’immagine “ufficiale” che quest’ultimo ha di sé stesso.

Tipi di coppie #2 - Combattenti Cronici, Ambivalenti e Fratellini. - Immagine: © 2012 Costanza Prinetti -
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L’esito di questo tipo di unioni dipenderà dalla possibilità di riconoscere e integrare le parti proiettate di sé di cui il partner si fa portatore e attore. All’interno di questa tipologia gli autori identificano diversi sottotipi che si distinguono tra loro per gli aspetti che vengono scissi e proiettati sull’altro.

Il primo sottotipo è quello del Genitore/Bambino: in questo tipo di coppie risulta essere saliente il tipo di attaccamento che è stato stabilito con le figure di accudimento e quindi la percezione della propria sicurezza e insicurezza rispetto all’opportunità di ricevere conforto e protezione, nonché la soluzione adottata. L’autosufficienza e l’evitamento delle emozioni “negative” favoriscono l’approdo alla posizione affettiva di genitore, nelle sue varianti di persecutorio o salvatore; la modalità di continua richiesta di attenzione e rassicurazione definisce invece la posizione del bambino, nelle sue varianti di bambino ribelle o in difficoltà.

Tipi di coppie #1 - I Simbiotici (o gemelli paradisiaci di Jackson) - Immagine: © kanate - Fotolia.com
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Il gioco di coppia si organizza in modo tale per cui gli atteggiamenti persecutori o salvifici dell’uno contribuiscono a mantenere e rinforzare gli aspetti di incompetenza e debolezza infantile dell’altro, gioco nel quale entrambi hanno affidato all’altro le proprie parti non riconosciute ribelli, depresse o autosufficienti. Se la costante relazionale negativa espressa è molto ingombrante i copioni individuali occuperanno molto spazio lasciandone poco alla costruzione di un copione condiviso che permetta un evoluzione ad entrambi.

 

Un altro sottotipo è quello di sano/malato: in questo tipo di coppie uno dei coniugi è “sano” mentre l’altro è deputato ad esprimere “malessere”, fisico o psichico: durante la terapia di coppia, alla quale generalmente approda il partner malato come “ultima spiaggia”, può emergere come la disfunzione individuale del partner malato esprima anche la componente “malata” del partner “sano”, che quest’ultimo non può permettersi di esprimere.

Dall’indagine terapeutica a volte emerge che il matrimonio, e la spartizione dei ruoli, ha avuto una funzione importante nel regolare la distanza di uno o entrambi i coniugi dalle famiglie di origine: il ruolo di infermiere o malato a tempo pieno può degnamente giustificare una decisiva presa di distanza dalle vicende della propria famiglia di origine o da quella del partner.

Terzo sottotipo: Il giudice e l’imputato: i ruoli sono assegnati sulla base di un’evidente differenza di curriculum vitae tra i due membri della coppia, per cui uno si sente in difetto rispetto all’altro; per esempio uno dei due è o è stato alcolista o tossicodipendente, o si è prostituito, o situazioni di grosso divario in termini di scolarità o competenze sociali. Anche la gelosia può essere un terreno fertile sul quale costruire i ruoli complementari del giudice, che accusa di tradimento, e dell’imputato, che deve continuamente giustificarsi, scusarsi e addurre prove della sua innocenza. Questo avviene perché ognuno chiede all’altro una forma di controllo e protezione dagli impulsi, che sente pericolosi e che lo impauriscono: il partner nel ruolo di giudice si protegge dall’impulso a trasgredire continuando a stigmatizzare l’inadeguatezza dell’altro di fronte al suo ideale di comportamento corretto, mentre il partner imputato userà questo tipo di relazione per confermare a sé stesso il fatto di non avere niente di buono, continuando a proiettare sul compagno il suo ideale di bontà e rettitudine, che sente di non poter raggiungere.

La prossima settimana: le coppie simmetriche

  

 

 BIBLIOGRAFIA: 

  • Berrini R, Cambiaso G, (2001) “Illusioni di coppia. Sto con te perché posso stare senza di te”, Franco Angeli, Milano


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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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